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martedì 16 ottobre 2012

Recensione: Lo scrigno oscuro delle meraviglie + intervista all'autrice Alessia Franco

Salve followers! Ieri non ho potuto postare niente, ma ho lavorato per lo speciale di Halloween. Posso confermare e annunciarvi che i premi saranno 6 *__* molte case editrici hanno accettato la no stra proposta! Ma ancora non posso dirvi altro, quindi non dimenticatevi di ritornare il 28 Ottobre :D

Oggi, vi presento un libro di racconti, che ho finito di leggere da un paio di giorni. Inoltre, la scrittrice gentilmente ha accettato di rispondere alle mie domande. Quindi, buona lettura,...

LO SCRIGNO OSCURO DELLE MERAVIGLIE

AUTORE: Alessia Franco
EDITORE: Casa editrice
PREZZO: 12,00
Il mio "Scrigno" contiene diciotto racconti appartenenti ai generi più diversi: spazia dal noir e dal sapore gotico di "Arma diabolumque cano" alla malinconia di racconti introspettivi come "Occhi verdi" e "Quello che resta"; dalla ricostruzione storica di "L'offerta a Hera" al tono sarcastico di racconti come "Il permesso" e "La fuga dell'angelo", che gettano sulla società e su alcuni momenti della vita quotidiana uno sguardo caustico.


Cosa ci fanno uno scrittore, un angelo, una moglie, e tanti altri personaggi insieme?
Sono tutti i protagonisti della raccolta di racconti di Anna Franco.
Il libro “Lo scrigno oscuro delle meraviglie” contiene ben 18 racconti, più o meno lunghi.

Le due storie più lunghe e più interessanti sono la prima e l'ultima.
La prima, “Arma diabolumque cano”, vede come protagonista un giovane scrittore che dopo il suo primo insuccesso, persa l'autostima, non trova più fantasia, originalità e ispirazione. Finché disperato una mattina, cercando di andare al parco, si ferma al mercato. Non c'è niente di interessante: qualche libro usato che nessuno comprerà mai, sandali estivi (orribili), ma c'è anche una bancarella strana, sembra che venda oggetti di antiquariato. E' proprio lì che il nostro protagonista conoscerà Asmodeo, che pensa di avere una soluzione al suo problema. Comprerà una boccetta di vetro, che gli darà delle allucinazioni, che successivamente saranno le storie dei suoi nuovi romanzi di successo. Ma capirà di dover abbandonare questo metodo?

L'ultima storia invece da il nome a tutto il libro. E posso affermare che è piena di suspance, una storia davvero originale. Non ti aspetteresti mai quel finale, o per lo meno pensi a tutto tranne che a quello. Se siete curiosi, andatela a leggere ;)

Tutti i racconti, anche quelli più brevi, lasciano malinconia al lettore. Alcune storie, per i miei gusti, sono finite troppo presto. La maggior parte non sono storie felici, ma tutti hanno un finale, posso dire, con una morale. Si uniscono in un solo libro,
diversi generi. La lettura è molto scorrevole e facile. Si riesce a finire tutto il libro anche in un giorno solo, però io ho preferito gustarmi due, al massimo tre, racconti al giorno. Questo perché se no avrei dimenticato le storie precedenti, invece in questo modo sono riuscita a pensarci per tutto il giorno, ed essere pronta quello successivo ad una nuova storia, una nuova vita.

Insomma, sintetizzando, posso affermare che sono dei racconti ben scritti. Quindi, posso consigliarli a chiunque. Però da parte mia, non merita il massimo dei voti, perché io solitamente preferisco storie più lunghe. Però, non rimarrete delusi da questa lettura, ve lo assicuro.

VOTO: 




Ora eccovi l'intervista...

Ciao Alessia, grazie per la disponibilità. Ti va di parlarci un po’ di te?
Uhm, che dire? Mi sono appena laureata in Filosofia con una tesi sulla filosofia araba ed ebraica medievale scritta fra una puntata di Dragon Ball e l’altra (questo dovrebbe dare un’idea della varietà di ciò che si annida nella mia testa!).
Sono fiera di avere un’origine geografica composita (madre valdostana, padre crotonese, io e mia sorella siamo tecnicamente siciliane). Amo studiare e confrontarmi con realtà diverse dalla mia anche attraverso la lettura, in particolare di autori stranieri.

Quando e come è nata l’idea di scrivere Lo scrigno oscuro delle meraviglie?
A dire il vero, Lo scrigno è stato un incidente di percorso.
Contiene alcuni dei racconti che ho scritto tra il 2007 e il 2009, parallelamente a racconti più lunghi e romanzi (tuttora completi o ancora in corso d’opera). Lo scrigno non è nato dunque come un progetto unitario, ma è stato assemblato selezionando alcuni racconti. Onestamente, inviai il manoscritto ad una casa editrice più che altro per sondare il terreno, per farmi un’idea del funzionamento del mondo editoriale, per fare una prima esperienza nel settore.

