mercoledì 27 giugno 2018

WWW Wednesday #31


Buongiorno lettori e ben tornati ad una nuova puntata del WWW Wednesday, alla scoperta delle mie letture settimanali e delle vostre ^^ come sempre, lasciatemi un commento per farmi sapere cosa state leggendo!

 
What are you currently reading?
Cosa stai leggendo?
Ho iniziato ieri sera L'unico ricordo di Flora Banks, per cui sono ancora all'inizio e non mi sbilancio a parlarne; ma le aspettative sono alte, penso che possa emozionarmi e spero sia così!


What did you recently finish reading?
Cosa hai appena finito di leggere?
Ho terminato la lettura di Quando mi sei accanto, libro assolutamente sorpredente. Non mi aspettavo una storia così intricata, ma devastante. Sono rimasta super colpita da questo libro e non vedo l'ora di parlarvene.
What do you think you'll read next?
Quale sarà il prossimo libro che leggerai? 
Non so ancora bene cosa inizierò, penso di tirare fuori qualche arretrato e i due libri che più mi "chiamamo" in questo periodo sono Nient'altro al mondo e Le assaggiatrici. Voi quale mi consigliate?



Lasciate il vostro WWW, così vengo a sbirciare le vostre letture!

martedì 26 giugno 2018

Recensione: Il profumo del mosto e dei ricordi

Buongiorno lettori, anche oggi vi lascio una nuova recensione! Oggi vi parlo del romantico libro Il profumo del mosto e dei ricordi di Alessia Coppola, per Newton Compton. Ho letto questo libro tempo fa, ma come sapete ne ho un bel po' di recensioni in arretrato ^^", ma riuscirò a recuperare, vedrete!!


IL PROFUMO DEL MOSTO E DEI RICORDI
Newton Compton editori | 320 pp. | €10,00
Ogni famiglia ha i suoi segreti
I legami familiari non si spezzano mai

Lavinia vive a Firenze, dove studia e lavora come restauratrice. Quando un telegramma le annuncia la morte del nonno, che non ha mai conosciuto, sarà proprio lei a partire per la Puglia per valutare l’eredità ricevuta. Al suo arrivo trova un’antica masseria da ristrutturare, terre e vigneti in stato di abbandono, ma trova anche una grande famiglia pronta ad accoglierla. Abituata alla città, Lavinia si sente quasi a disagio in quell’ambiente rustico, e mal sopporta le premure e l’affetto che tutti le riservano, convinti che lei sia lì per risollevare le sorti della tenuta. E invece Lavinia è pronta a venderla, anche se non ha il coraggio di confessarlo. Quel viaggio in una terra sconosciuta, selvaggia e vigorosa, ha però in serbo delle sorprese. Alessandro, il giovane agronomo che lavorava a fianco del nonno, le farà conoscere ogni angolo della proprietà, la guiderà alla scoperta delle sue radici, narrandole storie che nessuno le ha mai raccontato. Ripercorrere insieme a lui quel passato, avvolto nel mistero e capace di risvegliare tanti ricordi, le farà cambiare idea su molte cose…

Un’eredità inattesa
Un viaggio alla scoperta di legami familiari sconosciuti
Un amore capace di vincere le ombre del passato


Dopo aver sentito parlare a lungo di Alessia Coppola, finalmente mi sono decisa a leggere uno dei suoi libri. Ho deciso di iniziare da Il profumo del mosto e dei ricordi e ora, giunta alla fine, non posso che confermare tutte le belle cose che mi erano state dette su questa autrice.

