Buongiorno carissimi lettori ^^ come anticipato nei giorni scorsi sulla pagina Facebook abbiamo letto entrambi
Vodka&Inferno - La morte fidanzata, primo volume di una serie gotica di
Penelope Delle Colonne, che uscirà il
28 Marzo.
Ringraziamo infinitamente la casa editrice
Milena Edizioni, per averci donato il libro. Ma ora eccovi le due recensioni in anteprima, buona lettura!
VODKA & INFERNO
La morte fidanzata
Milena Edizioni | 510 pp.
Vodka&Inferno parla di Frattaglia e Viktor. Entrambi scarti e scartati. Uniti da quell’amor che nulla crea e tutto distrugge. Di come morte e amore si confondono in un leggiadro vortice nella fredda Russia di fine Ottocento. Delle peripezie dei membri della felide famiglia Mickalov che subiscono una macabra trasformazione in upyr (vampiri) scoprendo pian piano le grottesche alchimie del mondo della notte. Di un Dottore della Peste governato e governatore. Viktor dà vita al suo impero di vodka, vendetta e sangue. Frattaglia costruisce burattini a sua immagine e somiglianza imitando l’Altissimo. E infine le loro mani si perderanno tra i baci degli altri, le madonne nere, i bimbi sperduti, i cosacchi di ghiaccio, il dottore d’amor malato, i figli di Caino e gli ululati lontani. Si ritroveranno mai? La morte fidanzata è il primo capitolo della saga Vodka&Inferno.
Christy
Un libro macabro, crudo e spietato è
tutto questo e molto altro Vodka&Inferno – La morte
fidanzata. Leggerlo non è stato affatto facile, ma devo
ammettere che mi ha stupita tanto. E' stata una lettura affascinante
e diversa dal solito, mi ha portata a scoprire un genere letterario
che solitamente non leggo.
Lo stile dell'autrice è poesia, uno
stile adulto, difficilmente riscontrabile in un'emergente. La storia
è raccontata in modo originale e con una maestria unica. Il lettore
è trasportato nel tempo e nello spazio, da Venezia alla Russia
dell'Ottocento.
È
impossibile non appassionarsi alla storia di Frattaglia e Viktor e
non provare emozioni durante la lettura. Il punto centrale di tutta
la storia è sicuramente l'amore, in tutte le sue forme, giuste o
sbagliate che siano. Le più di cinquecento pagine scorrono
velocemente e senza che me ne rendessi conto ero già arrivata alla
parola FINE.
Sebbene abbia trovato alcuni difetti,
di cui vi parlerò tra poco, Vodka&Inferno è stata una
bellissima lettura, molto interessante. Da questo libro dovete
aspettarvi orrore, sangue e amori malati. Se invece pensate sia la
solita storia di vampiri romance, non provate neanche ad aprirlo. Non
dimenticate che si tratta di un fantasy gotico!
Come dicevo non mancano i difetti.
Spesso infatti l'ho trovato prolisso, avrei scuramente eliminato
tante pagine, a mio parere inutili e che distolgono l'attenzione del
lettore da quella che è la storia principale. La lettura scorre
ugualmente veloce, ma in questi punti mi sono annoiata ed ero anche
indecisa se leggerle o meno. Mi è dispiaciuto che in molti capitoli
Frattaglia neanche venga nominato, non dimentichiamo che dovrebbe
essere uno dei protagonisti principali.
Altro punto a sfavore, secondo me è
stata la scelta di inserire tanti, troppi personaggi e di farli
risaltare tutti. Credo che il lettore faccia un po' fatica a
ricordare tutti i nomi della famiglia e ad associare ad ognuno di
essi un volto e un carattere.
Infine ultimo problema, il finale. L'ho
trovato troppo accelerato, tanto che non ho ben capito cosa sia
successo e perché negli ultimi capitoli cruciali.
