Buongiorno lettori e buon pranzo (vista l'ora ^^")! Oggi vi lascio il mio pensiero su La gemella sbagliata un thriller psicologico di Ann Morgan, edito da Piemme. Finalmente dopo anni dalla sua uscita sono riuscita ad acquistarlo e a leggerlo e posso affermare di aver scelto molto bene, visto il risultato finale!
LA GEMELLA SBAGLIATA
Piemme | 396 pp. | €19,50 (copertina rigida) | €10,90 (brossura vers. economica)
Helen ed Ellie sono gemelle. Identiche. Almeno così le vedono gli altri. Ma le due bambine sanno che non è così: Helen è la leader, Ellie la spalla. Helen decide, Ellie obbedisce. Helen pretende, Ellie accetta. Helen inventa i giochi, Ellie partecipa. Finché Helen ne inventa uno un po' troppo pericoloso: scambiarsi le parti. Solo per un giorno. Dai vestiti alla pettinatura ai modi di fare. Ed ecco che Ellie, con la treccia di Helen, comincia a spadroneggiare, mentre Helen si finge la sottomessa e spaventata Ellie. È divertente, le due bambine ridono da matte. Ci cascano tutti, perfino la mamma. Ma, alla sera, quando il gioco dovrebbe essere finito, e Helen pretende di tornare a essere se stessa, Ellie per la prima volta dice di no. Ormai è lei la leader. E non tornerà indietro. Da questo momento, per la vera Helen comincia l'incubo...
Un capolavoro di suspense e inquietudine, che riesce a raccontare in modo straordinario la discesa agli inferi della protagonista, nonché la facilità con cui si possono manipolare le persone e distorcere la realtà. Perché non tutto è come sembra, anche nelle migliori famiglie, e in quella di Helen ed Ellie ci sono molti più segreti di quanti le bambine stesse possano immaginare. Al punto che un gioco innocente, forse, non è mai stato solo un gioco.
Una lettura tesa e avvincente, che vi farà girare le pagine vorticosamente, e che fa di Ann Morgan una delle voci più sorprendenti del thriller psicologico.
Ho desiderato leggere La gemella sbagliata per diverso tempo
finché non ho avuto l’opportunità di acquistarlo e poi leggerlo avidamente in
un paio di giorni. Quello che mi aspettavo dalla trama era un thriller
psicologico che riuscisse a conquistarmi lentamente e che mi tenesse sulle
spine, e questo è ciò che ho poi percepito durante tutta la lettura, sebbene
alla fine si sia un po’ discostato dal genere vero e proprio.
La gemella sbagliata è riuscito a tenermi incollata alle sue
pagine per ore e ore, senza che mi accorgessi del tempo che passava, e penso
che questa sia la cosa più bella che un autore di thriller possa riuscire a
fare.
Helen ed Ellie sono due gemelle identiche, se non fosse per
l’abbigliamento e per i capelli raccolti in maniera diversa sarebbe difficile
distinguerle. Sono però due bambine dal carattere totalmente diverso; mentre
Helen è sicura di sé, sempre al suo posto, la classica “brava bambina”, Ellie è
molto introversa, quasi sottomessa alla sorella e poco reattiva. Tutto cambia
però quando decidono di fare un gioco: scambiarsi di ruolo per fare uno scherzo
alla mamma. Quello che non si aspetta Helen però è che quel gioco presto si
trasformerà in un incubo per lei, da quel momento in poi non sarà mai più
Helen, ma rimarrà nel ruolo di Ellie, subendo tutte le angherie e
l’indifferenza che fino ad allora era stata riservata alla sorella.
Quello che colpisce Helen, alla sua giovane età, non è
solamente la perdita della propria identità, ma piuttosto il non sentirsi
adatta ad ogni situazione e il tutto è peggiorato dall’arrivo a casa di Akela,
il nuovo compagno di mamma, che come se niente fosse ha preso il posto del papà
dopo che questo si è suicidato.
Si capisce subito da ciò che la situazione in famiglia non è
delle migliori e il sentirsi sola e non capita peggiora il malessere della
bambina, che entrerà in un vortice che pian piano la porterà ad avere
comportamenti aggressivi e ad un disturbo bipolare.
La gemella sbagliata è un thriller che si delinea pian
piano, alternando i capitoli tra passato e presente in cui conosciamo Smudge.
Sarà difficile inizialmente capire la situazione e questo crea curiosità nel
lettore, che sarà trascinato in un vortice di dolore e inadeguatezza.
Impossibile non provare diverse emozioni per la piccola Helen, dalla rabbia
alla paura, dalla tristezza all’odio per quella madre che rifiuta assolutamente
di ascoltare le sue spiegazioni e ancora meno cerca di capirla.
Quello però che inizia come un thriller, verso la seconda
metà si discosta dal genere e diventa più un romanzo introspettivo in cui il
lettore non può far altro che conoscere la mente di Helen per arrivare a
scoprire poi la verità sul passato, il motivo di tutte quelle mancanze che
verranno alla luce quando ormai la sua vita sembra essere andata a pezzi.
Mi è piaciuto molto questo libro, nonostante la fine mi
abbia lasciata un po’ contrariata perché molto distante da ciò che mi
aspettavo. Ho apprezzato lo stile narrativo di Ann Morgan, che è riuscita a
tenere alta l’adrenalina e a creare un velo di suspense che aleggia durante
l’intera lettura.