Comunque oggi sono qui per parlarvi di un libro che ho letto tempo fa e che, dopo aver aspettato con impazienza, si è rivelato un po' scialbo per i miei gusti. Sto parlando del secondo ed ultimo volume della serie de L'esercito dei 14 bambini di Emmy Laybourne.
Trovate qui la mia recensione del primo libro.
L'ESERCITO DEI 14 BAMBINI
Newton Compton | 288 pp. | €12,90
Intrappolati in un supermercato, i fratelli Dean e Alex hanno dovuto imparare a sopravvivere. Insieme ad altri dodici ragazzi hanno costruito un rifugio sicuro, lontano dal caos circostante. Ma questa fragile pace non è destinata a durare. Sapendo che le armi chimiche hanno reso tossica l’aria all’esterno, in grado di trasformare gli esseri umani in creature assetate di sangue, Dean decide di rimanere nel covo insieme con Astrid e alcuni dei ragazzi più piccoli, mentre Alex è determinato a uscire per ritrovare i genitori. Un piccolo gruppo si avventura così nell’oscurità e nella devastazione, approfittando del riparo temporaneo di uno scuolabus. Se riuscissero a raggiungere l’aeroporto di Denver, potrebbero forse ottenere una via per la salvezza. Ma il mondo là fuori è più spaventoso di quanto si sarebbero mai aspettati…
Nel primo
libro della serie L’esercito dei 14 bambini avevamo lasciato alcuni dei
protagonisti ancora rinchiusi, a proteggersi, nel centro commerciale; mentre il
resto del gruppo era partito con lo scuolabus, alla ricerca di aiuto. Ed è
proprio da qui che riprende la storia del secondo ed ultimo volume della serie,
dal titolo L’esercito dei 14 bambini. Cielo in fiamme.
Adesso che
ho terminato entrambi i libri, posso dire che il secondo mi è piaciuto un po’
meno. La storia è fin troppo breve e, sebbene la trama sia ben più complessa in
questo secondo libro, ho preferito le dinamiche che si erano create nel primo,
in cui tutti i protagonisti erano obbligati a stare insieme e dovevano convivere
con le proprie paure per sopravvivere giorno dopo giorno.
Ne
L’esercito dei 14 bambini. Cielo in fiamme la storia si alterna tra le due voci
narranti: Dean ed Alex i due fratelli che si sono separati alla partenza dello
scuolabus. In questo modo il lettore può conoscere sia come prosegue la vita
all’interno del centro commerciale, in cui le cose vanno sempre peggio; sia
come il gruppo più numeroso di studenti si stia facendo strada tra le strade di
Monument per trovare aiuto. Le cose per entrambi i gruppi non andranno come
sperato. Mentre i primi, all’interno del negozio, devono far fronte alla
mancanza di elettricità e devono proteggere la loro nuova “casa”; i secondi
devono evitare ogni contatto esterno, ma ciò è impossibile se vedi una ragazzina
indifesa in mezzo alla strada che chiede aiuto. Peccato che quella non sia
affatto una ragazza indifesa…
Non voglio
svelarvi molto altro della trama perché altrimenti farei perdere l’intensità
della storia e i suoi piccoli colpi di scena.
Ancora una
volta ho amato i protagonisti di questo libro, così come nel primo. Li ho
ritrovati più maturi a tratti, ma rimangono comunque degli adolescenti e
infatti spesso si lasciano andare alle proprie emozioni e allo sconforto, cosa
che però rende più vera questa storia.
In questo
secondo libro le cose non vanno molto bene, come ci si aspetterebbe. Se vi
aspettate un lieto fine sarete accontentati, ma non sarà una vera e propria
fine. Almeno a me sono rimaste delle domande a cui penso non riceverò mai
risposta.
Insomma,
questo secondo libro mi è piaciuto ma non quanto speravo. Penso che sarebbe
stato più appropriato scrivere un unico libro, sia per evitare di interrompere
il ritmo incalzante creato nel primo, sia per non lasciare i lettori senza un
continuo che poi alla fine si rivela così breve.
Nessun commento:
Posta un commento