Ci sono tre cose da fare prima di pubblicare un libro e pensare alla
promozione: farlo leggere a lettori “di prova”, editarlo e poi correggerlo. E
sì, anche un self-publisher non può prescindere da nessuno, o quasi, di questi
momenti.
Beta reader
Molto più conosciuti nel mondo delle fan-fiction, i beta reader sono
lettori che hanno il privilegio di leggere un romanzo prima della pubblicazione
in cambio di commenti, suggerimenti e impressioni sul testo. Un beta reader può essere un lettore forte che conosce bene un genere
letterario oppure un lettore occasionale; l’importante, per un autore, è scegliere
un gruppo eterogeneo di persone a cui far leggere il proprio libro per vedere
le diverse reazioni.
I beta reader, infatti, sono un campione, anche se non statisticamente
rilevante, di quel pubblico che uno scrittore dovrà affrontare quando il suo
romanzo sarà pubblicato. Quello dei beta è il primo parere “spassionato” che
riceverà sul suo testo, quindi sarà fondamentale per valutare la propria opera
partendo da un punto di vista esterno.
Quello che volevo comunicare è passato? La storia
funziona? I personaggi piacciono? Ho utilizzato un linguaggio troppo tecnico?
I beta aiutano un autore a capire se sta lavorando bene e nella giusta
direzione, se quello che sta raccontando arriva al lettore come vorrebbe,
tuttavia non sono professionisti, quindi i loro commenti vanno filtrati
criticamente. Sia quelli positivi, sia quelli negativi. Anche se un romanzo è
stato promosso a pieni voti dai beta, non significa che sia perfetto e non
abbia bisogno di un intervento più profondo. Ed
è qui che entra in gioco l’editor.
Editor
Ne avevo già parlato nell’articolo dedicato a editor e agenti
letterari, ma vediamo di riassumere il ruolo dell’editor. Un editor è un professionista che lavora all’interno di una casa
editrice oppure come freelance (da solo o in un service editoriale*). Nel primo
caso sceglie i libri da pubblicare – anche se sarebbe più corretto dire che
tenta di farlo, dato che le decisioni vengono prese in accordo con marketing e
commerciale – e lavora sul testo con gli autori, mentre nel secondo si occupa
della correzione del testo: non cerca di farlo pubblicare, non lo rappresenta
presso gli editori, non lo promuove. Lo corregge soltanto, poi la vita del
manoscritto dipenderà dalla fortuna del suo autore.
L’editor non è un beta reader e offre all’autore una lettura
approfondita e critica del testo, lavora sull’architettura della storia, sullo
stile e l’utilizzo della lingua, sulla caratterizzazione dei personaggi, i
dialoghi e tutto ciò che ha bisogno di essere migliorato nel testo. L’editing,
quindi, è un momento fondamentale della vita di un libro e nessun autore può
sottrarsi, se intende pubblicare un prodotto buono.L’editor riscrive? No, e se riscrive un testo non sta facendo il suo
lavoro, ma quello di un ghost-writer. Quando un
editor riscrive, l’opera potrà essere migliorata, ma non così l’autore.
* Un service editoriale non è una agenzia letteraria.
L’agenzia letteraria offre rappresentanza presso le case editrici, il service
editoriale offre servizi a pagamento come correzione, editing, schede di
valutazione ecc.
Correttore di bozze
Il correttore di bozze è un professionista che legge e corregge un
manoscritto prima del “visto si stampi”: verifica che il file sia impaginato
bene, che la formattazione sia corretta e soprattutto che non ci siano errori e
refusi. Un correttore, quindi, non deve solo conoscere benissimo la grammatica
italiana, ma anche le norme redazionali e tipografiche dell’editore per cui
lavora per controllare che il manoscritto sia uniformato nel modo giusto. All’interno di una casa editrice alcuni “giri” di correzione (perché un
testo non viene mai corretto una volta soltanto, anche se ultimamente non
sembra) avvengono ancora su supporto cartaceo, con relativi segni grafici,
mentre se ci si avvale di un professionista esterno la correzione viene
effettuata spesso a video.
La correzione di bozze è un lavoro “meccanico”? No, perché un
correttore non deve solo sistemare doppi spazi, ortografia, punteggiatura, ma
prestare anche attenzione al senso di quello che legge, per segnalare eventuali
lapsus o incongruenze che sono sfuggite all’editor e all’autore.
Consiglio: una correzione di bozze è obbligatoria prima di una pubblicazione, anche su Kindle Direct Publishing, mentre non lo è per proporre un manoscritto a una casa editrice. Un editore non vi rifiuterà per qualche refuso.
Alessandra Zengo lavora con i libri dal 2009. Ha creato il blog letterario Diario di Pensieri Persi e la rivista letteraria Speechless. Lavora come editor e consulente freelance per privati e case editrici. Il suo sito è www.alessandrazengo.com.
Ciao! Interessantissimo questo articolo! Conoscere bene le varie figure del mondo editoriale e il loro compito è interessante.
RispondiEliminaInteressantissimo!
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