Salve lettori! Da un po' di tempo volevo scrivere questo piccolo articolo dialogando con voi su quello che, probabilmente, è un piccolo sogno nel cassetto di molti...
«Ho passato tutta la vita in questo posto », disse.« Me ne prenderò cura, ha la mia parola d’onore», replicò Mathias, solenne e sincero. Il vecchio libraio gli si accostò all'orecchio. «Avevo appena compiuto venticinque anni, non ho potuto festeggiarli perché mio padre ha avuto la pessima idea di morire il giorno del mio compleanno. Devo confidarle che il suo senso dell’umorismo mi è sempre sfuggito. L’indomani, ho dovuto rilevare la sua libreria, che a quel tempo era inglese. Il libro che lei ha in mano è il primo che ho venduto. Ne avevamo due copie in negozio. Ho conservato questa, giurando a me stesso che me ne sarei separato soltanto l’ultimo giorno della mia attività di libraio. Come ho amato questo mestiere! Essere in mezzo ai libri, affiancare ogni giorno i personaggi che vivono nelle loro pagine … Se ne prenda cura.»
Il mestiere di libraio è sicuramente una delle possibilità di vita più ambite, desiderate, amate dai lettori di ogni tempo e di ogni luogo che, nonostante le diverse aspirazioni e inclinazioni, hanno sempre lasciato spazio a questa possibile prospettiva di vita, magari non raccontando a nessuno ma custodendo segretamente questo piccolo sogno. Immaginate di alzarvi la mattina, fare colazione, cambiarvi, prendere la metro e aspettare impelagati nel traffico con un romanzo in mano per poi dischiudere le porte della vostra libreria, aprire le finestre, decidere quali libri esporre e quali riporre negli scaffali, essere completamente circondati da libri, spacchettare gli ultimi arrivi che avrete il privilegio di toccare per primi, annusare quell'odore unico e afrodisiaco di pagine nuove, discutere con i clienti sulle ultime uscite, sui titani del passato, su un libro che avete letto entrambi, consigliare e indirizzare nuovi giovani lettori, organizzare incontri di stampo culturale con scrittori, artisti, editori... Quanti di voi adesso, dopo aver immaginato tale scena, non sono alimentati da un fortissimo desiderio di abbandonare tutto e iniziare, sino a non concluderla mai, un' avventura di tal genere?
Ma forse spesso non tutto è rose e fiori... spesso la passione forse non basta. Sappiamo bene come sia in crisi l'ambito della piccola editoria che non soltanto deve fare i conti con i magnati dell'editoria, dai quali viene oscurata, ma anche con la percentuale di lettori sempre in netto calo, le vendite scarse, le spese eccessive per la gestione. E cosa può fare allora un libraio per riaccendere la passione della lettura negli altri? Quali soluzioni può rimediare per non dover lasciare il proprio posto nel mondo, per non lasciare tanti libri su scaffali impolverati, per non chiudere le porte di quel mondo animato da personaggi e frasi che aveva costruito con tanto amore? Sopratutto nelle piccole città mantenere aperta una libreria è difficile... se sono pochi e sempre gli stessi coloro i quali decidono di investire i loro soldi in qualcosa di costruttivo, come può essere un romanzo, può un libraio arrivare a fine mese? E spesso troviamo tante librerie costrette a chiudere i battenti... Secondo voi quali potrebbero essere le soluzioni adatte a un tal problema? C'è chi dice che spesso la colpa è dei librai stessi che, nel corso degli anni, hanno perso interesse, quella grinta che avevano inizialmente e che si sono rassegnati all'evidenza della crisi... ma io non la penso così. A proposito del mestiere di libraio, ho scoperto negli ultimi tempi che esiste una vera e propria "scuola" che ha l'obiettivo di educare un potenziale libraio impartendogli non soltanto conoscenze economiche, indispensabili ad esempio per inculcare l'abilità di fare il bilancio a fine mese, ma anche primi contatti con il mondo dell'editoria e non solo (per chi fosse interessato vi lascio il link della pagina: Associazione librai italiani).
Secondo voi è utile una scuola per diventare librai?
E se foste dei librai, come organizzereste la vostra libreria? Quali tattiche adottereste?
Non penso che sia veramente utile una scuola!Più che altro bisognerebbe fare tanta esperienza. Sarebbe necessario,secondo me,lavorare prima in una libreria come commesso e poi magari,se il lavoro appassiona veramente,aprire una libreria propria. Sicuramente la mia libreria la organizzerei per generi e per autori. <3
RispondiEliminaPoter essere libraio è il sogno di tutti noi, lettori appassionati e innamorati dei libri. La libreria dovrebbe essere un punto d'incontro per i lettori.Io organizzerei incontri con gli scrittori, abbinando un giorno della settimana a un genere specifico. Il lunedì-classici; il martedì-saggi, il mercoledì-thriller e così via. La mattina sarebbe dedicata alle scuole: organizzerei incontri di lettura con piccoli e grandi alunni. Proporrei molti sconti per incentivare la lettura organizzando delle tessere per raccogliere punti che darebbero diritto a premi-libro. Entrerei in contatto con la stampa locale per publicizzare le varie iniziative e aprirei un blog "Essere un libraio". Utopia? Organizzerei anche un mercatino di libri usati vendendoli a prezzi piccoli piccoli: doppia utopia?
RispondiEliminaUna scuola per librai? Hm.. Oh mamma, non so. Mi sembra un pò una cretinata (scusa la parola).
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