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lunedì 3 agosto 2015

Recensione: Il marchio del diavolo

Buongiorno carissimi lettori! Siamo già ad agosto (vi prego fate durare le vacanze all'infinito): quali letture vi hanno accompagnato in questa prima metà dell'estate? Oggi vi lascio la recensione dell'ultimo libro che ho letto.


IL MARCHIO DEL DIAVOLO

Nord | 416 pp. | €19,60

Roma, 1139. Inquieto, un uomo alza gli occhi alla volta celeste. Seguendo le indicazioni dei suoi predecessori, è arrivato nella Città Eterna per assistere all'eclissi che mostrerà un allineamento astrale unico. All'ora stabilita, la luna a poco a poco si dissolve nell'oscurità, rivelando 112 stelle. È il segno che l'uomo aspettava: ancora 112 papi, poi, sulle rovine della Chiesa, sorgerà un nuovo mondo. Roma, 2000. Incredula, una giovane archeologa fissa il cielo. Poche ore prima, il Vaticano le ha ordinato d'interrompere gli scavi nelle catacombe di San Callisto, mettendo così fine alla sua carriera accademica. E adesso lei giace sull'asfalto, in una pozza di sangue. Tuttavia, nell'istante in cui l'aggressore le ha conficcato il pugnale nel petto, Elisabetta ha notato un dettaglio agghiacciante. Un dettaglio impossibile da dimenticare. Roma, oggi. Sconcertata, una suora studia i simboli astrologici tracciati sul muro. Ma quello non è il solo enigma custodito dall'antico colombario di San Callisto. Intorno a lei, infatti, ci sono decine di scheletri caratterizzati da un'anomalia inquietante: la stessa anomalia del sicario che, anni prima, aveva cercato di ucciderla. Decisa a far luce sul mistero, suor Elisabetta entra in possesso di un rarissimo esemplare del Dottor Faust di Marlowe e intuisce che quei versi sono il codice per svelare il cerchio diabolico che lega passato, presente e futuro. Perché il papa è morto, il conclave è alle porte e la profezia sta per compiersi...



Uno stile semplice, senza troppe pretese, unito a una storia intrigante (di fatti parliamo di uno dei maestri più acclamati del thriller) che lascia spazio, anzi esige con veemenza, domande, ricerche sul web e documentazione per appurare se tra gli eventi citati ci sia qualcosa di reale (io stesso ho fatto qualche ricerca su alcuni temi trattati). E il dubbio potrebbe persino persistere. Fame di curiosità? Questo è un vero e proprio boccone per soddisfarla, ma non alla stessa altezza dei precedenti romanzi. Con uno schema analogo a diversi romanzi di Dan Brown (sarà la stessa scenografia, sarà la tipologia di personaggi scelti ma il libro mi ha ricordato molto "Angeli e Demoni") Glenn Cooper ci mostra un nuovo viaggio da percorrere saltando da un tempo all'altro, dall'antica Roma ai giorni nostri, alternando sapientemente senza confondere il lettore, personaggi, dialoghi e vicende distanti ma correlati tra di loro nella costruzione di un intreccio lineare e avvincente.
Frutto di uno studio sicuramente accurato e dettagliato, la scenografia di sottofondo è tangibile e facilmente proiettabile all'interno della nostra mente: creando un palco intercambiabile i personaggi si muovono sicuri di sè pronti a dire le proprie battute e lasciare spazio ad altri quando richiesto (tuttavia appaiono un po' piatti, quasi stereotipi senza nessuna particolare caratteristica). E tutto senza nessuna incrinatura, con tutti gli ingranaggi che si muovono ritmicamente alla perfezione.
Ancora una volta come nei libri precedentemente letti dal sottoscritto (per inciso la "Biblioteca dei Morti" e "Il libro delle anime" che ho di gran lunga preferito) alla base del romanzo vi è la contrapposizione tra bene e male, due forze che, come Glenn ci insegna, si sfidano e combattono dai tempi più antichi e la cui battaglia non è di certo finita. Se ancora una volta il bene è rappresentato dalla Chiesa Cattolica e impersonato da Elisabetta, la giovane archeologa suora, il male trova un simbolo nella stirpe dei Lemuri, uomini caratterizzati da un difetto fisico (non facciamo spoiler) che si tramandano da generazioni una profezia dettante il numero dei Papi che vigeranno sulla custodia del popolo cattolico e un compito ben preciso.
Ma ormai siamo giunto alla fine, l'ultimo Papa sta per essere eletto. Che la profezia di Malachia si stia avverando? Finalmente i Lemuri avranno la loro vendetta sul popolo cristiano?
A tal proposito, una delle mie ricerche riguarda proprio tale profezia: si tratta di un testo attribuito a Malachia, vescovo di Armagh vissuto nel XII secolo, che indicherebbe il numero esatto di Papi (111), ciascuno dei quali accompagnato da un motto che ne rappresenterebbe la caratteristica fisico o pastorale (inutile dire l'immensa speculazione).
A differenza dei precedenti romanzi (che ho elogiato per l'originalità), quello che anche qui mi ha fatto ricordare l' amore sconsiderato per Cooper (letture leggere e spensierate, ottime per il relax estivo post-esami) è l' eterogenea e variegata gamma di spunti culturali che lascia: dalla letteratura (in questo caso Marlowe e il suo Faust) alla storia (l'antica Roma con i suoi personaggi più emblematici), dalla teologia alle profezie. Ma di certo, nonostante tutto, non si tratta di uno dei romanzi più riusciti di Glenn.  


VOTO:



1 commento:

  1. Bellissima recensione! Anche per me, quando leggo Glenn Cooper, vale la riflessione:"Ci sarà qualcosa di vero in questi intrighi sempre più misteriosi?" Mi piace quando realtà e immaginazione si fondono, la lettura diventa avvincente :)

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