Il cantastorie è una figura tradizionale della letteratura orale
e della cultura folklorica. Come definirlo?
Un artista di strada che si spostava nelle piazze e raccontava con il
canto una storia, sia antica, spesso in una nuova rielaborazione, sia riferita
a fatti e avvenimenti contemporanei, spesso accompagnandola con uno strumento e
con un cartellone su cui veniva raffigurata la storia, descritta nelle principali
scene. Incursioni di pirati, miracoli di santi e vite esemplari di devoti,
eventi catastrofici, clamorose impiccagioni, leggende sacre e racconti profani,
meravigliose vittorie e lacrimevole sconfitte personaggi e momenti epici: ogni
occasione era buona per i cantastorie per comporre, adattare vecchi canti o
tradurre vecchie storie. Modulando la voce e le espressioni facciali, aiutandosi con arricchimenti scenici o rimanendo sterili semplici cantori, i cantastorie erano in grado di raccontare, sopratutto al popolo analfabeta, qualsiasi tipo di storia o racconto.
Ogni cantore appena appena abile improvvisa sempre i suoi
canti secondo l'ispirazione del momento, così che non è in condizione di
recitare due volte un canto in modo perfettamente uguale.
Questo tipo di comunicazione
affonda le proprie radici nella più
lontana tradizione Europea di
letteratura orale, e costituì per secoli il
maggiore veicolo di diffusione della letteratura dotta tramite la
poesia. Ogni generazione trasmette infatti alle
successive, innanzitutto, la propria cultura materiale, cioè tutti gli
strumenti e gli oggetti che ha creato, ideato o perfezionato, poi i
procedimenti e i comportamenti tipici che si apprendono anche senza l'uso della
parola, come l'agricoltura o l'allevamento e, infine, i valori e gli ideali che
guidano l'agire dell'uomo e animano le sue relazioni. La storia dell'uomo è
essenzialmente un percorso di conoscenze trasmesse oralmente. In alcune
società, che pure non ignorano la scrittura, la comunicazione orale è
predominante e fondamentale: della parola, di formule ripetitive, di espressioni
magiche o retoriche si avvalgono sciamani, guaritori, sacerdoti che forniscono
alle loro comunità spiegazioni o interpretazioni del mondo e dei fatti
quotidiani, rimedi e metodi di cura. La parola è uno strumento di potere,
consente di manipolare gli individui, il sapere e i contenuti della conoscenza. Ma è anche uno strumento di bellezza e evasione. Ancor prima dei cantastorie medievali, menestrelli o giullari che fossero, gli aèdi e i rapsòdi si esibivano nell'età greca durante le feste religiose, le celebrazioni pubbliche o nelle occasioni conviviali per allietare gli astanti; allo stesso modo il bardo è un antico poeta o cantore di imprese epiche presso i popoli celtici, conservatori del sapere del popolo, istruiti per memorizzare tutte le tradizioni e i miti.
Conosciamo più da vicino queste figure particolari:
L'aedo, nell'antica Grecia, era il cantore professionista. Egli
era una figura sacra, era considerato un profeta, tradizionalmente ritratto
come cieco in quanto, essendo tale non veniva distratto da niente e da nessuno
e affinando le capacità sensibili poteva entrare in contatto direttamente con
la divinità (attraverso gli occhi dell'anima) che lo ispirava, sviluppava
quindi una capacità metasensibile (oltre i sensi). La sapienza che possedeva
rendeva la capacità di vedere superflua, era un "invasato", aveva il
dio dentro, le Muse parlavano attraverso di lui.
Il menestrello era, in età feudale, l'artista di corte
incaricato all'intrattenimento del castello. Svolgeva mansioni di musicista,
cantastorie, poeta o giullare per professione. Fu una figura presente
principalmente nelle corti normanne come nella Francia, nell'Inghilterra
medievale e in Sicilia. Era spesso ingaggiato per singoli spettacoli, in
occasione di ricorrenze particolari ed eseguiva perlopiù brani già composti
probabilmente da un trovatore. Come il bardo per le popolazioni celtiche, il
menestrello poteva essere un cantore di gesta eroiche compiute dal proprio
signore. In alcuni casi, si trattava di un semplice buffone con abilità di
giocoleria e aveva il solo scopo di divertire il pubblico. Sia perché la Chiesa
non aveva un atteggiamento positivo nei loro confronti, sia perché i loro
componimenti non venivano scritti, ma si tramandavano solo oralmente, a noi
oggi non è pervenuto nulla delle loro opere.