Attraverso la sua storia e le sue ricche descrizioni mi sono fatta trasportare in Puglia, come se fossi lì in prima persona, al fianco della protagonista Lavinia. Un viaggio unico, pieno di emozioni ma soprattutto di nuove scoperte; circondata da colori e profumi inebrianti che riempiono l’aria.
Lavinia ha sempre vissuto a Firenze e le sue uniche vacanze sono sempre state organizzate nei minimi dettagli, con i migliori confort che potesse permettersi. Ma quello che sta per affrontare non sarà un viaggio semplice, né privo di sofferenze. Dopo aver ricevuto la notizia della morte del nonno e aver ereditato la sua tenuta, Lavinia non può che ripercorrere il passato della sua famiglia, alla ricerca della verità. Verità che sua madre le ha sempre negato, per non riportare a galla dolori e rimpianti che si tiene dentro da anni.
In questa nuova esperienza Lavinia sarà inizialmente sola, dovrà essere lei a riportare alla luce i segreti della madre; ma la vita in campagna non è semplice come sembra, tra caldo, strani animali e stradine di terra il primo impatto è decisamente scoraggiante. Arrivata alla tenuta del nonno però la protagonista conoscerà delle persone meravigliose, che le faranno da guida e che le permetteranno di ripercorrere la vita del nonno – mai conosciuto – attraverso i loro ricordi.
Fin da subito si percepisce il bene che questa gente prova per suo nonno e per lei, nonostante non la conoscano ancora, per il semplice fatto di essere la nipote.
Tra questi personaggi dai più svariati caratteri, spicca sicuramente Alessandro, giovane agronomo che farà da guida a Lavinia e che saprà trasmetterle – non senza qualche difficoltà – l’amore per la natura e per la tenuta. Alessandro sarà il suo punto di riferimento in un mondo totalmente nuovo, sarà la persona che potrà farle capire quale scelta intraprendere: vendere la tenuta o ristrutturarla e riportarla ai vecchi splendori.
Quella che nascerà tra Lavinia e Alessandro è una storia vissuta giorno dopo giorno, nella paura che tutto questo possa finire e alla scoperta del mondo di Alessandro, che sembra tanto lontano da quello che la protagonista si è lasciato a Firenze, forse anche troppo diverso.

Il profumo del mosto e dei ricordi è un romanzo frizzante, leggero ma a tratti commovente. Forse inizialmente non sono entrata subito in sintonia con Lavinia, venendo io da un ambiente di campagna; ma con il proseguire della storia la protagonista si rivela essere aperta a nuove esperienze e sembra, pian piano, capire quel mondo così diverso.
Durante la lettura si percepisce quanto ogni pagina sia permeata di amore e ricordi, non solo quelli della protagonista, ma anche quelli di Alessia Coppola. Si capisce subito quanto di suo c’è nel libro; per questo penso che sia una storia molto originale e toccante.
In conclusione, posso dire di essere felice di aver letto questa storia, ho provato nostalgia di casa leggendola e chiudere il libro non è stato facile. Tante sono le emozioni che mi ha trasmesso e mi piacerebbe ritrovarle negli altri libri dell’autrice, che sicuramente leggerò quanto prima. 





domenica 24 giugno 2018

Giveaway: Salvezza, la graphic novel di Lelio Bonaccorso e Marco Rizzo

Cari lettori buona domenica! Oggi finalmente vi svelo la sorpresa di cui vi ho parlato nei giorni scorsi. Ho infatti organizzato un giveaway, con cui avrete la possibilità di vincere una copia cartacea di Salvezza, graphic novel di Lelio Bonaccorso e Marco Rizzo. Vi ho parlato nei giorni scorsi di questa bellissima ed emozionante storia (qui la mia recensione) e sono super contenta di poter dare la possibilità ad uno di voi di leggerla. 

SALVEZZA
Feltrinelli Comics | €16,00
Tante righe sono state scritte, tante pagine sono state riempite, per raccontare il viaggio dei migranti. Conosciamo molte storie su chi parte, lasciando alle spalle guerre, persecuzioni e miserie. I giornali ci hanno raccontato l’accoglienza, come modello di integrazione o di business malato. Pochi, però, sono i racconti su quel momento di contatto tra chi viaggia nella disperazione e chi accoglie con coraggio. Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso salgono a bordo di una nave di soccorso di una ONG, per il primo reportage a fumetti da un’operazione di salvataggio. I due autori sono testimoni delle operazioni. E intervistano gli organizzatori, l’equipaggio, i mediatori culturali, ma anche i migranti. Raccogliendo storie, esperienze ed emozioni.

GIVEAWAY

 
In palio una copia cartacea di Salvezza.  Il vincitore sarà estratto a sorte tramite il sito random.org. 

REGOLE:
 Chi non seguirà tutte le regole sarà escluso dalla partecipazione. 
  1. Essere follower del blog; 
  2. Mettere 'mi piace' alla pagina Facebook Un buon libro non finisce mai;
  3. Commentare questo post scrivendo perché vorreste leggere questo;
  4. Commentare la recensione qui;
  5. Compilare il form sottostante.

Per ricevere punti extra, potete condividere sui vari social o blog (ricordatevi l'hashtag #Unbuonlibrononfiniscemai). 





