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venerdì 14 aprile 2017

Intervista a Ursula Poznanski e Arno Strobel, autori del thriller "L'estraneo"

Cari lettori, oggi doppio post ^^ voglio infatti lasciarvi questa bellissima intervista fatta a Ursula Poznanski e Arno Strobel, gli autori del fantastico thriller L'estraneo, che avevo apprezzato parecchio e di cui sicuramente avrete sentito parlare (qui la mia recensione).
Ringrazio innanzitutto la Giunti per aver concesso quest'intervista e soprattutto per aver atteso a lungo per vederla pubblicata, a causa di disguidi. Ci tengo inoltre a precisare che le domande sono state fatte da Nora del blog Honey, there are never enough books.
Ma adesso andiamo a scoprire il mondo dei due autori 😍😍




La scrittura vi infonde energia o vi sfinisce?
U: Dipende. Quando va tutto perfettamente bene, è un puro energizzante. Quando mi sforzo è l’opposto. Qualche volta è entrambe le cose, allo stesso tempo mi invigorisce e mi sfinisce. 
A: Sono d’accordo. Quando la scrittura scorre, è come se tu potessi continuare all’infinito senza stancarti mai. Pura energia.

Quali sono le più comuni difficoltà per gli aspiranti scrittori?
U: Un errore molto comune è volere tutto e troppo velocemente, scrivere è un’arte come tutte le altre. Devi far pratica, devi fallire, devi rafforzare la tua abilità. E devi leggere molto. Questo prende tempo. 
A: Molti aspiranti scrittori hanno un’idea troppo glorificante del mestiere. Si, è un fantastico mestiere ma significa anche duro lavoro, se vuoi avere successo.

Da dove è nata l’idea di scrivere L'estraneo
La prima idea per L’estraneo è nata in un bar a Francoforte. Stavamo scherzando su cosa significasse scrivere un libro insieme senza nessun altro autore. E subito è nata l’idea. 

Cosa vi ha spinto insieme?
U: È un po’imbarazzante ma è vero: il vino.
A: 😊

Quale è stato il primo libro che vi ha fatto piangere? 
U: Io non sono sicura ma penso Il signore degli anelli. Il momento in cui Gandalf muore nella miniera di Moira. Avevo 12 anni.  
A: Assolutamente "Winnetou 3" di  Karl May. Avevo 10 anni ed è stato il seguente passaggio: il capo degli apache mi prese di nuovo la mano e allungò le braccia. Poi lentamente le sue dita lasciarono le mie. Era morto. 

Come avete scelto il nome dei personaggi?
I primi nomi in base al sentimento: i nomi devono rispecchiare il personaggio e l’età. I cognomi li abbiamo scelti attraverso l’elenco telefonico. 

Leggete le recensioni del libro? 
U:  Alcune si, quando un blogger o la casa editrice me le manda. Ma non in maniera assidua. 
A: Le leggo molto più frequentemente di Ursula ma non ossessivamente come all'inizio. 

Siete d’accordo con le positive o negative?
U: Faccio il mio meglio per non prenderle troppo seriamente, indipendentemente da che siano positive o negative. Così come le positive ti possono rallegrare, le negative ti possono scoraggiare. 
A: Le prendo seriamente ma non in base al fatto che siano positive o negative ma in base all’approccio critico: alcuni si impegnano davvero nella lettura e nella recensione del libro, mentre altri si limitano a usare superlativi come "il miglior/peggior di sempre".

Ci sono segreti nel libro che solo alcuni possono trovare?
U: è una buona idea ma no.
A: No, semplicemente non ho segreti da nascondere. 😊

Quale è stata la scena più difficile da scrivere?
U: Le scene d’amore sono sempre un po' un pendio scivoloso. Possono essere sdolcinate o involontariamente divertenti. Così la scena d’amore che ho scritto ne L'estraneo è stata un po’ difficoltosa.
A: Il momento in cui una donna si sveglia dentro una bara e scopre di essere stata sepolta viva. 

Cosa vi ha spinto verso questo genere?
Amiamo entrambi la suspense, ci piace posizionare false piste e ci piace sorprendere i lettori. 

Lavorate con uno schema, una traccia o aspettate che l’idea si presenti?
Lavoriamo con uno schema, quando lavoriamo insieme, i nostri schemi sono molto dettagliati. Questo è l’unico modo per lavorare insieme. 

Come pensate di evolvervi artisticamente?
U: speriamo di migliorare con ogni nuovo libro, o almeno ci sto provando.
A: Sono d’accordo. Da qualsiasi esperienza cerco di ricavarne qualcosa. Cerco di imparare sempre qualcosa che mi aiuti nei miei progetti futuri. 

Quale è la cosa più difficile nella scrittura? 
U: Scelta difficile. Ci sono 3 punti critici nel processo di scrittura: l’inizio quando ti siedi di fronte a una pagina vuota e sai di dover arrivare a 400 pagine. A metà libro quando sei convinto che ogni singola parola che hai scritto è uno schifo. E alla fine, quando la scadenza ti sta uccidendo. 
A: La gestione del tempo. All'inizio c’è molto tempo per il progetto ma improvvisamente realizzi di andare troppo piano e c’è difficilmente una possibilità che tu finisca. Forse un giorno capirò come risolverlo. 


Ringrazio ancora i due autori per averci concesso questa bellissima intervista *-*
Infine, vi lascio le info riguardo al libro, per chi ancora non lo conoscesse. 

L'ESTRANEO
Giunti | 416 pp. | €14,00
Un thriller psicologico che vi intrappolerà in un meccanismo perfetto. Non guarderete più il vostro partner nello stesso modo...
Immagina di essere sola in casa, avvolta in un accappatoio, mentre ti asciughi i capelli dopo un bagno caldo. Improvvisamente senti un rumore al piano di sotto, uno strano tintinnio, poi un cassetto che si apre e si richiude. Scendi le scale, ti avvicini alla porta della cucina e d'un tratto ti trovi davanti un estraneo: occhi azzurri, capelli scuri, spalle larghe. Sei paralizzata dalla paura, inizi a gridare. Ma lui non scappa. E, cosa ancora più inquietante, ti chiama per nome, sostiene di essere il tuo fidanzato e non capisce come tu possa non riconoscerlo. Tu però non l'hai mai visto prima, afferri un fermacarte e glielo scagli contro. Chi è quell'uomo? Perché dice di conoscerti? Stai forse diventando pazza?
Immagina di tornare a casa una sera: entri in cucina, ti versi un succo d’arancia e... vedi la tua ragazza che comincia a gridare: è convinta che tu sia un ladro o un assassino. Ti scaglia addosso un fermacarte e corre a chiudersi in camera. Non riesci a capire, ti guardi intorno e all'improvviso realizzi un fatto agghiacciante: le tue cose non ci sono più. Le tue giacche, che di mattina erano appese nel guardaroba, sono sparite. Non c'è più niente di tuo in quella casa. Stai forse diventando pazzo?
Siete entrambi intrappolati in un incubo. E l'unico modo per uscirne è fidarsi l'uno dell'altra...
Una morsa di paranoia e follia che stringe il lettore fin dalla primissima pagina.








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