Buongiorno lettori, oggi ci dedichiamo al fantasy e vi lascio la mia recensione del libro Viking. Le ossa di Ardal di Linnea Hartsuyker (Giunti editore), un libro adatto a tutti i lettori del genere e che so già vi incuriosisce molto per la trama e per la cover!
VIKING. LE OSSA DI ARDAL
Giunti | 581 pp. | €18,00
Da quando il padre è morto in battaglia, Ragnvald si è battuto duramente per difendere la sorella e attende la maggiore età per recuperare le terre che gli spettano. Quando il capitano della sua nave tenta però di ucciderlo mentre tornano da una scorreria, Ragnvald capisce che è stato il patrigno a ordire l’agguato. Non è facile avere giustizia nella Norvegia vichinga, dove centinaia di piccoli re competono per un lenzuolo di terra. E se da Ragnvald ci si aspetta che sia disposto a morire per il proprio onore, dalla sorella Svanhild ci si aspetta un buon matrimonio. Non è questo però il destino che lei desidera e quando Solvi, l’acerrimo nemico del fratello, le offre l’opportunità di sfuggire alla crudeltà del patrigno, Svanhild deve compiere l’estrema scelta: famiglia o libertà.
Attingendo alle saghe islandesi, Hartsuyker racconta la vera storia di Ragnvald di Møre, braccio destro di Harald I Bellachioma, primo re di Norvegia, e della sorella Svanhild, assetata di libertà in una società in cui al crescere del potere del fratello cresce il valore di lei come pedina politica.
Ogni tanto mi viene voglia di leggere un fantasy classico, di quelli scritti bene e pieni di descrizioni, che sanno farti sognare e trasportarti in luoghi lontani e magici. Spinta da questa voglia ho iniziato la lettura di Viking. Le ossa di Ardal, un bel mattone che dalla trama (e dalla cover, ammettiamolo) ha tutta l’aria di raccontare una storia epica, di quelle di cui poi ricorderai molti dettagli. Mi aspettavo grandi battaglie, orde di barbari che lottano nel fango all’ultimo sangue e tutto quello che ci si può aspettare da una storia sui vichinghi.
In realtà non è accaduto proprio tutto questo con Viking, ma nonostante non fosse all’altezza delle mie aspettative si è comunque rivelato un buon libro, capace di intrattenere e farmi viaggiare con la fantasia.
Dal momento in cui ho iniziato la lettura ho avuto grande difficoltà a prendere dimestichezza con la storia e così è stato per le prime 100 pagine circa. I nomi – giustamente – quasi impronunciabili e le grandi descrizioni hanno rallentato di molto la mia lettura e soprattutto hanno messo a dura prova la mia memoria. Ho fatto fatica a ricordare i vari personaggi, spesso con nomi simili, e collocarli al giusto posto. Ma passata questa fase iniziale di smarrimento, poi per fortuna la storia ha iniziato a prendermi e la lettura è proseguita molto più spedita, sebbene qualche intoppo non sia mancato.
I personaggi, tra cui spicca il protagonista Ragnvald Eysteinsson, lottano quotidianamente per la sopravvivenza, in un mondo barbaro popolato da credenze e tranelli che possono farti precipitare in un baratro al minimo passo falso. Tanti sono questi personaggi, buoni o cattivi, le cui vite si intrecciano e il cui destino è legato da un filo sottile. Bisogna diffidare di tutti e guardarsi sempre le spalle, per non rischiare di essere uccisi da chi credevi amico.
La storia raccontata in Viking è una storia ben delineata, con degli intrecci che incuriosiscono il lettore e che si delineano durante la lettura rivelando sempre delle sorprese. Una storia in cui non c’è sempre un amico e un nemico, ma in cui le due figure si mescolano rendendo difficile capire di chi fidarsi; anche agli occhi del lettore tutto ciò risulta contorto.
Viking. Le ossa di Ardal è un bel libro epico, in cui non mancano le battaglie - sebbene siano poche per i miei gusti – e che riesce a tenere il lettore con il fiato sospeso e alti livelli di adrenalina per buona parte della sua storia. Un libro consigliato agli amanti del genere, a chi ha voglia di un fantasy dallo stampo classico, ma il mio consiglio è di non scoraggiarvi alle prime pagine, perché a metà libro prende una piega diversa e riuscirà a farsi apprezzare.
In realtà non è accaduto proprio tutto questo con Viking, ma nonostante non fosse all’altezza delle mie aspettative si è comunque rivelato un buon libro, capace di intrattenere e farmi viaggiare con la fantasia.
Dal momento in cui ho iniziato la lettura ho avuto grande difficoltà a prendere dimestichezza con la storia e così è stato per le prime 100 pagine circa. I nomi – giustamente – quasi impronunciabili e le grandi descrizioni hanno rallentato di molto la mia lettura e soprattutto hanno messo a dura prova la mia memoria. Ho fatto fatica a ricordare i vari personaggi, spesso con nomi simili, e collocarli al giusto posto. Ma passata questa fase iniziale di smarrimento, poi per fortuna la storia ha iniziato a prendermi e la lettura è proseguita molto più spedita, sebbene qualche intoppo non sia mancato.
I personaggi, tra cui spicca il protagonista Ragnvald Eysteinsson, lottano quotidianamente per la sopravvivenza, in un mondo barbaro popolato da credenze e tranelli che possono farti precipitare in un baratro al minimo passo falso. Tanti sono questi personaggi, buoni o cattivi, le cui vite si intrecciano e il cui destino è legato da un filo sottile. Bisogna diffidare di tutti e guardarsi sempre le spalle, per non rischiare di essere uccisi da chi credevi amico.
La storia raccontata in Viking è una storia ben delineata, con degli intrecci che incuriosiscono il lettore e che si delineano durante la lettura rivelando sempre delle sorprese. Una storia in cui non c’è sempre un amico e un nemico, ma in cui le due figure si mescolano rendendo difficile capire di chi fidarsi; anche agli occhi del lettore tutto ciò risulta contorto.
Viking. Le ossa di Ardal è un bel libro epico, in cui non mancano le battaglie - sebbene siano poche per i miei gusti – e che riesce a tenere il lettore con il fiato sospeso e alti livelli di adrenalina per buona parte della sua storia. Un libro consigliato agli amanti del genere, a chi ha voglia di un fantasy dallo stampo classico, ma il mio consiglio è di non scoraggiarvi alle prime pagine, perché a metà libro prende una piega diversa e riuscirà a farsi apprezzare.
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