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venerdì 5 luglio 2013

Recensione: Il giocattolaio di Stefano Pastor

Come sempre per scrivere una recensione ho bisogno di alcuni giorni a disposizione per metabolizzare bene l'intero libro. Infatti anche questa volta mi sono serviti un paio di giorni per scrivere la recensione, di un libro che ho amato! Spero di farvi capire quanto sia bello questo libro e spero di suscitare, almeno un po', la vostra curiosità.

Ma andiamo al libro...

IL GIOCATTOLAIO

AUTORE: Stefano Pastor
EDITORE: Fazi
PAGINE: 398
PREZZO: 9,90


Tra i vincitori del torneo letterario “Io Scrittore”, Il romanzo di esordio di Stefano Pastor, ambientato nella periferia desolata di una grande città, indaga la frattura insanabile tra il mondo degli adulti e quello dei bambini e il fallimento della famiglia. In un quartiere che si sta progressivamente svuotando, a causa di un inarrestabile processo di speculazione edilizia, i genitori sono sempre assenti e i bambini abbandonati a loro stessi. Alcuni spariscono. 

Non si conosce molto del passato di Massimo, il bambino di 11 anni appena arrivato nel Quartiere. Accolto
in casa dallo zio, un uomo alcolizzato e incline a lampi di violenza, a Massimo sembra di precipitare in un inferno. Ma il male, quello vero, non si annida tra le mura domestiche. E’ nascosto da qualche parte tra i palazzoni abbandonati e le strade semideserte di quest'area suburbana depressa e grigia, dove i bambini continuano a volatilizzarsi e nessun adulto si preoccupa di cercarli. Quando viene ritrovato il corpo di uno dei bambini scomparsi, i sospetti della comunità si concentrano su Peter, il titolare di un negozio di giocattoli. Nell’apatia e nell’indifferenza degli adulti, solo una ragazzina, Mina, e un gruppo di suoi coetanei cercano di capire cosa stia accadendo. Con un ritmo sincopato e una scrittura coinvolgente Pastor racconta la presenza del male che s’insinua tra il mondo dei grandi e quello dei piccoli, creando una spaccatura insanabile. 



La trama di questo libro è davvero perfetta. Riesce a incuriosire chi la legge e penso che non si debba
aggiungere niente ad essa. Infatti, lascia quella curiosità al lettore che poi lo spinge ad acquistare il libro. Anche la copertina mette angoscia, la testa di una bambola, precisamente guardando il davanti del libro, si
vede solo metà faccia. Un viso contornato da capelli rossi e un occhio azzurro ma vuoto, non trasmette nessuna emozione. Per non parlare delle poche parole, scritte in maiuscolo, che si leggono in copertina “GUARDA. ENTRA. SCEGLI. E SPERA CHE NON TI COSTI TROPPO”. Già, senza ancora aver iniziato la lettura, mi sentivo quasi minacciata da queste parole, come se fossero un avvertimento per chi si accinge a leggere...

I protagonisti dell'intera storia sono diversi tra di loro: bambini; ragazzi che per affrontare le insidie della vita devono fare i grandi; e infine, anche adulti con diversi problemi. Ognuno di loro ha un ruolo ben preciso nella storia e penso che la scelta di questi personaggi sia più che azzeccata. Non ho trovato neanche un personaggio di troppo, tutti ben inseriti nella storia e ci sono poche descrizioni, evitando in questo modo di far perdere al lettore il filo della storia. Intorno ai protagonisti ruota l'intera storia terrificante e abbastanza cruenta, che si svolge in un quartiere quasi disabitato e distrutto. Un luogo dove è facile adescare delle vittime, soprattutto se sono bambini lasciati soli. Ma non voglio raccontarvi cos'altro succede, perché rischierei di dire troppo e far perdere il gusto della lettura.
Posso dirvi che la storia è diversa da quello che mi aspettavo, anche i vari colpi di scena non sono per niente prevedibili, facendo rimanere chi legge a bocca aperta e rendendo il libro ancora più perfetto. Il lettore a metà libro sente il bisogno di continuare a leggere, non riesce a staccarsi dalle pagine e come incollato ad esse.
Poche volte mi succede di farmi prendere così tanto da un libro, tanto da non sentire più ciò che mi circonda. E vi assicuro che Stefano Pastor, con questo suo libro, c'è riuscito alla grande. Mi sentivo all'interno del libro, un personaggio che non può parlare, ma che guarda l'intera storia dalle quinte.
Con “Il giocattolaio” ho trovato un libro che trasmette angoscia, paura e terrore. Degno di essere definito un grande thriller. Ho sentito molti pareri a riguardo e tutti ne parlano benissimo, quindi non sono l'unica ad averlo apprezzato. Sicuramente non è una lettura facile, proprio per questo la consiglio, soprattutto, agli amanti del genere. Non potete perdervi questa lettura.
Infine ci tengo a fare i miei complimenti all'autore, per tutto quello che mi ha fatto provare durante la lettura. E' riuscito a trasmettere tanto! Spero di poter leggere presto un altro suo libro.


VOTO:


VI INVITO A GUARDARE PURE IL BOOKTRAILER:



IL SITO DELL'AUTORE:

Qualcuno di voi lo ha letto? Che ne pensate?







4 commenti:

  1. Un libro che ho letto un po' di tempo fa, ma che mi è piaciuto davvero tanto! ;)
    Concordo su tutto!
    A presto!

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  2. Non ho letto questo libro ma la tua recensione mi ha incuriosita. Amo il genere thriller e mi piacerebbe leggere "Il Giocattolaio" per provare un po' di quelle emozioni che tu descrivi così bene:)

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  3. Bellissima recensione, mi hai fatto venire la curiosità *_*

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  4. wow che recensione *_* che curiosità!!!

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