Ti faccio una domanda che penso possa interessare molto ai lettori. Perché dovremmo leggerlo? Parlaci del tuo libro.
Come ho detto, Lo Scrigno è un collage di racconti che ho creduto di poter accostare in modo piacevole. Io non amo usare le etichette di genere, ma credo si possa definire Lo Scrigno come una miscellanea dei “generi” più diversi: dallo storico al romantico, al noir al gotico, all’introspettivo all’allegorico…
Forse il miglior pregio dello Scrigno è questo: la sua varietà, lo sguardo che getta sulla pluralità delle esperienze, delle ambientazioni e delle suggestioni.

Prima di “Lo scrigno delle meraviglie" hai scritto altri romanzi o racconti?
Io scrivo da quando so tenere una penna in mano (anche se spero di essere un po’ migliorata da allora!). Ho scritto i miei primi racconti nel corso della prima elementare, utilizzando una macchina da scrivere che era appartenuta a mio nonno.
Da allora ho scritto decine di racconti, iniziato (e purtroppo abbandonato) diversi romanzi e racconti lunghi, scritto e ultimato alcuni romanzi di genere fantasy.

Come mai hai deciso di scrivere tanti racconti, piuttosto che un libro con una sola lunga storia?
Da piccola disdegnavo un po’ i racconti brevi. Intraprendevo sempre opere di ampio respiro, finendo quasi inevitabilmente con lo scoraggiarmi in corso d’opera. Poi, durante gli anni del liceo, ho scoperto i racconti di alcuni autori straordinari, da Calvino a Poe, dalla Gordimer a King. Così, con stupore, ho scoperto che anche i racconti brevi hanno un valore letterario e la capacità di colpire ed emozionare. Da allora ho iniziato ad assecondare le mie ispirazioni “brevi” invece di scartarle come cose di poco conto. Devo dire di avere tratto grandi soddisfazioni dai miei racconti brevi.

Molti autori si affezionano ai propri personaggi, tra te e i tuoi è successo lo stesso? Qual è il personaggio a cui ti sei più affezionata?
Sento i miei personaggi come degli amici intimi. Tremo e mi emoziono con loro. Quando uno dei miei personaggi muore posso piangere per giorni (anche se il mio migliore amico e fidanzato Valerio è fermamente convinto che io sia la persona più sadica di questa terra e che io gongoli nello sterminare i miei personaggi o nel fare patire loro le peggiori sofferenze).
Questo vale soprattutto per i personaggi dei miei romanzi (ancora inediti). L’identificazione con il personaggio di una storia breve è più difficile e meno intensa perché a volte manca il tempo materiale per “affezionarsi”.
Per quanto riguarda i personaggi dello Scrigno, mi sento particolarmente legata all’anonimo protagonista di “Arma diabolumque cano” o a quello del racconto finale che dà titolo alla raccolta. Inoltre, Marzia del racconto “Quello che resta” è un personaggio parzialmente autobiografico, per cui non posso che essere profondamente empatica nei suoi confronti. Infine, la moglie in “Baciux” mi sta estremamente simpatica!

Per scrivere le tue storie ti sei ispirata a qualche grande autore?
Direi di no. Non cerco di seguire dei modelli o imitare i miei autori preferiti, anche perché si tratta di scrittori di impareggiabile talento e ne ricaverei solo un imbarazzante scimmiottamento. Per quanto riguarda specificamente i racconti brevi, gli autori che ho già citato mi hanno ispirato nel senso che hanno aperto la mia esperienza di lettura ad una tipologia espressiva che prima non tenevo in considerazione. In questo senso ne sono stata influenzata.

Che progetti hai per il futuro?
Attualmente ho in cantiere diversi lavori, due nuove raccolte di racconti (di cui una horror) e due romanzi. La lista dei progetti ancora da intraprendere ma già più o meno precisamente delineati è lunga!

Abbiamo finito con le domande. Vuoi aggiungere qualcosa?
Io amo avere un contatto diretto con i miei lettori, per cui invito chi abbia delle critiche o dei suggerimenti da rivolgermi a farlo inviandomi un’email! Potete trovare l’indirizzo e alcuni link utili a conoscermi meglio sul blog che gestisco con due care amiche, “Caratteri Vaganti”.

In bocca al lupo da tutti i lettori.

Ringrazio tantissimo Alessia Franco, per la disponibilità datami, grazie.

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