Durante il basso medioevo (1100–1350), il trovatore era un
compositore ed esecutore di poesia lirica occitana (ovvero di testi poetici e
melodie) che utilizzava la lingua d'oc, parlata, in differenti varietà
regionali, in quasi tutta la Francia a sud della Loira. I Trovatori e trobairitz non utilizzavano il latino, lingua
degli ecclesiastici, ma usavano nella scrittura l'occitano. Indubbiamente,
l'innovazione di scrivere in volgare fu operata per la prima volta proprio dai
trovatori, supposizione, questa, da inserire nell'ambiente di fervore
indipendentistico locale e nazionalistico. Le opere trobadoriche sono note
principalmente attraverso le raccolte manoscritte che prendono il nome di
canzonieri. I componimenti delle canzoni trobadoriche erano monodici, ovvero a
una sola voce, mentre i testi avevano per argomento principale i temi di
cavalleria e dell'amor cortese, in maggior parte metafisici, intellettuali e
stereotipati. I menestrelli e giullari a differenza dei trovatori, non
componevano, ma cantavano e recitavano opere altrui, ovvero dei trovatori.
Il bardo era il cantore di imprese epiche presso i popoli celtici. Bardo oramai significa giullare, poeta prezzolato, ma le
origini dei bardi non sono certo queste. Presso i britanni, gli aquitani e
tutte le varie etnie sconfitte da Giulio Cesare, i bardi erano personalità
importanti. Erano cantori raminghi, giullari sì ma dotti, poiché narravano
gesta e leggende di cose realmente accadute, ingigantendole. Il bardo era
dunque un latore di notizie, il cui compito fondamentale era informare,
raccontare cosa stesse succedendo in terre lontanissime e irraggiungibili per
chi ascoltava. C'era una superstizione sui bardi: grossa sfortuna portava
non ospitare un bardo; rifiutare acqua e cibo ad un bardo in viaggio, che
bussasse alla porta, avrebbe assicurato grandi sventure. I bardi erano soliti
fermarsi anche presso le osterie, senza alcuna pretesa; spettava al buon cuore
dell'oste dare una stanza per la notte in cambio dei lieti racconti del bardo. La
stessa accoglienza veniva offerta anche nei castelli dei lord.
In qualunque posto, in qualunque età, l'uomo racconta storie e se ne nutre. Siamo nulla senza di loro.
Cosa ne pensate di queste figure?
Avreste voluto ascoltare qualche loro storia?
Passiamo adesso al prossimo premio...eh si, si tratta di un premio molto succulento!
DREAMOLOGY
Newton Compton | 288 pp. | €9,90
Per quanto Alice può riuscire a ricordare, Max è sempre stato parte integrante dei suoi sogni. Insieme hanno girato il mondo, vissuto esperienze straordinarie e si sono innamorati alla follia. Max è il ragazzo perfetto… Peccato che non sia reale. Perché Max non esiste. O almeno, così ha sempre pensato Alice. Fin quando entra nella sua nuova classe, il primo giorno di scuola, e… non riesce a credere ai suoi occhi: il suo Max è lì, davanti a lei, in carne e ossa. Ben presto però dovrà fare i conti col fatto che il Max reale è molto diverso dal Max dei sogni. Il Max reale è testardo e problematico, ha una vita complicata e intensa, di cui Alice non fa parte, nonché una ragazza, Celeste. Anche il loro incontro e il loro rapporto non sono così perfetti come lei aveva sperato. Quando si è vissuto un amore da sogno, ci si potrà mai accontentare della realtà?
Come fare a vincere questo primo premio?
1.Commentate il post iniziale se non lo avete ancora fatto (qui) seguendo tutte le regole.
2.Commentate questo post raccontandoci quale storia (libro letto) raccontereste, se voi foste dei menestrelli :P
3.Avete tempo per partecipare sino al 20 dicembre. Verrà scelto tra di voi il commento che ci colpirà di più!
Avanti....con le storie!
Se io fossi un menestrello, racconterei la storia di Santiago, il pastorello andaluso protagonista de "L'Alchimista" di Coelho. E' una storia che mi ha affascinata, e mi piacerebbe consigliarla a tutti! Ho imparato ad amare l'autore leggendo un altro libro, e questa storia me l'hanno regalata l'anno scorso per Natale. Stupenda!
RispondiEliminaUna storia di un viaggio, di una crescita, di un cammino anche spirituale alla ricerca del proprio tesoro!
Se fossi un menestrello racconterei sicuramente "Hunger Games": un perfetto mix di azione, adrenalina, ansia e paura. Il romanzo racchiude tutto questo e un buon menestrello saprebbe estrapolare ogni emozione per inserirla nelle parole e far vivere all'ascoltatore tutta la tensione che scorre tra le righe del libro più bello degli ultimi anni.
