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martedì 26 febbraio 2013

Recensione: La mia arpa


LA MIA ARPA

AUTORE: Liliana Manetti
EDITORE: Aletti Editore
PAGINE: 64
PREZZO: 12,00


"La mia arpa" è l'espressione della mia anima, dove mi metto a nudo con le mie problematiche, i miei amori intramontabili come quello per la natura e le emozioni che mi danno le sue stagioni così diverse eppur così complementari...L'amore per la vita in genere emerge nelle note dolci delle mie poesie, velate sempre dal mio romanticismo.Le corde mute della mia anima se le ascolti in un giorno di settembre dall'aria frizzantina come questo sapranno suonarti una melodia bellissima: ma solo se vuoi, solo se le rispetti e le ami profondamente, altrimenti come dico nei miei versi "giaceranno nel loro dolore.»



Sono abituato a leggere poesie di grandi autori, che hanno fatto la storia della nostra letteratura, che sono riusciti ad esprimere anche con una semplice parola il sentimento di estraneità che provavano nei confronti del mondo, l'angoscia esistenziale che gravava sulle loro spalle, la solitudine di chi non si sente compreso, la lotta di chi voleva cambiare il mondo. Ergo, è abbastanza difficile ogni volta iniziare a leggere una raccolta di poesie di qualche autore esordiente, agli inizi di una carriera voluta o forse semplicemente destinata; eppure credo che bisogni valutare la sensibilità di ogni poeta a prescindere dal paragone con altri autori, mettere in evidenza la sua capacità di emozionare e emozionarsi, di trasmettere frammenti della sua anima a noi lettori, custodi della sua poesia e custodi dei segreti che anche una singola frase può svelarci.

All'inizio dell'antologia l'autrice paragona la sua anima ad un'arpa che può donare melodie meravigliose o il silenzio distrutto di mille pezzi e corde ormai mute: apprezzare la sensibilità della sua poesia significa immergersi nelle profondità delle parole senza restrizioni, lasciarsi trasportare, immaginare e sentire, farsi accomunare dai suoi sentimenti che sono anche nostri e scoprire qualcosa, un'ultima verità forse, un ultimo segreto, una rivelazione, la via segreta della vita. Molto particolari a mio parere le prime tre poesie che possono essere considerate un vero e proprio elogio alla poesia e a quel mondo che soltanto ai poeti, a quelle anime più elevate e distaccate dalla terra, è concesso. Particolari codesti frammenti che ci danno una chiara idea del concetto di poesia che ha l'autrice e delle sensazioni che parole, frammenti di età passate, scintille di vita suscitano in lei, un brivido, un solco sul viso:

"Mi nutro di parole..
le assaggio… le mangio…
le assaporo                                                                     
scrivo, parlo, leggo
mi danno vita
mi fanno sentire la vita…"   
"Racchiusi in questa penna d’altro tempo
miliardi di parole mai scritte
milioni di frasi mai svelate"

              
"Volteggio senza ali
in questo cielo azzurro
e intorno tanti occhi
tante mani
tante anime sorelle
canto la gioia che mi esplode negli occhi
viva,finalmente viva…
in questo mondo di poesia."

"Sorpresa, estasiata
sento un brivido
che mi corre sulla pelle…
emozione senza fine
una lacrima solitaria
attraversa i solchi del mio viso".


L'antologia prosegue con una serie di poesie che pongono al centro sempre la sua vita: scriveva Carlos Ruiz Zafòn "Un racconto è la lettera che un autore scrive a se stesso per mettere a nudo la propria anima" e di fatto l'autrice ripercorre passato, presente e futuro, riscopre ricordi, traccia speranze, piange e sorride, e chiude l'antologia con una richiesta, con la visione di un futuro in cui possa amare e essere amata, trovare quella felicità che non sempre ci circonda. Elogio alla vita è la sua poesia, un grido forte e energico che scuote le coscienze e che l'ha salvata, che l'ha portata ad amar questa vita!

"Saremo nient’altro che felici,
noi due piccole anime innamorate dell’amore,
e ogni volta che mi specchierò
nei tuoi profondi occhi neri
vedrò il mio sorriso…
per sempre."




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