Oggi, vi presento un libro di racconti, che ho finito di leggere da un paio di giorni. Inoltre, la scrittrice gentilmente ha accettato di rispondere alle mie domande. Quindi, buona lettura,...
AUTORE: Alessia Franco
EDITORE: Casa editrice
PREZZO: 12,00
Il mio "Scrigno" contiene diciotto racconti appartenenti ai generi più diversi: spazia dal noir e dal sapore gotico di "Arma diabolumque cano" alla malinconia di racconti introspettivi come "Occhi verdi" e "Quello che resta"; dalla ricostruzione storica di "L'offerta a Hera" al tono sarcastico di racconti come "Il permesso" e "La fuga dell'angelo", che gettano sulla società e su alcuni momenti della vita quotidiana uno sguardo caustico.
Cosa ci fanno uno scrittore, un angelo,
una moglie, e tanti altri personaggi insieme?
Sono tutti i protagonisti della
raccolta di racconti di Anna Franco.
Il libro “Lo scrigno oscuro delle
meraviglie” contiene ben 18 racconti, più o meno lunghi.
Le due storie più lunghe e più
interessanti sono la prima e l'ultima.
La prima, “Arma diabolumque cano”,
vede come protagonista un giovane scrittore che dopo il suo primo
insuccesso, persa l'autostima, non trova più fantasia, originalità
e ispirazione. Finché disperato una mattina, cercando di andare al
parco, si ferma al mercato. Non c'è niente di interessante: qualche
libro usato che nessuno comprerà mai, sandali estivi (orribili), ma
c'è anche una bancarella strana, sembra che venda oggetti di
antiquariato. E' proprio lì che il nostro protagonista conoscerà
Asmodeo, che pensa di avere una soluzione al suo problema. Comprerà
una boccetta di vetro, che gli darà delle allucinazioni, che
successivamente saranno le storie dei suoi nuovi romanzi di successo.
Ma capirà di dover abbandonare questo metodo?
L'ultima storia invece da il nome a
tutto il libro. E posso affermare che è piena di suspance, una
storia davvero originale. Non ti aspetteresti mai quel finale, o per
lo meno pensi a tutto tranne che a quello. Se siete curiosi, andatela
a leggere ;)
Tutti i racconti, anche quelli più
brevi, lasciano malinconia al lettore. Alcune storie, per i miei
gusti, sono finite troppo presto. La maggior parte non sono storie
felici, ma tutti hanno un finale, posso dire, con una morale. Si
uniscono in un solo libro,
diversi generi. La lettura è molto
scorrevole e facile. Si riesce a finire tutto il libro anche in un
giorno solo, però io ho preferito gustarmi due, al massimo tre,
racconti al giorno. Questo perché se no avrei dimenticato le storie
precedenti, invece in questo modo sono riuscita a pensarci per tutto
il giorno, ed essere pronta quello successivo ad una nuova storia,
una nuova vita.
Insomma, sintetizzando, posso affermare
che sono dei racconti ben scritti. Quindi, posso consigliarli a
chiunque. Però da parte mia, non merita il massimo dei voti, perché
io solitamente preferisco storie più lunghe. Però, non rimarrete
delusi da questa lettura, ve lo assicuro.
Ora eccovi l'intervista...
Ciao Alessia, grazie
per la disponibilità. Ti va di parlarci un po’ di te?
Uhm, che dire? Mi sono
appena laureata in Filosofia con una tesi sulla filosofia araba ed
ebraica medievale scritta fra una puntata di Dragon Ball e l’altra
(questo dovrebbe dare un’idea della varietà di ciò che si annida
nella mia testa!).
Sono fiera di avere
un’origine geografica composita (madre valdostana, padre crotonese,
io e mia sorella siamo tecnicamente siciliane). Amo studiare e
confrontarmi con realtà diverse dalla mia anche attraverso la
lettura, in particolare di autori stranieri.
Quando e come è
nata l’idea di scrivere Lo scrigno oscuro delle meraviglie?
A dire il vero, Lo
scrigno è stato un incidente di percorso.
Contiene alcuni dei
racconti che ho scritto tra il 2007 e il 2009, parallelamente a
racconti più lunghi e romanzi (tuttora completi o ancora in corso
d’opera). Lo scrigno non è nato dunque come un progetto unitario,
ma è stato assemblato selezionando alcuni racconti. Onestamente,
inviai il manoscritto ad una casa editrice più che altro per sondare
il terreno, per farmi un’idea del funzionamento del mondo
editoriale, per fare una prima esperienza nel settore.
