SOLO QUATTRO MURA
"Tutti gli uomini credono che tutti gli uomini siano mortali tranne se stessi"
(Young)
AUTORE: Gianluca Purgatorio
EDITORE: Zerounoundici edizioni
PAGINE: 92
PREZZO: 12,00
PREZZO: 12,00
"Solo quattro mura" è una silloge di brevi racconti aventi come filo conduttore il tema della morte, analizzato e narrato attraverso sei storie che spaziano dal thriller all'horror, fino a rasentare il fantastico, calate in atmosfere surreali, grottesche e claustrofobiche, tutte intrise di caratteri noir dove personaggi esemplari, stereotipi di categorie umane, si muovono all'interno delle scene interrogandosi e lottando contro inevitabili sentenze e destini esiziali. Sei storie dai risvolti psicologici e intimistici che spesso sfociano nel metafisico, e dalle trame che si distinguono per spiccata originalità rivelando tutte, nella parte finale, il momento epifanico, il classico fattore a sorpresa sempre carico di effetto. Sin dalle prime pagine, una lettura avvincente e mai pesante, che di certo non lascerà immacolati e vergini i recessi del vostro animo.
Leggere questo libro nella penombra della stanza, quando la casa è immersa in un silenzio opprimente, quando mille rumori, scricchiolii e suoni sospetti si sentono nel cuore della notte: ingredienti perfetti per una lettura che vi farà intimorire quanto basta. Il libro è un insieme di racconti che, oltre a voler creare un effetto di paura, inducono il lettore a riflettere, con un linguaggio attento e crudo, significativo e imprimente, sul significato e sulla presenza della morte, ultima spiaggia per tutti noi esseri mortali: prima o poi tutti dobbiamo finire tra le mani di morte divoratrice e Bestia affamata,nessuno può nascondersi, nessuno può sconfiggerla. Ma il libro ci induce anche a riflettere sul valore della vita e come una sorta di carme oraziano ci invita a godere di ogni singolo giorno prima che tutto, affetti, amici, sogni, respiri finiscano nell'oblio totale. Mi sono piaciuti diversi passi di questo libro particolarmente significativi che vi lascio qui sotto:
"Era un uomo, una persona. Cos'è che rende tale un essere umano? I ricordi, gli affetti, la sua esperienza. Posso considerarmi ancora un uomo io? Chi sono? Non so nulla. Niente mi appartiene. è come se non esistessi. Sono degno di essere chiamato uomo? O sono semplicemente un involucro vuoto?"
Un uomo a cui vengono estirpati i ricordi è un uomo che inizia un nuoco percorso.
Perde qualcosa. Molto.Forse tutto.
Certo, cancellati errori, sbagli, rimorsi, rimpianti e dolori, potrebbe sempre ridisegnare un cammino alternativo, riscrivere il proprio destino da principio.
D'altronde cosa sono gli errori se non una pletora di ricordi che ci appesantiscono la coscienza?
Si dice che un anima non può essere uccisa, solo imprigionata in un corpo.
Ci credete? Credete davvero all'esistenza delle anime che abitano le vostre carnali spoglie? alla loro immortalità? Tutto è morte. Ogni cosa.
Guardatevi intorno. Miraggi temporanei, scampoli di vita.
Presto tutto finirà. Chi si salverà? Nessuno. Niente.
La vostra anima?
VOTO:
E qui sotto ecco alcune parole dell'autore...
Sono Gianluca Purgatorio, ho venticinque anni e sono
laureato in lettere. Vivo da sempre a Matera se si esclude la parentesi barese
legata all’università. Attualmente, tra un annuncio di lavoro, un corso di
formazione e una partita di calcetto sto lavorando al mio primo romanzo.
Scrivere è l’unica cosa che mi viene naturale. Sono
accidioso di natura e mettere su carta i miei pensieri è la cosa che mi pesa di
meno, ma che soprattutto più mi diverte. E’ un bisogno vitale che mi porto
dietro da anni, e benché mi sforzi di ricordare e andare indietro con la
memoria trovare un momento della mia vita in cui ho deciso di voler fare lo
scrittore è praticamente impossibile.
Il valore della scrittura per te
Come detto prima, scrivere per me è tutto. E’ il modo più
semplice che conosco per tirare fuori me stesso, per dar voce alle mie
fantasie. Se non scrivo, dunque, soffro; se scrivo soffro lo stesso, perché
scavo dentro di me, tiro fuori pezzi del mio io, quasi violentandomi, e li
traduco in parole.
A cosa ti sei ispirato per questo libro
Quando penso a una storia, la trama e i passaggi narrativi
assumono una rilevanza fondamentale. Pertanto, mi risulta difficile ispirarmi
ad altri intrecci, benché influenze e condizionamenti credo ci siano. Senza
dubbio i miei modelli sono Poe, Stephen King e Kafka.
Come mai hai deciso di affrontare un tema tanto crudo ma profondo come la morte?
Come dici tu è un tema profondo, sempiterno e che riguarda
tutti noi. Se parlo della morte, certo non ne parlo in termini positivi! I miei
personaggi sono tutti attaccati alla vita e cercano di scampare al loro
destino. È un modo come un altro per esaltare la vita e godere di ogni attimo.
Che rapporto hai con il tuo romanzo? Descrivi l'iter.
E’ la mia prima pubblicazione, dunque credo che abbia quel
sapore di esotico e di nuovo come tutte le prime volte. Sono quindi molto
legato a “Solo quattro mura”, fa parte di me e credo che lo stesso varrà per ogni cosa proverò a scrivere in futuro. Fortunatamente
l’iter per la pubblicazione non è stato così tortuoso: ho mandato il
manoscritto a diverse case editrici e dopo qualche rifiuto e altre proposte ho
scelto di affidarmi alla 0111.
Stai scrivendo altro?
Sto scrivendo un romanzo dove tutti noi saremo i
protagonisti: parlerà di zombie! Ma meglio non rivelare altro…
Perché dovremmo leggere il tuo libro?
Nessuno scrittore dovrebbe chiedere alla gente di leggere
i propri scritti. Io posso solo dire che non tutto è come sembra, che ogni
racconto si porta dietro qualcosa che verrà sconvolto alla fine, con un epilogo
a sorpresa. La Morte, è l’ispiratrice di tutto, ma il pessimismo è davvero
limitato in ogni storia, anzi…
Un saluto
Nel salutare e ringraziare coloro che hanno già letto il
mio libro, e quelli che vorranno farlo in futuro, vorrei invitare tutti a
visitare la pagina fan su Facebook ricca di foto, video, interviste e
recensioni. Inoltre è possibile leggere il primo racconto in anteprima in modo
completamente gratuito! A presto.
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