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mercoledì 31 luglio 2013

Leggi? No grazie.

"Un Paese in cui si legge poco, ha scarse possibilità  di vivere dignitosamente nel futuro"
Lorenzo Ornaghi



Molto spesso coloro che leggono, che portano con sé sempre un libro, che approfittano di qualsiasi momento per catapultarsi tra le pagine di un romanzo, che preferiscono passare la serata insieme a personaggi fittizi anche dopo una giornata pesante di studio e di lavoro, vengono poco apprezzati e capiti. Non capita poche volte di dovermi sentir dire frasi come “Ma non ti annoia leggere?”, “Ma non ti stanchi leggendo, non ti viene il mal di testa?”, “Continuando così non ti farai mai una vita”.

Cosa puoi fare allora? Provi a spiegar loro che leggere non significa studiare ma meditare, immaginare, sognare, sperimentare, ampliare la conoscenza del nostro lessico e del nostro bagaglio culturale; cerchi di far capir loro che la lettura ci serve soprattutto per vivere, che ci rende liberi, che ci permette di plasmare una mente critica e meno soggetta a pregiudizi e condizionamenti, che ci rende più creativi, coscienti e consapevoli della realtà in cui viviamo nonché degli eventi che si verificano intorno a noi. La lettura è un piacere fisico e psichico, è un nutrimento per l’anima umana. Ma purtroppo, più che una virtù, leggere viene visto come un vizio da evitare. 

Viviamo infatti in un paese in cui si legge sempre di meno: nell'ultimo anno 1 italiano su 2 afferma di non aver letto nessun libro nella sua vita e di non avere intenzione di cominciare ritenendolo un “passatempo inutile e poco produttivo” , preferendo spendere il tempo in qualcosa di più importante ( ho sentito gente ritenere più costruttivo un reality show o una partita di calcio). La stessa crisi ha portato a un massiccio taglio che si ripercuote soprattutto sull'istruzione e sulla scuola pubblica costretta a operare in un degrado pazzesco al limite della vivibilità, per non parlare di tutti quei beni culturali che vengono abbandonati a se stessi per mancanza di fondi. Non c’è molto da dire: pochi investono sulla cultura del nostro paese, pochi se ne interessano, la maggior parte la ritiene superficiale. Quali sono le cause e le possibili soluzioni?  Per quanto riguardo nello specifico il mondo della lettura, presto il popolo italiano si ridurrà ad essere analfabeta e inconsapevole delle bellezze della letteratura  mondiale e locale, probabilmente (giusto per fare qualche esempio) tra qualche decennio pochi conosceranno, almeno per grandi linee, la trama dei Promessi Sposi, l’esistenza di un certo Dante Alighieri che ha gettato le basi della nostra lingua, e forse (non per apparire catastrofico ma credo sia già così) il significato di elementi-base della letteratura, ma anche della lingua, quali le figure retoriche (quanti sanno cosa è una metafora e quanti lo sapranno?).
Ci ritroveremo a vivere in un paese completamente arretrato, chiuso, portato avanti dalla corruzione e dalla mancanza di meritocrazia, paralizzato dalla mentalità che rifugge innovazione e cambiamento e probabilmente ognuno di noi nel suo piccolo sta contribuendo a creare questo sistema: l’era del The Big Brother orwelliano sta per arrivare.


Voi cosa pensate a riguardo? Sono solo io a pensarla così?



5 commenti:

  1. ''Ho sentito gente ritenere più costruttivo un reality show o una partita di calcio''.
    La cosa che mi preoccupa è che lo ho sentito dire anche io. <>. Sì, forse è così, lo ammetto: sono ossessionata dal comprare nuovi libri, da tuffarmi nelle loro storie. Leggo libri su libri, continuamente. Ma vi prego, guardate la differenza: io non scrivo mai 'xk' al posto di perché, non uso sempre le stesse parole nella stessa frase, non compongo frasi in stile 'Si, cioè, perché cioè, si insomma; hai capito?'. Possono chiamarsi frasi queste? Ma di chi è la colpa? Delle scuole che non insegnano più? Sbagliato. Non si è mai completi se ci si attiene solo a qualcosa che ci 'costringe' a fare la società alta. Leggere è un diritto, proprio come andare a scuola e perfortuna non è una costrizione, altrimenti tutti odierebbero leggere. Però, perché non esercitare un proprio, degno diritto? Sono sempre molte le scuse: <>. L'unico reale motivo per il quale la gente non legge (secondo me) è che le persone sono straconvinte di essere ogni giorno più intelligenti e al pari col mondo, quando invece sbagliano di grosso. Ci vorrebbe più modestia al mondo, ma soprattutto più passione. Perché leggere è una passione e non una perdita di tempo. Insegniamo a chi abbiamo accanto ad apprezzare i libri e la lettura, aiutiamoli a capire che, oltre ad essere una delle cose più belle che ci sia, ci rende intelligenti e fa bene al nostro cervello e alla nostra immaginazione (altra cosa che è sempre più scarsa tra le generazioni). Senza immaginazione non c'è gioia di vivere.

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    1. Sono abbastanza d'accordo, purtroppo non c'è gioia di vivere e come si faccia a non leggere neppure una riga io non lo so.. e sentirsi dire inoltre da gente del genere "leggere non mi servirà mai a niente nella vita" ti fa pensare che il mondo andrà completamente a rotoli.

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  2. La risposta a questo articolo, ahimè, la troviamo guardando la televisione: cos'è diventata? Ci sono pochissimi programmi intelligenti, tutto è un paparazzo e un perpetuo esaltare figure maschili e femminili che non hanno niente da insegnare.
    E poi... Siamo uno dei popoli che leggiamo meno, ma in compenso conosciamo gli intrighi amorosi di Belen ed Emma o la professione di Ruby e i dettagli del suo parto.

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  3. Leggere mi rende libera, mi permette di conoscere e sapere, mi permette di pensare con la mia testa.Leggere non è mai una perdita di tempo anzi i libri sono i veri tesori dell'Umanità.

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  4. Se non avessi iniziato a leggere, non avrei avuto una personalità e sarei stata succube delle decisioni che altri avrebbero preso per me. E' stato grazie alla lettura che sono diventata la persona che volevo essere, ed è triste essere giudicati anche dalla propria famiglia per ciò che si legge.
    Fatta eccezione per mia madre, infatti, la mia famiglia preferirebbe vedermi in giro piuttosto che china su un libro -_- Che amarezza!

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