Ti faccio una
domanda che penso possa interessare molto ai lettori. Perché
dovremmo leggerlo? Parlaci del tuo libro.
Come ho detto, Lo
Scrigno è un collage di racconti che ho creduto di poter accostare
in modo piacevole. Io non amo usare le etichette di genere, ma credo
si possa definire Lo Scrigno come una miscellanea dei “generi”
più diversi: dallo storico al romantico, al noir al gotico,
all’introspettivo all’allegorico…
Forse il miglior pregio
dello Scrigno è questo: la sua varietà, lo sguardo che getta sulla
pluralità delle esperienze, delle ambientazioni e delle suggestioni.
Prima di “Lo
scrigno delle meraviglie" hai scritto altri romanzi o racconti?
Io scrivo da quando so
tenere una penna in mano (anche se spero di essere un po’
migliorata da allora!). Ho scritto i miei primi racconti nel corso
della prima elementare, utilizzando una macchina da scrivere che era
appartenuta a mio nonno.
Da allora ho scritto
decine di racconti, iniziato (e purtroppo abbandonato) diversi
romanzi e racconti lunghi, scritto e ultimato alcuni romanzi di
genere fantasy.
Come mai hai deciso
di scrivere tanti racconti, piuttosto che un libro con una sola lunga
storia?
Da piccola disdegnavo
un po’ i racconti brevi. Intraprendevo sempre opere di ampio
respiro, finendo quasi inevitabilmente con lo scoraggiarmi in corso
d’opera. Poi, durante gli anni del liceo, ho scoperto i racconti di
alcuni autori straordinari, da Calvino a Poe, dalla Gordimer a King.
Così, con stupore, ho scoperto che anche i racconti brevi hanno un
valore letterario e la capacità di colpire ed emozionare. Da allora
ho iniziato ad assecondare le mie ispirazioni “brevi” invece di
scartarle come cose di poco conto. Devo dire di avere tratto grandi
soddisfazioni dai miei racconti brevi.
Molti autori si
affezionano ai propri personaggi, tra te e i tuoi è successo lo
stesso? Qual è il personaggio a cui ti sei più affezionata?
Sento i miei personaggi
come degli amici intimi. Tremo e mi emoziono con loro. Quando uno dei
miei personaggi muore posso piangere per giorni (anche se il mio
migliore amico e fidanzato Valerio è fermamente convinto che io sia
la persona più sadica di questa terra e che io gongoli nello
sterminare i miei personaggi o nel fare patire loro le peggiori
sofferenze).
Questo vale soprattutto
per i personaggi dei miei romanzi (ancora inediti). L’identificazione
con il personaggio di una storia breve è più difficile e meno
intensa perché a volte manca il tempo materiale per “affezionarsi”.
Per quanto riguarda i
personaggi dello Scrigno, mi sento particolarmente legata all’anonimo
protagonista di “Arma diabolumque cano” o a quello del racconto
finale che dà titolo alla raccolta. Inoltre, Marzia del racconto
“Quello che resta” è un personaggio parzialmente autobiografico,
per cui non posso che essere profondamente empatica nei suoi
confronti. Infine, la moglie in “Baciux” mi sta estremamente
simpatica!
Per scrivere le tue
storie ti sei ispirata a qualche grande autore?
Direi di no. Non cerco
di seguire dei modelli o imitare i miei autori preferiti, anche
perché si tratta di scrittori di impareggiabile talento e ne
ricaverei solo un imbarazzante scimmiottamento. Per quanto riguarda
specificamente i racconti brevi, gli autori che ho già citato mi
hanno ispirato nel senso che hanno aperto la mia esperienza di
lettura ad una tipologia espressiva che prima non tenevo in
considerazione. In questo senso ne sono stata influenzata.
Che progetti hai per
il futuro?
Attualmente ho in
cantiere diversi lavori, due nuove raccolte di racconti (di cui una
horror) e due romanzi. La lista dei progetti ancora da intraprendere
ma già più o meno precisamente delineati è lunga!
Abbiamo finito con
le domande. Vuoi aggiungere qualcosa?
Io amo avere un
contatto diretto con i miei lettori, per cui invito chi abbia delle
critiche o dei suggerimenti da rivolgermi a farlo inviandomi
un’email! Potete trovare l’indirizzo e alcuni link utili a
conoscermi meglio sul blog che gestisco con due care amiche,
“Caratteri Vaganti”.
In bocca al lupo da
tutti i lettori.
Ringrazio tantissimo Alessia Franco, per la disponibilità datami, grazie.
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