RispondiEliminaSe fossi un menestrello racconterei al massimo delle mie capacità "Uptown Girl" di Raffaella V. Poggi ♡.♡
RispondiEliminaSarebbe bello cercare di conciliare questa antica arte comunicativa con la sfavillante e scintillante New York ;-)
Una vera sfida!!!
Lettori fissi: Rosy Palazzo
Mail: rosy.palazzo1612@gmail.com
Facebook: Rosy Palazzo
Grazie mille per l'opportunità ♡
Se io fossi un menestrello racconterei la storia d'amore di Clare e Jamie Fraser! Una storia molto particolare,un miscuglio di fantasy e storia...di leggende e paesaggi stupendi! Sto parlando de La Straniera di Diana Gabaldon
RispondiEliminaSe fossi un menestrello racconterei la storia d'amore di Mallory e Rider del libro "il problema è che ti amo" di Jennifer L. Armentrout ❤ è uni dei miei libri preferiti 😍
RispondiEliminaGrazie !
Lettrice fissa : Anna Perillo
Mail : enny-love@hotmail.it
Mi piacerebbe raccontarla perché è una storia intensa, quella tra ragazzi che erano migliori amici e che poi si sono persi di vista, per poi rincontrarsi. ❤ mi piace perché il messaggio che lascia è molto forte. Se è scritto nel destino, le tue scarpe ti porteranno sempre a percorrere quella strada e non ci saranno ostacoli che non possano impedirlo. ❤
EliminaFrase corretta: *Non ci saranno ostacoli che non possano essere superati e quindi impedirlo*
EliminaStasera mi mangio le parole...sono un disastro, scusate. 🙈
partecipo volentieri
RispondiEliminaLuigi Dinardo
luigi8421@yahoo.it
Se fossi un menestrello racconterei la storia di Liesel in Storia di una ladra di libri. Liesel perde subito il fratellino, e viene affidata a due sconosciuti sospettando che non rivedrà mai più la vera madre. Ma nonostante questo e la seconda guerra mondale che incombe, trova la forza e il coraggio di cercare sempre il bello delle cose, magari nei libri che il nazismo manda al rogo. E sa benissimo cosa è giusto e sbagliato, non a caso l'ebreo che viene nascosto nella casa dei suoi genitori adottivi diventerà uno dei suoi migliori amici. Liesel ha tante cose da insegnarci.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAmmetto che le ho studiate alle scuole medie in "Storia della Musica", e poi alle superiori in Letteratura Italiana, quindi queste figure narranti le conoscevo bene tutte, ma volete la verità? Mi hanno sempre affascinata!! ♥ =D
RispondiEliminaSarà che sono sempre stata propensa per la musica ed il "recitar cantando" (fin da piccolina con mia sorella spesso ci capitava di inventare canzoncine e storielle che intonavamo girando per casa col nostro registratorino-giocattolo portatile), quindi forse sarebbe anche fattibile per me cercare di decantare or ora una storia accompagnandomi con la musica...
Per non dimenticare poi che fin da piccolissima uno dei miei personaggi preferiti dei cartoni Disney era il Cantagallo menestrello di "Robin Hood" che intonava le prime note del film con
♪♫ "Robin Hood e Little John van per la foresta,
ed ognun con l'altro ride e scherza come vuoool,
son felici del successo delle loro gesta
urca urca tirulero oggi splende il soooool" ♫♪
e che compariva come voce narrante ad ogni canzone... Beh ecco mi vedrei bene ad interpretare il suo ruolo!! ^_^
Aggiungo anche, se mi permettete, che il cantastorie, l'aedo, il menestrello, il trovatore e in bardo sono stati, a parer mio, i predecessori di quel che sono diventati poi l'opera lirica e, ai giorni nostri, i musical ♥ ^_^
Detto questo (che se non si era capito è un argomento che mi sta molto a cuore), veniamo alla vostra domanda: quale libro decanterei alla maniera di un menestrello? Mmmh forse sceglierei "Le fiabe di Beda il Bardo" di J.K. Rowling (e non per il gioco di parole! :P ) ma perché accompagnerei i racconti con la stupenda e assai suggestiva musica celtica...
