Come promesso, oggi pomeriggio vi parlo dell'ultimo libro che ho letto per lo più in aeroporto e sopra le nuvole eheh :P
LE NOSTRE ANIME DI NOTTE
NN Editore | 171 pp. | €17,00
È nella cittadina di Holt, Colorado, che un giorno Addie Moore rende una visita inaspettata al vicino di casa, Louis Waters. I due sono entrambi in là con gli anni, vedovi, e le loro giornate si sono svuotate di incombenze e occasioni. La proposta di Addie è scandalosa e diretta: vuoi passare le notti da me? Inizia così una storia di intimità, amicizia e amore, fatta di racconti sussurrati alla luce delle stelle e piccoli gesti di premura. Ma la comunità di Holt non accetta la relazione di Addie e Louis, che considera inspiegabile, ribelle e spregiudicata. E i due protagonisti si trovano a dover scegliere tra la propria libertà e il rimpianto.
Arriva un momento, quando ormai siamo diventati vecchie copie sbiadite e opache in un mondo che invece freneticamente va avanti, in cui ci si ferma a ripercorrere tutti gli anni passati, a rimuginare su tutti gli errori, gli sbagli, i rimorsi, in cui è possibile guardare dall'esterno il nostro io vivere e sopravvivere, come in una pellicola cinematografica. Ed è proprio in quel momento, quando le membra diventano fragili e i capelli si schiariscono, che ci appare assurdo, se non stupido, aver vissuto secondo certi schemi, regole, pre-condizionamenti. E allora cerchiamo disperatamente la libertà che non abbiamo mai avuto. Questa è la storia di Addie e Louis. Due vecchi anziani di Holt che ripercorrono tutti i momenti più importanti della loro vita aprendo contemporaneamente un nuovo spiraglio, quasi una speranza, l'illusione che non sia troppo tardi e che tutto possa cambiare. Entrambi soli, vedovi da diverso tempo, decidono di intrecciare una storia di amicizia e di affetto, di conoscenza e di intimità. Due solitudini che diventano una compagnia leggera, delicata ma necessaria.
"Sto parlando di attraversare la notte insieme. E di starsene al caldo nel letto, come buoni amici. Starsene a letto insieme, e tu ti fermi a dormire.
Le notti sono la cosa peggiore non trovi?"
Ma forse non hanno bisogno di un vero e proprio interlocutore. Forse è soltanto un espediente per parlare a loro stessi. All'inizio è tutto molto strano: c'è una leggera aria di tensione, di inesperienza, di incertezza. Ma piano piano, i due iniziano a conoscersi, a prendersi per mano, a raccontare storie e segreti, dolori e gioie. Forse anche questo è un buon metodo per purificarsi. Il dialogo è catartico. E proprio in questo nuovo legame si esplica tutta la libertà che cercavano. Sono liberi di essere liberi. Liberi di non preoccuparsi delle dicerie sulla loro relazione, liberi dagli sguardi accusatori di una piccola cittadina provinciale, liberi dalle incombenze della vita quotidiana. Ma la libertà verrà messa costantemente a dura prova, in primis dall'arrivo del nipote di Addie per l'estate ma anche dagli stessi figli che non riescono a capire cosa stia succedendo. Possibile che non gliene importi nulla degli altri? No, per una volta hanno deciso di pensare a loro stessi. E fino alla fine, anche quando questa libertà sembra svanire, trovano sempre un modo per raccontarsi, per far incontrare le loro anime di notte.
“Non ho intenzione di prestare attenzione a cosa pensa la gente. L’ho fatto troppo a lungo, per tutta la mia vita”
Il romanzo racconta tutto questo con uno stile veloce, quasi accelerato come se non ci fosse più tempo, tramite una serie di piccoli spot, piccole sequenze che si succedono in maniera lineare. Ma forse proprio per questo, non sono rimasto entusiasta del tutto del romanzo. Forse è rimasto troppo in superficie, forse avrei voluto che i personaggi fossero più scalfiti e definiti, forse avrei preferito qualche spezzone in più di un film che è cominciato troppo tardi. Ho apprezzato molto il tema alla base (che vi ho descritto nelle righe precedenti) insieme a tutti i possibili riferimenti ad altri argomenti tanto importanti (la famiglia, le apparenze da conservare) ma non sono rimasto del tutto appagato. Tuttavia, al di là delle mie impressioni personali, rimane un romanzo fragile, delicato, che ci sussurra l'importanza dei sentimenti e di essere sempre noi stessi, liberi e coraggiosi, in un mondo che spesso non fa altro che ucciderci. Ed è proprio nell'altro che esiste la nostra salvezza. Nei legami, nelle amicizie, nelle storie d'amore. Solo così possiamo sopravvivere. E non importa se il tempo ormai sta finendo, è sempre il momento giusto per darsi nuovi sogni, nuove aspettative, nuovi orizzonti.
"Bé è proprio quello che stiamo facendo. Chi si sarebbe aspettato che a questo punto delle nostre vite potesse capitare una cosa del genere. Chi l’avrebbe mai detto? Per noi le novità e le emozioni non sono finite. Non siamo diventati aridi nel corpo e nello spirito."
Di seguito, il trailer del film basato sul romanzo:
Che ne pensate? Lo avete letto?
Avete letto la trilogia di Haruf?
Ciao Ezio! Io ho letto questo libro un paio di mesi fa e me ne sono innamorata. Forse ho trovato delicato proprio lo stile narrativo, fatto di attimi rubati che permette al lettore di vedere solo qualcosa, di assaggiare ma non assaporare. Ho pianto molto, mi sono emozionata, anche arrabbiata e i temi sono molto profondi e difficili. E' proprio strano come ognuno riesca leggerci cose diverse, il bello della lettura! A me per esempio ha spiazzato il fatto che non l'autore non abbia utilizzato la punteggiatura per quanto riguarda i dialoghi!
RispondiEliminaCiao e grazie del tuo parere! Si la scrittura è molto particolare, breve ma che incide. Per il resto non so, rispetto alle recensioni viste in giro sono un po' contro-tendenza ahahaha :)
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