martedì 20 marzo 2012

Recensione: Un antico peccato

UN ANTICO PECCATO

AUTORE: Giulia Marengo
EDITORE: Reverdito editore
PAGINE: 288
PREZZO: 15,00

Un tempo regolata dal Potere che i Precursori attingevano dai quattro elementi, la magia nella Galassia è stata quasi del tutto soppiantata dalla tecnologia. I Potenziali e i Portatori, gli unici in grado di manipolare il Potere, stanno ormai scomparendo. Ma qualcuno si sta muovendo nell'ombra: è Verenith Aurennan, Custode del pianeta Micondar, bellissima quanto diabolica, la quale ha deciso di giocare tutte le sue carte evocando il Ka'Alarìsh, il grande potere chiamato anche "l'Antico Peccato". Un atto folle e sconsiderato che può portare in un attimo tutta la Galassia sull'orlo della rovina. Solo un Elementale può infatti riuscire a controllare il Ka'Alarish, Verenith questo lo sa. E tramando come un ragno la sua tela, segnerà il destino di una navetta carceraria che trasporta la giovane Joyce Reel: una ragazza nelle cui vene scorre, ancora sopito, il grande potere che consentirebbe di frenare l'Antico Peccato. Le vite di due donne fuori dal comune stanno per sfiorarsi, incontrarsi e affrontarsi.

La brama di potere, il desiderio di ottenere un controllo smisurato, di far riemergere la magia che è stata sepolta dall'avanzata della tecnologia, l'ambizione, l'orgoglio: sono questi i tratti che caratterizzano l'animo della protagonista presentataci con una " doppia indole", a metà tra il bene e il male, Verenith Aurennan, dagli occhi di serpente che seduce, cattura, trama intriganti pianificazioni, disposta a tutto pur di risvegliare Ka'Alarish , l'antico peccato, un potere smisurato che però rischia di travolgere non soltanto lei ma l'intera galassia.


"La somma signora boccheggiò, improvvisamente senza fiato, portandosi una mano alla gola. Gemendo di dolore, piombò in ginocchio, l'urto a malapena attutito dal folto tappeto. Lottò per respirare, sentendo la trachea che si stringeva, mentre un rantolo le sfuggiva dalle labbra. Un lampo bianco, accecante, esplose davanti alle palpebre chiuse, una macchia che si espandeva tingendosi d'oro. [...]
Ovviamente sapeva di cosa si trattasse. Non aveva immaginato però un tale potere, non in questo momento. Era stata un'esplosione di magia incontrollata, dal potenziale distruttivo impressionante."


Eppure nulla sembra intimorire la donna spietata e ambiziosa del libro: utilizzerà tutti gli strumenti necessari, tutti gli stratagemmi che possiede per completare quella che lei considera una questione di vitale importanza, la missione di un'intera esistenza. Regna già su Micondar ma vuole ingaggiare un'ultima e definitva battaglia contro il primo ministro per potere concentrare in tutte le sue mani il potere,la ricchezza, la gloria. Ma, inconsapevole dei suoi limiti, dovrà vedersela anche col destino che intreccerà la sua vita con un'altra donna Reel, l'unica in grado di poter frenare l'arcano potere risvegliato. La storia di due donne che si confronteranno, così diverse e e così uguali, entrambe descritte con sensibilità e precisione da una penna abile e scorrevole. Contemporaneamente una navicella spaziale con un carico di prigionieri politici, destinati a Taloph quarto in quanto si sono opposti al regime, approda a Micondar durante un atterraggio di emergenza: qui subentra un'altra carrellata di personaggi ben delineati sia fisicamente che psicologicamente, ognuno con un segreto inconfessabile, con sogni, paure, desideri e ambizioni. E se tra questi si nasconde qualcuno che in realtà non è quello che sembra? Chi sono in realtà il Comandante della navicella e Connell Dask, suo Secondo, Jayce e Lerin, i fratelli Andrel e Rayne Morgan, Torch il boscaiolo, Sand il cantastorie e il temuto Geth Iarmond?
Sono queste le premesse di una storia avvincente, ben narrata dalla voce dell'autrice che si concentra sugli aspetti più particolari e più interessanti senza rendere noiose le descrizioni, creando curiosità nel lettore durante i flash back e facendolo avvicinare,simpatizzando o meno, ai vari personaggi, tutti diversi con le loro peculiarità tipiche. Uno dei miei personaggi preferiti? Devo ammettere che mi ha molto affascinato sia la figura di Verenith Aurennan in quanto sconvolge il classico contrasto fantasy bene-male col suo atteggiamento prepotente, astuto, e "fuori dagli schemi" per un'eroina fantasy.


"La donna sedeva su una poltrona dai braccioli squisitamente intagliati da uno degli artisti più rinomati della galassia. Da anni l'artigiano lavorava quasi esclusivamente pezzi unici appositamente commissionati per il suo piacere personale. Tutti servivano il suo piacere. Tutti.Altrimenti, non avrebbero più servito nessun altro.
La donna sospirò voluttuosamente, portandosi alle labbra ancora una, l'ultima, delle grosse, tumide ciliegie violacee importate dai frutteti di Mayland. [...]
La voce della donna risuonò leggera, appena un sussurro, eppure abbastanza penetrante da avvolgere la stanza con il suo timbro autoritario. Uno stiletto celato dal velluto.
[..] Una folta, lucida massa di capelli color rame brunito scivolò lungo il collo e fino alla vita ancora sottile, ondeggiando e catturando la luce in riflessi di fuoco. Il giovane trattenne il fiato. [..] La fronte ampia, non ancora segnata, sovrastava occhi color oro attenti e spesso calcolatori, contornati da lunghe ciglia scurite ad arte. L'incarnato bianco era appena soffuso dove gli zigomi alti conducevano ad una bocca rorida e rossa. Era di statura non elevata e di ossatura fine, cesellata, eppure le sue forme erano voluttuose. Indossava una veste da camera di fine seta gwinthadiana, rossa e oro, chiusa in vita da un nastro lentamente annodato. Sapeva di incarnare ogni fantasia maschile, e in passato aveva usato il suo aspetto per confondere e stordire. E non intendeva rinunciarvi"