Tutto sommato però credo che si meriti
un bel 4. Voglio premiare l'idea e l'abilità dell'autrice e il suo
voler osare. Difficilmente troviamo nelle librerie un libro come
questo, con un linguaggio esplicito e senza censure e che riesce a
colpire il lettore, proprio per il suo essere macabro.
VOTO:
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Ezio
"Morte passeggiava per i corridoi. Svoltava l'angolo del primo piano. Saliva la scalinata del terzo. Un gradino dopo l'altro, sotto gli occhi attenti dei cosacchi impiccati alle pareti. Apriva la prima porta. L'anta pesante cigolava. Due braccia di luce tentavano di fuggire dalla stanza artigliando il pavimento in marmo ornato, prima di essere risucchiate dentro quando la porta si richiudeva. Qualche bisbiglio, poi Morte sedeva al capezzale."
Tende scarlatte cadono giù pesanti non permettendo a flebili raggi di sole di trapassare, il freddo della neve pietrifica le vallate, il silenzio si fa complice, la notte oscura senza luna si staglia alta nella volta celeste, le ombre giocano, si rincorrono, dominano, mentre il sangue scivola lungo le vetrate, lungo gli sguardi, lungo le vesti bianche che si macchiano. Impossibile la redenzione. È questa l’essenza più autentica di Vodka&Inferno, un labirinto di uomini perduti che si fanno preda e predatori, che soltanto nella morte possono ritrovare un varco, un riparo, un ritorno alla grandezza. La vodka brucia lungo la gola, la mente vacilla, non trova pace di fronte alle parole ricamate con maestria sulla pelle, è un veleno dolce cui non si può resistere, è poesia. L’esodo di una famiglia, il suo decadimento ormai segnato, la sua rinascita improvvisa emersa dalla terra arida e brulicante, la sua metamorfosi all’inizio di una nuova era. Sconosciuta, ignara, maligna. L’esodo di un’anima che non ha trovato pace, per cui non esiste salvezza nemmeno nelle acque stagnanti di una Venezia che la rifiuta, che la rende marionetta nelle mani e nei baci di un estraneo. L’esodo di un amore morboso, ossessivo, incestuoso, devastante. L’esodo di un potere nuovo che ubriaca, che rinforza, che fa perdere ogni insicurezza. Solo abbandonandosi alla morte, una nuova vita risorge. Incubo e illusione si mescolano, la notte diviene teatro di cupi presagi, un'intricata foresta di simboli e allegorie, il sangue è vita, il sangue è morte. Un ingranaggio perfetto, un carillon che sprigiona una litania ipnotica, oscura, ancestrale.
Il romanzo si apre in una Venezia putrida e animata da venditori di cadaveri senza scrupoli per poi ambientarsi definitivamente nella fredda e sconfinata Russia concentrandosi all'interno della città di Soroka, la terra dei Mickalov, il loro maniero tramandato da generazioni, l'avamposto da cui in passato esercitavano potere e supremazia, sfarzo e ricchezza. Ma i tempi sono cambiati, la nuova classe emergente borghese, i loro nemici storici, i Rodĉenko, sembra stiano avendo la meglio, pronti a afferrare il loro posto, pronti a estirpare il loro nome. I Mickalov sono inoltre perseguitati dalla malasorte, una nuova morte li ha colpiti, un nuovo carro funebre si avvicina: si tratta di Viktor, il nipote sfigurato dalla pazzia della madre, che è stato ritrovato privo di vita a Venezia e che sta per ritornare a casa per l'ultima volta, l'ultimo saluto a una terra che era stato costretto ad abbandonare. Viktor è stato sconfitto dalla vita, debole e insicuro, incapace di essere intraprendente e forte come il padre, è una vittima, è sempre stato l'anello debole della famiglia. E se la morte gli potesse dare una seconda possibilità? Baciato da gocce di sangue, il tenero Frattaglia è ossessionato da quel cadavere che ha ritrovato lungo i canali paludosi di Venezia tanto da averlo salvato dalle grinfie del suo padrone, la morte gli rende grazia, lo rigetta nuovamente in balia della vita: adesso Viktor è un vampiro, adesso è immortale, eterno, onnipotente, creatore. Accecato dal potere e dal desiderio di rivalsa, Viktor si mostra nella sua nuova natura alla famiglia convincendoli a sottoporsi alla metamorfosi, al lento fluire della vita in cambio dello scorrere della morte lungo le vene. Nella morte c'è la speranza di una rinascita.
