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lunedì 8 febbraio 2016

Tra letteratura e beneficenza: la voce dei portatori di handicap

Buongiorno carissimi lettori e buon inizio settimana :P  Abbiamo tanti post da mostrarvi ma intanto iniziamo con questa intervista dedicata alla casa editrice Romulus che dà la possibilità a voci a volte meno ascoltate di farsi sentire ^^ Ringrazio Veronica Todaro che mi ha messo in contatto con l'editore e che fa parte di questa associazione! 



Tutti devono avere la possibilità di raccontare una storia, tutti devono avere pari diritti e opportunità. Una casa editrice crede in questo, nella libertà e nel diritto alla parola, al racconto, alla pubblicazione: la micro-casa editrice della Fondazione Romulus intende dare spazio a scrittrici e scrittori disabili che, attraverso la scrittura, desiderano esprimere la propria creatività e le proprie emozioni affrontando anche riflessioni in merito a scottanti tabù relativi all'handicap, che ancora socialmente resistono. I promotori ritengono che stampa ed editoria tradizionale siano ancora tra i vettori di divulgazione e sensibilizzazione privilegiati riguardo tutte le tematiche sociali. Per questo l'iniziativa editoriale è aperta a tutti coloro che intendo non censurarsi parlando delle questioni sociali e, in via generale, a tutti coloro che desiderano sostenere indirettamente i progetti del già citato Ente. Non a caso il simbolo della casa editrice è il "gladio", arma dei legionari romani alla conquista di nuovi territori e alla salvaguardia della Repubblica e dell'Impero, perché anche le parole possono essere un'arma di conquista, di integrazione, di convivenza egualitaria. 


I LIBRI



Immergetevi nelle pagine di Shamrock: accompagnerete i protagonisti in un magico e avventuroso viaggio alla scoperta di creature leggendarie in un mondo dominato da Aria, Acqua, Terra e Fuoco. Volerete a dorso di drago, nuoterete con le sirene ed esplorerete le vette più alte e innevate. Ma, soprattutto, viaggerete con la fantasia riscoprendo i valori dell'amicizia e della lealtà, e l'inestimabile dono della Libertà spesso troppo sottovalutata.







"Non ho mai provato astio nei confronti del pediatra che nel '77 mi ha iniettato quel vaccino contro la meningite tubercolare che al di l di ogni ragionevole dubbio ha provocato una encefalite. Il destino beffardo ha fatto sì che lui provasse il peggiore dei dolori, quello di sopravvivere alla morte di un figlio amato mentre io sono qui ancora a raccontare le storielle. L'encefalite a sua volta ha portato alla tetraparesi spastica che ha ridotto considerevolmente la mia mobilità. L'unica cosa che mi scoccia un pochino è di avere un timbro di voce un po' bislacco ma dopo aver appreso da uno spettacolare rapporto medico che questo difetto dipende anch'esso dal trauma neurologico, mi consolo perché ho la scusa pronta da esibire a tutti coloro che mi accusano di biascicare per scarsa concentrazione o per considerevole pigrizia."



Per approfondire l'iniziativa abbiamo intervistato l'editore e la scrittrice Veronica Todaro:

1-Quale è lo scopo della beneficenza?  
Una parte dei ricavi ottenuti con la vendita dei romanzi editi dalla nostra casa editrice  viene impiegato per finanziare le diverse attività della Fondazione Romulus, di cui le omomine Edizioni fanno parte.
La Fondazione Romulus è attiva a favore dei disabili del Canton Ticino (Svizzera), e si prefigge di favorire l'integrazione sociale delle persone con handicap in diversi ambiti, come per esempio la cultura e lo sport.  
Oltre a gestire interamente la casa editrice infatti, finanzia borse di studio, copre i costi dell'ippoterapia e organizza spettacoli teatrali.È anche attiva in ambito sportivo, grazie alla creazione di una squadra di calcio a cinque (futsal) che unisce giocatori diversamente abili e normodotati, permettendo loro di giocare insieme. L'AS Jogaleros, che attualmente milita nella Lega Nazionale B, è il proverbiale “fiore all'occhiello” della Fondazione.

2-Quali opportunità offre la casa editrice?  
La casa editrice offre la possibilità ad autori con un handicap (di vario tipo) di veder pubblicato il proprio romanzo. Dando così ai lettori anche la possibilità di avere uno sguardo “fuori dal comune” sul mondo di tutti i giorni, trattando tematiche e problematiche quotidiane ma viste spesso sotto una luce diversa da quella a cui tutti sono abituati.

3-Perchè la casa editrice è nata con l'intento di dare voce agli autori portatori di handicap?
Come detto, le Edizioni sono nate per dar spazio a quegli scrittori e scrittrici disabili che, attraverso la scrittura, desiderano esprimere la propria creatività e le proprie emozioni. Questo affrontando anche riflessioni in merito a scottanti tabù relativi all'handicap, che ancora socialmente resistono.
 Io e gli altri promotori riteniamo che stampa ed editoria tradizionale siano ancora tra i vettori di divulgazione e sensibilizzazione privilegiati riguardo tutte le tematiche sociali.
Per questo l'iniziativa editoriale è aperta a tutti coloro che intendo non censurarsi parlando delle questioni sociali e, in via generale, a tutti coloro che desiderano sostenere indirettamente i progetti del già citato Ente.
Tutti volti all'integrazione e all'incluisione dei disabili nei vari contesti sociali.

4-Come è nata l'idea della beneficenza?
Penso sia più corretto dire che le Edizioni Romulus sono nate con lo scopo primario della beneficenza. Essendo nate come “sotto categoria” della Fondazione Romulus, la scelta di destinare parte dei ricavi ai progetti sostenuti dalla Fondazione è stata la più logica.


5-Nello specifico, cosa ne pensi tu Veronica che fai parte della schiera degli scrittori?
Io credo che quella creata dalla Fondazione Romulus sia un'iniziativa meravigliosa. Sono molto grata a Romolo Pignone e a tutte le persone che hanno collaborato con noi per la pubblicazione di Shamrock, il mio romanzo d'esordio. Sono felice e fiera del fatto che abbiano deciso di credere in me e nel mio romanzo.
Inoltre la consapevolezza che parte del ricavato delle vendite va a finanziare progetti così importanti e socialmente utili non può che rendermi ancora più orgogliosa e felice. È bello sentirsi utile e sapere di aver contribuito, seppur in minima parte, ad aiutare gli altri. Ho soprattutto potuto vedere personalmente alcune partite dei Jogaleros, e devo dre che vederli giocare insieme dà un'emozione che è difficile da spiegare. Sono grata alle Edizioni e alla Fondazione per avermi permesso di far parte di questa grande squadra, nella quale mi sono sentita subito come in famiglia.

Conoscevate questa casa editrice? 
Che ne pensate?

1 commento:

  1. Complimenti alla casa editrice per questa splendida iniziativa.. è davvero un ottimo modo per avvicinare i lettori a tematiche, forse, poco trattate e soprattutto dare voce ad autori disabili che possono in questo modo farci entrare nel loro mondo.. la trovo un'ottima iniziativa per favorire l'integrazione e anche un pizzico di comprensione in più verso chi ha una disabilità ;)

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