Questa settimana scriverò di....
PHILIP PULLMAN
Norwich, 19 Ottobre 1946
Ha trascorso l’infanzia viaggiando in tutto il mondo, perché suo padre prima e il suo patrigno poi erano entrambi nella Royal Air Force. Pullman ha passato l’infanzia in Australia, dove si è appassionato ai fumetti, in particolare Superman e Batman.
A undici anni torna in Gran Bretagna e si stabilisce nel Galles del Nord. A quell’epoca i bambini potevano gironzolare liberi, giocare in strada, vagabondare sulle colline, e Philip non si faceva sfuggire nessuna occasione. La sua insegnante d’inglese, signorina Enid Jones, ha esercitato su di lui una forte influenza, e Pullman le invia ancora oggi una copia di ogni suo libro.
Terminata la scuola Pullman si stabilisce all’Exeter College di Oxford, per studiare inglese. Per qualche tempo si mantiene facendo lavori saltuari, e poi torna a Oxford, stavolta in veste di professore. Insegna alle scuole medie per dodici anni, poi si trasferisce al Westminster College (sempre a Oxford) come docente part-time. Tiene corsi sul romanzo vittoriano e sulle leggende popolari, e un corso sull’iconografia in letteratura. In seguito decide di abbandonare l’insegnamento per dedicarsi alla scrittura.
Il primo romanzo pubblicato è per adulti, ma Pullman inizia a scrivere per i ragazzi già nei suoi anni come insegnante. Alcuni romanzi sono basati su testi teatrali scritti per i suoi allievi, come Il rubino nel fumo.
Il Blu-Tack riveste un ruolo importante nel processo di scrittura di Philip Pullman, che lo usa per attaccare al muro fotografie, appunti, poster, note, cartoline, copertine di libri, qualsiasi cosa resti incollata lì.
Un altro prodotto della tecnologia di cui Pullman non sa fare a meno sono i Post-It, in particolare quelli gialli del formato piccolo. Sono molto utili per pianificare l’intreccio di una storia. Pullman scrive su un post-it una breve frase che riassume una scena, e poi attacca tutti i foglietti su un foglio di carta molto grande, sul quale può raccogliere sessanta e più scene, spostandole per metterle nell’ordine migliore.
Philip Pullman crede fermamente nelle virtù della ginnastica e di una dieta moderata – per le altre persone. Li fa sentire virtuosi, e li fa sentire bene, se non proprio felici. Quanto a lui, il massimo della ginnastica che si concede è svitare il tappo della bottiglia di whisky. Se gli piacesse il sapore del tabacco, fumerebbe in abbondanza. Gli piacciono gli sport, e li pratica guardando la televisione. È un grande appassionato della soap opera Neighbours, ma è l’unica che guarda, perché è sufficiente a dargli di che riflettere per un bel po’.
È sposato con Jude. Il figlio Jamie suona la viola, e il figlio minore Tom studia musica all’università.
Per quanto ne sa, Philip Pullman è moderatamente innocuo e utile. Gli piacerebbe continuare a fare quello che fa ora, e non sembra esserci ragione perché le cose non debbano andare così; ma se all’improvviso diventasse illegale scrivere storie, Pullman infrangerebbe la legge senza pensarci un secondo.
BIBLIOGRAFIA:
Serie: Sally Lockhart
1. Il rubino di fumo (Salani)
2. L'ombra del Nord (Salani)
3. La trighe nel pozzo (Salani)
4. La principessa di latta (Salani)
Serie: Queste oscure materie
1. La bussola d'oro (Salani)
2. La lama sottile (Salani)
3. Il cannocchiale d'ambra (Salani)
4. La Oxford di Lyra (Salani)
Romanzi:
Il conte Karlstein e la leggenda del demone cacciatore (Salani)
Troppo giusto! (Mondadori)
Il ponte spezzato (Salani)
L'orologio meccanico (Mondadori)
La fabbricante di giochi d'artificio (Salani)
Ero un topo (Salani)
Lo spaventapasseri e il suo servitore (Salani)
Nessun commento:
Posta un commento