"Ho trovato la cura giusta. Ho trovato la cura. Li convincerò, iniziano già a convincersi. So che mi seguiranno ovunque perchè sono forte, sono fortissimo, non sono mai stato così forte. Non mi sono mai sentito così. Avrei voglia di aprire in due il mondo e berne il sangue. Non vedo l'ora di tornare in città. Non vedo l'ora di mostrarmi di fronte a quelli che gioivano per la mia morte e che mi additavano per questo viso distrutto. Sono forte Frattaglia, sono forte."
Così la famiglia Mickalov (tutti tranne i più giovani) diventano parte di una nuova stirpe sfuggendo al lento decadere del corpo e al venir meno delle forze, dimenticando il peso di un corpo mortale, acuminando le loro potenzialità e abilità. Ma se la paura dell'eterno sonno sembra venir meno, le passioni più efferate rimangono intatte se non addirittura amplificate: così Viktor vuole riportare alla grandezza la sua famiglia dimostrando potere e ambizione smisurata, Boris si erge nella sua forza fisica a controllo del maniero e della educazione dei figli, Yuri insegue l'amore incestuoso per il piccolo Petr facendolo suo.
Il prezzo della metamorfosi è l'eterno inseguimento e soddisfacimento delle proprie passioni e dei propri desideri, a questo nessuno può sfuggire.
Dopo i primi capitoli in cui si assiste alla metamorfosi e al nuovo assetto che la famiglia Mickalov assume, la seconda parte del romanzo narra i sotterfugi, i piani nascosti, le furbe strategie atte a rendere nuovamente prestigioso il nome della famiglia, ridando dignità alla sua storia e alle sue generazioni, sino ai capitoli conclusivi in cui una minaccia, ignorata persino dallo stesso creatore Viktor, avanza incessante lasciando dietro di sè una scia di sangue e morte. La famiglia non è esente dal pericolo, dalla disgregazione, da oscuri presagi intessuti al chiaro di luna.
Vodka&Inferno si impregna in maniera arrogante e prorompente nella mente del lettore che rimane incantato, ammaliato, ipnotizzato non soltanto dalla storia che scorre sotto i suoi occhi ma anche da una voce narrante che ha saputo usare uno stile nuovo, diverso, magnetico, incantevole nella sua oscurità. Un romanzo gotico, romantico, pieno di orrore e alchimia, di anime costruite e descritte in maniera eccelsa, di passioni struggenti e devastanti, di amore e morte che si mescolano intricandosi, di un'atmosfera fiabesca e oscura, misteriosa, grottesca. Questo romanzo, il primo di una saga che spero si articolerà in vari volumi, non ha deluso le aspettative, anzi le ha superate nonostante il sottoscritto non ami particolarmente la figura dei vampiri all'interno della letteratura e le possibili storie a esse correlate nonchè il linguaggio forte e esplicito ma che all'interno di questo contesto trova il giusto posto. Tutti gli ingranaggi funzionano alla perfezione, le statue del carillon sono pronte a fare la loro comparsa in scena, il sangue inizia a scorrere dalla sommità macchiandole e nutrendole contemporaneamente, la notte sovrasta il palcoscenico. Vi assicuro che questo romanzo emergente è degno di attenzione imponendosi come una delle migliori letture di sempre che ho sempre aspettato dal panorama italiano e che finalmente è arrivata. Insomma, non perdetevelo, afferratelo e fatelo vostro il prima possibile.
VOTO:
Voi lo avete letto? Che ne pensate?