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martedì 29 maggio 2018

Recensione: Block 46

Buongiorno lettori, nel week end ho recuperato alcune delle recensioni in arretrato, quindi preparatevi ché nei prossimi giorni sarete invasi da recensioni. 
Oggi vi lascio il mio pensiero su Block 46 di Johana Gustawsson, edito La Corte editore. Un libro che ho molto apprezzato, nonostante un inizio un po' turbolento, ma continuate a leggere la mia recensione per saperne di più.

BLOCK 46

La Corte editore | 320 pp. | €16,90
Falkenberg, Svezia: viene ritrovato il corpo nudo e congelato di una donna sulla spiaggia di Olofsbo. Nel frattempo, a Londra, una nota profiler, la taciturna Emily Roy, indaga su una serie di omicidi di bambini i cui corpi sono stati selvaggiamente mutilati e che presentano le stesse ferite della vittima svedese: la gola squarciata, gli occhi rimossi e una misteriosa Y incisa sul braccio. Ma è strano per un serial killer cambiare sia preda che terreno di caccia. È quindi uno solo o ci sono più psicopatici al lavoro? Insieme ad Alexis Castells, una celebre scrittrice amica della vittima, la profiler cercherà di scoprire qual e il filo che unisce queste morti. Una mozzafiato corsa contro il tempo che porterà queste due donne a scavare in un passato oscuro, fino ad arrivare alle atrocità commesse a Buchenwald nel 1944.

Un thriller forte, dalle tinte oscure, che intreccia passato e presente. È tutto questo e molto altro Block 46, il mix perfetto creato da Johana Gustawsson. Un libro la cui storia mette radici nei campi di concentramento tedeschi e da cui nascono mostri privi di ogni umanità; da qui poi ci si sposta, capitolo dopo capitolo, in Svezia nel presente quando viene ritrovato tra la neve un cadavere, una donna nuda.
Alexis Castells, protagonista del libro e amica della vittima, cercherà in ogni modo di scoprire la verità sulla morte della sua cara amica, accompagnata dalla profiler Emily Roy. Alexis nota scrittrice di thriller per la prima volta dovrà far fronte alla realtà, tutto ciò di cui lei parla nei suoi libri sembra essersi materializzato davanti a lei; però scoprire la verità non è sempre semplice come nelle storie.
Ho apprezzato tantissimo questo libro, mi è piaciuto l’intreccio tra storia e fantasia; la scelta di partire
Ho trovato Alexis Castells una protagonista unica, una donna abituata a creare con la sua immaginazione scenari terribili e delitti perfetti; ma quanto mai umana nel trovarsi impreparata alla trasfigurazione reale dei suoi immaginari. Alexis soffre per l’amica e per una perdita precedente, ma nonostante ciò è sempre pronta ad andare avanti e a non farsi ostacolare da nessuno per arrivare a capire il perché di questo omicidio.
Johana Gustawsson è stata in grado di dar vita ad un libro originale, che incute timore ma che allo stesso tempo ammalia il lettore, ricco di colpi di scena che impediscono al lettore di posare il libro fino alla fine.
Io all’inizio ho avuto un po’ di difficoltà ad ingranare con la lettura, ma già prima di metà mi sono resa conto delle potenzialità di questa storia; potenzialità ampiamente sfruttate nel migliore dei modi.
Un thriller capace di far rabbrividire, in grado di incantarvi e farsi apprezzare in ogni suo elemento. 
da eventi storici realmente accaduti credo sia stata ardua, ma alla fine ha portato ad un ottimo risultato. Una storia a tratti cruenta, che mette i brividi e che nel suo piccolo mostra ancor di più le atrocità dei campi di concentramento. Dall’altra parte abbiamo la storia del presente, una storia ben sviluppata, che incuriosisce il lettore e che appare totalmente distaccata dal passato. Come questi due elementi possono combaciare?




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