Se invece lo intendete con significato "allegro" di menestrello, sceglierei invece "Andrea & Andrea" di Domenica Luciani, un libro che penso di sapere oramai a memoria per quante volte l'ho letto e riletto negli anni, e per quanto mi faccia scompisciare dalle risate ogni volta come la primissima! ;) Oltretutto il racconto è pieno zeppo di frasi scritte in rima dall'autrice, che sempre mi diverto a leggere cantandomele tra me e me come io me le sono sempre immaginate ;-)
Ah, ovviamente certo che sì che mi sarebbe piaciuto un sacco poter ascoltare dal vivo qualche storia da questi talentuosi narratori-musicisti dell’epoca!! ^_^ ♥ ♫ ♪
P.S.= avevo dimenticato di scrivere la mia e-mail lamarama86@gmail.com e che partecipo volentieri, oltre ad aver commentato già il primo giorno il post iniziale ;-)
Se io fossi un menestrello racconterei la travagliata storia di Tatiana e Alexander de Il cavaliere d'inverno. Un amore tormentato nelle lande desolate della Russia. Un amore vero,di quelli che non muore mai,che sopravvive ai momento più terribili e difficili. Un amore vissuto durante la sanguinosa guerra mondiale, una passione che nonostante tutto non ha mai smesso di ardere. Ho già commentato il post iniziale
RispondiEliminalauradomy@hotmail.it
E' davvero affascinante! Non conoscevo tutte le figure dei cantastorie nelle varie culture.
RispondiEliminaPenso che sicuramente racconterei di un amore epico come quello del Cavaliere d'inverno.
Uno di quegli amori che resta per sempre nella memoria e nel cuore di un buon ascoltatore, o lettore.
angelina.alboreo@hotmail.it
Io parlerei di Tatiana e Alexander de Il cavaliere d'inverno
RispondiEliminaRacconterei dell'altruismo di Tatiana e delle sue rinuncie,per il bene degli altri;tutti venivano prima di lei. Aveva rinunciato al suo grande amore per non ferire la sorella,ma dinanzi alla guerra non si è mai arresa,ha lottato letteralmente con le unghie e con i denti per difendere il suo amore,un esempio di donna
Lettrice fissa Michela Martorelli
mila.mali@hotmail.it
io racconterei di Talia e il suo amore Nichloas da Il sogno della bella addormentata di Luca Centi.
RispondiEliminaTalia è una ladra che ha un obiettivo ben preciso: recuperare e distruggere i sette peccati di suo padre. questi non sono altro che manufatti dispersi per tutta Londra che se usati insieme azionerebbero uno strano oggetto e se disgraziatamente dovesse cadere in mani sbagliate devasterebbe il mondo.
"Giace Bella Su Petali Di Rosa,
Chi La Disprezza Chi La Cerca Senza Posa,
Dal Passato Un Uomo, Dai Sette Peccati,
Che Attendono Solo Di Essere Mondati.
Giace Bella Nel Sonno Eterno,
Tra Il Paradiso E Il Mortale Inferno,
Un Padre Attende Il Suo Futuro Destarsi,
Stesa Su Una Teca Dai Mille Intarsi.
Spera In Un Principe D Bell'Asetto
Che Vinca Il Drago Per Giungere Al Suo Cospetto.
Non Immagina, Poverina,
Che E' Solo Il Sogno Di Una Bambina.
Il Tempo Di Crescer Le E' Stato Negato,
I Sette Peccati Han Deviato Il Suo Fato.
Incide La Pelle Il Volgar Suono,
Di Un Bacio Qualcuno Le Farà Dono."
lettrice fissa ely***
ely281996@hotmail.it
Io parlerei del mio libro preferito! Il cavaliere d'inverno della Simmons è un capolavoro! Tutti così potranno fare un viaggio nella Russia del 1940, toccare con mano le sofferenze patite dai personaggi, ridere con loro, piangere fiumi di lacrime e versarne ancora una... dopo aver finito di raccontare ognuno si rigirerà nel letto pensando a Tatia e Shura, sognerà Lazarevo e la casetta nei boschi, racconterà barzellette, si tufferà nel lago e farà la ruota nuda, avrà sangue immortale nelle vene, si alzera dalla slitta, vedrà la cattedrale di Sant'Isacco, danzerà sotto le bombe, patirà la fame, attraverserà la strada e prenderà l'autobus, mangerà gelato al caramello e si tatuerà nel cuore Remember Orbeli.
RispondiEliminaSarei un menestrello perfetto perchè gli ascoltatori entreranno nel mondo costruito dalle mie parole grazie alla passione che metterei nel raccontare un pezzetto del mio cuore!
