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lunedì 24 marzo 2014

Recensione: Alkamar. La mia vita in carcere da innocente

Buongiorno cari lettori, ieri sono riuscita a scrivere questa recensione e oggi voglio farvela leggere. Non so se la recensione sia ben scritta o meno, non mi era mai capitato di dover recensione un libro del genere e vi assicuro che è stato difficile.
Io sono di Alcamo come il protagonista e ho sentito il bisogno di leggere questa storia, perché fa parte della mia terra e sentendone parlare di continuo, ho pensato di dovermi informare per avere una mia opinione sull'accaduto.

ALKAMAR
La mia vita in carcere da innocente

AUTORE: Giuseppe Gulotta, Nicola Biondo
EDITORE: Chiarelettere
PAGINE: 240
PREZZO: 14,00

Tutto ha inizio nel lontano gennaio 1976. Siamo in provincia di Trapani, e il 27 gennaio vengono uccisi nel sonno due carabinieri, Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. E la strage di Alcamo Marina. Un caso chiuso come un delitto perfetto: un innocente in carcere (Giuseppe Gulotta, che all'epoca aveva solo 18 anni) e i colpevoli fuori. Gulotta è stato torturato (scariche elettriche, botte e minacce) per essere costretto a confessare una colpa non sua. A testimoniarlo è stato, più di trent'anni dopo, il maresciallo Renato Olino, presente la notte delle sevizie. Oggi alla Procura di Trapani ci sono due inchieste aperte: una contro ignoti per l'eccidio, l'altra contro quattro carabinieri accusati di sequestro di persona e lesioni gravissime ai danni di Gulotta. Dal febbraio 2012 Giuseppe Gulotta è un uomo libero. Per la prima volta (con Nicola Biondo) racconta la sua storia in prima persona.


Alkamar è un libro davvero toccante, che racconta la storia di Giuseppe Gulotta, una storia piena di paure e menzogne. Potrebbe sembrare la storia inventata di un bravo giallista, ma invece è una storia vera: questa è la storia di un ragazzo che viene arrestato, picchiato ed umiliato per un delitto che non ha commesso.
Avrete sentito la sua storia in tv o la avrete letta sui giornali. E' diventato un caso nazionale, perché errori come questo in un paese civile non dovrebbero neanche sfiorare la mente dell'uomo.
Tutto inizia il 27 Gennaio 1976 ad Alcamo Marina, due giovani carabinieri all'interno di una casermetta vengono uccisi brutalmente da alcuni colpi di pistola, ma chi può uccidere due giovanissimi ragazzi e per di più all'interno di una caserma e non lasciare nessuna traccia?
Vengono battute diverse piste, ma ognuna di esse porterebbe ad ostacoli troppo grandi. Le brigate rosse? La mafia? No, evitiamo di attaccarli, perché allo stato non conviene inimicarsi i mafiosi.
Così una sera prendono un ragazzo, ma da solo non può avere agito, cosa possiamo fare? Picchiamolo così ci dirà chi l'ha aiutato!
Ma quel ragazzo non sa nulla, così pur di far smettere le percosse butta a caso quattro nomi. Tra questi c'è Giuseppe Gulotta. Ha appena 18 anni, quando si vede arrivare a casa i carabinieri, ma un giovane muratore non sa come funziona la legge, non sa che ha diritto ad un avvocato, lui è innocente!
Da qui per Giuseppe inizia un vero e proprio calvario, anche lui viene picchiato affinché faccia una confessione e non importa se sia la realtà o meno.
Nel 2012 finalmente il protagonista è libero, per la Corte d'Appello è innocente. Ma intanto, sono già passati 36 anni dal suo arresto. Ora Giuseppe è un uomo, ha una famiglia ma ha perso gli anni più belli della sua vita!
Alkamar è il libro che racconta la sua storia, è la biografia di questo uomo, del suo cammino tra carceri diversi e verità nascoste. Ancora non si sa la verità su quella strage, non si sa chi abbia ucciso i carabinieri, ma sicuramente no dei semplici ragazzini!
Noi alcamesi spesso passiamo davanti la casermetta, della quale oggi c'è in ricordo una stele per i due defunti. Quando passiamo ci chiediamo sempre quale sia la verità e perché siano stati uccisi, ma pare che non ci debba essere giustizia per i due carabinieri.

Un libro toccante, che vi farà rimanere l'amaro in bocca, perché quello che è successo a Giuseppe, potrebbe succedere a chiunque, nessuno è al sicuro. Mi fa piacere che Giuseppe abbia avuto il coraggio di raccontare la sua storia e grazie al giornalista Nicola Biondo ci sia riuscito, penso che tutti dovrebbero conoscerla perché non accada più.
Consiglio questo libro a coloro che sono curiosi di sapere la verità su questa storia, ma non sarà una passeggiata, non aspettatevi una lettura tranquilla e leggera perché non lo sarà!

Non metto voto, perché non credo che questo libro possa essere classificato come tutti gli altri, è un libro a parte. 





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