CHE DESCRIZIONE!
Ma ho anche amato l'attenzione dedicata a Lerin: è a mio parere uno dei personaggi più riusciti proprio in quanto mostra tutte sue le varie caratteristiche, è duro e ardito e contemporaneamente tenero e capace di amare.
Anche il background mi ha molto colpito: l'autrice è riuscita a fondere perfettamente senza discrepanze, monotonia, e con elementi già utilizzati ma posti sotto nuova luce, un mondo affascinante, fantastico e magico, spaziale e tecnologico.

Ma passiamo adesso all'intervista dell'autrice!



La tua storia da scrittrice
La mia storia da scrittrice? E’ piuttosto breve, “Un antico peccato” è il mio romanzo d’esordio. Non è che ti alzi un mattino è decidi di voler essere uno scrittore. Scrivo per passione, perché mi aiuta a sbrogliare la matassa ingarbugliata dei pensieri e perché no, anche a razionalizzare. Lo farei anche se nessuno leggesse mai le mie parole, ma naturalmente adesso scrivo in modo diverso, con metodo.

E' la prima volta che ti cimenti nella scrittura?No. “Un antico peccato” si è rivelato un lavoro complesso, fitto di dettagli e storie secondarie. Probabilmente sarei annegata già nel secondo capitolo se non avessi avuto un minimo di esperienza nel gestire la trama. Come scrive sempre George R.R. Martin, “il Diavolo è nei dettagli” e di dettagli, nel mio romanzo, ce ne sono tantissimi.

Un antico peccato: il suo significato per te
La Galassia di vis e le storie di cui narro in “Un Antico peccato” sono diventati molto importanti per me. Suppongo che sia inevitabile. Ogni volta che rimetto mano alla storia, mi sembra di tornare a casa. Inventare mondi è meraviglioso, e ormai le ambientazioni mi risultano familiari, tanto che non faccio alcuna fatica a riprendere le fila dell’ordito, che ancora è incompleto. E rappresenta una grande soddisfazione. Vedere il libro pubblicato mi ha emozionata molto.

Quando hai iniziato a scrivere? E a scrivere questo libro?
Non ricordo un periodo in cui non scrivessi. Ho sempre scribacchiato qua e là, inventando storie bizzarre. Poi, durante gli anni del liceo, ho smesso, perché la scrittura di rigore del saggio e dell’articolo mi andava un po’ stretta. Penso che non sarò mai in grado di scrivere un artico come si deve. Le emozioni e le sensazioni tendono sempre a strisciare fra le mie righe, per quanto obiettiva mi sforzi di essere. Ho ricominciato con entusiasmo dopo la maturità, con una serie di racconti che poi ho spedito a qualche concorso. Solo allora ho iniziato a buttare giù le idee per quello che sarebbe diventato “Un antico peccato”.

Il personaggio al quale sei più legata
Sono affezionata a tutti quanti, indifferentemente. Amo anche quelli più biechi, dall’animo più oscuro, perché se sono diventati così, evidentemente c’è un motivo. Devo confessare, però, di avere un debole per Geth, il misterioso, e per il boscaiolo Torch.

Capovolgimento dell'eroe positivo. Come mai questa idea?
Mi piace l’idea di personaggi ricchi di contraddizioni, perché rispecchiano maggiormente le persone reali. E’ difficile, nella vita vera, imbattersi nel cattivo assoluto o nell’eroe senza macchia e senza paura. Le persone sono fatte da meravigliose, impalpabili sfumature di grigio, in cui le motivazioni si confondono e sono le scelte a determinare ciò che uno è. Ho cercato di creare personaggi che rispecchiassero queste caratteristiche, e in cui i lettori potessero identificarsi. Perché, anche se ambientata in un’altra Galassia, la storia narra di topoi molto ben conosciuti da tutti: amore, passione, vendetta, desiderio di rivincita…
A cosa ti sei ispirata?
Inizialmente volevo scrivere un racconto lungo, di fantascienza. Ma già dopo le prime pagine mi sono domandata “perché fantascienza e fantasy non dovrebbero coesistere?” Quindi sicuramente l’influenza di Frank Herbert e del suo Dune ha lasciato il segno. Le influenze sono tante, ma difficilmente individuabili, perché emergono da una vita di letture. E, nascosti fra le pagine, ci sono tanti indizi legati alla terra meravigliosa in cui vivo, le Langhe.

Lo scopo che ti sei prefissa con questo libro
L’unico scopo che dovrebbe avere un autore è quello di rapire il lettore, anche solo per qualche minuto, e trasportarlo altrove, in un’altra realtà, facendogli dimenticare le sue ansie e preoccupazioni quotidiane.
Un obiettivo ambizioso, lo so! :)

Progetti futuri?
Il seguito di “Un antico peccato” è già pronto, in attesa di editing. E’ un romanzo che ho amato scrivere, dal ritmo più serrato; alcuni misteri saranno svelati, e altri si infittiranno.
Sto lavorando al terzo volume, e a un altro progetto che si concretizzerà entro l’autunno. E ho un nuovo romanzo nel cassetto. Insomma, ferve l’attività!


Grazie, Ezio, per avermi ospitata e per questa bella chiacchierata. Alla prossima!



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