Lettore fisso Nicoletta Marasca email nicolettamarasca88@gmail.com
Se fossi un menestrello, racconterei la storia di una ragazza, quasi bambina, coi capelli del colore del sole, che, un giorno soleggiato di giugno, più di settant'anni fa, col suo vestito preferito, bianco con fiori rossi, seduta su una panchina della magica San Pietroburgo, allora Leningrado, terra magica degli zar e delle notti bianche, mangiando un gelato, incontrò il suo tenebroso amore. Ma il sole sarebbe presto andato via, portando con sé tutta la tranquillità e la gioia di vivere. Sarebbero arrivati giorni di sofferenza, gelo, e morte. La guerra, sul suo nero destriero, avrebbe falciato via vita, sogni e speranze. Ma, si sa, l'amore muove il mondo, e quell'amore avrebbe aiutato la dolce fanciulla guerriera dai capelli d'oro e il coraggioso giovane dagli scuri occhi profondi, a sopravvivere, fra il ghiaccio e la fame, fino a Lazarevo, fra incantati boschi e sconfinato amore...
RispondiEliminaQuesta è la storia di Tatiana, una ragazza dal cuore immenso, che amava gli altri più di quanto amasse sé stessa, pronta a sacrificarsi anche per uno sconosciuto, una ragazza che amava le cose semplici, come raccontare barzellette e fare la ruota, una bambina dolce ma forte, dai verdi occhi puri. E di Alexander, soldato indurito dalle vicende del suo passato, ma vulnerabile davanti alla sua amata. Questa è la loro storia, la storia immortale de "Il cavaliere d'inverno".
Mi è piaciuto davvero molto questo articolo; sempre, nel corso della storia, si sono amate le storie, non importa se lette o ascoltata.
Indirizzo e-mail: hotstorm403@gmail.com
Lettrice fissa e like alla pagina Facebook come Alexandra Scarlatto.
Commentato il primo post!
EliminaMi sarebbe piaciuto moltissimo ascoltare qualche storia ♡
RispondiEliminaAdoro la musica, e adoro le storie raccontate da altre persone, che siano reali oppure di fantasia... di solito mi lasciano sempre qualcosa. ♡
Se io fossi un menestrello che storia racconterei?
Sicuramente racconterei la storia di Mariam e Laila ♡ Mille splendidi soli ♡
Racconterei il coraggio di queste due donne.
Chiedei ad ogni persona li davanti a me di chiudere gli occhi per riuscire ad immaginare meglio ciò che gli racconterò, e poi darò voce ai miei pensieri, alle mie paure, alle mille emozioni che ho provato leggendo questo libro.
Viaggerò con la mente insieme a loro, li trasporterò nei posti più bui del mondo, dove purtroppo ci sono donne costrette ad ogni tipo di umiliazione, gli racconterò dell'amicizia che lega queste due donne tanto diverse tra loro, dell'amore che lega due ragazzi, e della cattiveria che li dividerà... gli racconterò della fame, della sete, della violenza, quella più orribile...
Attraverso il mio racconto gli farei conoscere questa triste storia, che purtroppo esiste realmente, e che tante donne sono costrette a subire silenziosamente.
Sono sicura che dopo la fine del mio racconto, non chiuderanno più gli occhi, ma saranno amareggiati e tristi per tutto ciò.
Un libro carico di insegnamenti, pieno di CORAGGIO, quello che noi tante volte non abbiamo, di queste 400 pagine che ti lacerano il cuore, non farei alcun tipo di riassunto, gli racconterei ogni minimo particolare.
Gli racconterei dei brividi che ho provato venendo a conoscenza di questa storia tanto ingiusta, gli racconterò che ad un certo punto mi è venuta voglia di tuffarmi nel libro e vedere dal vivo con i miei occhi ciò che accade laggiù,
400 pagine che volano via cosi, come un soffio di quel vento caldo che tira a Kabul.
La voce del mio cuore gli parlerà raccontandogli che ho sentito come se partecipassi alle loro mille avventure, che mi sono sentita una di loro, e che quando è giunta la fine della storia, mi sono sentita come privata di qualcosa di caro, così tra i miei occhi si sono fatte largo le lacrime, poi ho iniziato a piangere a singhiozzi, come a voler dire alle protagoniste " Io sono con voi.. Non abbiate paura, ci sono io a proteggervi e non vi succederà più niente!".
Fermerei la musica, e direi con la voce rotta...
" E voi gente, potete aprire gli occhi " solo voltandomi mi accorgerei delle lacrime che solcano i loro occhi, le stesse che ho versato io ♡
Partecipo molto volentieri, ho già commentato il post precedente :)
Ti elenco le regole che ho rispettato
Seguo il blog con il nome: Elysa Pellino
La mia email: mora_1993_@hotmail.it
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Grazie per la partecipazione, Buona Fortuna a tutti voi menestrelli ♡