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giovedì 28 agosto 2014

"Elogio della lettura e della finzione"

Buongiorno carissimi lettori!
Oggi voglio condividere con voi questo piccolo estratto, che considero molto bello, sull'importanza e sulla bellezza della letteratura. . .



"Ho imparato a leggere a cinque anni, nella classe di fratel Justiniano, nel Colegio de la Salle, a Cochabamba, in Bolivia. È la cosa più importante che mi sia successa nella vita. Quasi settant'anni dopo ricordo in modo limpido come quella magia, tradurre le parole dei libri in immagini, abbia arricchito la mia esistenza, abbattendo le barriere del tempo e dello spazio e permettendomi di viaggiare col capitano Nemo a ventimile leghe sotto i mari, combattere fianco a fianco con d'Artagnan, Athos, Porthos e Aramis contro i complotti che minacciavano la regina ai tempi del subdolo Richelieu, o spingermi nel ventre di Parigi, novello Jean Valjean, con il corpo inerte di Marius sulle spalle. La lettura trasformava il sogno in vita e la vita in sogno e poneva alla portata del piccolo uomo che ero l'universo della letteratura. Mia madre mi raccontò che le prime cose che io scrissi furono continuazioni delle storie che leggevo, perchè mi dispiaceva che finissero, oppure volevo cambiarne il finale. E forse è cio che ho fatto per tutta la vita senza saperlo: prolungare nel tempo, mentre crescevo, maturavo e invecchiavo, le storie che riempirono la mia infanzia di passione e di avventure. [. . .]Sono riuscito a dedicare buona parte del mio tempoa questa passione, vizio e meraviglia che è lo scrivere, creare una vita parallela ove rifugiarsi dalle avversità, che fa diventare normale ciò che è straordinario e straordinario ciò che è normale, che dissipa il caos, imbellisce ciò che è brutto, conferisce l'eternità a un istantee trasforma la morte in uno spettacolo passeggero. [...] Così come scrivere, leggere è protestare contro le ingiustizie della vita. Chi cerca nella finzione ciò che non ha, dice, senza la necessità di dirlo, e senza neppure saperlo, che la vita così come è non è sufficiente a soddisfare la nostra sete di assoluto, fondamento della condizione umana, e che dovrebbe essere migliore. Inventiamo storie per poter vivere in qualche modo le molte vite che vorremmo avere quando invece ne abbiamo a disposizione solo una. Senza la finzione saremmo meno coscienti dell'importanza della libertà affinchè la vita sia più vivibile dell'inferno in cui invece si converte quando viene oppressa da un tiranno, da un'ideologia o da una religione. Chi dubita che la letteratura, oltre a donarci il sogno della bellezza e della felicità, ci mette in guardia contro ogni forma di oppressione, si domandi perchè tutti i regimi impegnati a tenere sotto controllo il comportamento dei loro cittadini dalla culla alla tomba la temono a tal punto da organizzare sistemi di censura per reprimerla e vigilano con estremo sospetto sugli scrittori indipendenti. Lo fanno perchè conoscono il rischio che possono attendersi permettendo all'immaginazione di correre lungo i libri, di quanto possa divenire sediziosa la fantasia quando il lettore si confronta con la libertà che la rende possibile e che in essa si esercita contro l'oscurantismo e la paura che lo attendono nel mondo reale. [...] La buona lettura tende ponti tra persone diverse e, dandoci piacere, facendoci soffrire o sorprendendoci, ci unisce al di là delle lingue, del credo, degli usi, dei costumi e dei pregiudizi che invece ci separano."



Mario Vargas Llosa


Lo conoscevate? Che ne pensate?

2 commenti:

  1. Non avevo mai letto questo brano prima d'ora, ma l'ho trovato molto significativo, una riflessione profonda sul valore e l'importanza della letteratura, un'importanza che purtroppo si sta sempre più perdendo...

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