Il giveaway chiude il 4 Luglio, il giorno dopo sarà estratto il vincitore!

sabato 23 giugno 2018

Premio Strega 2018 - Chi sono i cinque finalisti?

Lo scorso 13 Giugno a Roma, Casa Bellonci, si è tenuto il tanto atteso spoglio che ha decretato i cinque finalisti del Premio Strega, ormai giunto alla sua 72^ edizione. I votanti sono ben 660 aventi diritto e questo rende non semplice la proclamazione del vincitore. 
Ma per conoscere il nome del vincitore o vincitrice dovremo aspettare il 5 Luglio, giorno in cui si terrà finalmente la proclamazione. 

Chissà se quest'anno rivedremo una donna con il primo tra le mani (l'ultima donna ad aver vinto fu Melania Gaia Mazzucco nel 2013); oppure se ancora una volta verrà premiato un libro edito Einaudi. Insomma, le "scomesse" e il toto-Strega sono aperte, ma intanto scopriamo insieme chi sono i cinque finalisti!




LA RAGAZZA CON LA LEICA 
Guanda | 336  pp. | €18,00

Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia.
Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna.
Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa: Ruth Cerf, l’amica di Lipsia, con cui ha vissuto i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di cavalier servente da quando l’irresistibile ragazza gli ha preferito Georg ­Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda ­rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di ­vivere, la sua sete di libertà sono scintille capaci di riaccendersi anche a distanza di decenni. Basta una telefonata intercontinentale tra Willy e Georg, che si sentono per tutt’altro motivo, a dare l’avvio a un romanzo caleidoscopico, costruito sulle fonti originali, del quale Gerda è il cuore pulsante.
È il suo battito a tenere insieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, restituendo vita alle istantanee di questi ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l’ascesa del nazismo, l’ostilità verso i rifugiati che in Francia colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro.
Ma per chi l’ha amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché Gerda è vissuta, tutto sembrava ancora possibile. 


RESTO QUI
Einaudi | 192 pp. | €18,00

Quando arriva la guerra o l'inondazione, la gente scappa. La gente, non Trina. Caparbia come il paese di confine in cui è cresciuta, sa opporsi ai fascisti che le impediscono di fare la maestra. Non ha paura di fuggire sulle montagne col marito disertore. E quando le acque della diga stanno per sommergere i campi e le case, si difende con ciò che nessuno le potrà mai togliere: le parole.
«Se per te questo posto ha un significato, se le strade e le montagne ti appartengono, non devi aver paura di restare».
L'acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale si trovano i resti del paese di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua materna è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora, per non perdere la propria identità, non resta che provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle, nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E cosí, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all'improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l'altro, la costruzione della diga che inonderà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine. Una storia civile e attualissima, che cattura fin dalla prima pagina. Il nuovo grande romanzo del vincitore del Premio Campiello 2015, già venduto in diversi Paesi prima della pubblicazione. 



LA CORSARA. RITRATTO DI NATALIA GINZBURG
Neri Pozza | 464 pp. | €18,00

Dalla nascita palermitana alla formazione torinese, fino al definitivo trasferimento a Roma, Sandra Petrignani ripercorre la vita di una grande protagonista del panorama culturale italiano. Ne segue le tracce visitando le case che abitò, da  quella siciliana di nascita alla torinese di via Pallamaglio – la casa di Lessico famigliare – all’appartamento dell’esilio a quello romano in Campo Marzio, di fronte alle finestre di Italo Calvino. Incontra diversi testimoni, in alcuni casi ormai centenari, della sua avventura umana, letteraria, politica, e ne rilegge sistematicamente l’opera fin dai primi esercizi infantili. Un lavoro di studio e ricerca che restituisce una scrittrice complessa e per certi aspetti sconosciuta, cristallizzata  com’è sempre stata nelle pagine autobiografiche, ma reticenti, dei suoi libri più famosi. Accanto a Natalia – così la chiamavano tutti, semplicemente per nome – si muovono prestigiosi intellettuali che furono suoi amici e compagni di lavoro: Calvino
appunto, Giulio Einaudi e Cesare Pavese, Elsa Morante e Alberto Moravia, Adriano Olivetti e Cesare Garboli, Carlo Levi e Lalla Romano e tanti altri. Perché la Ginzburg non è solo l’autrice di un libro-mito o la voce – corsara quanto quella di Pasolini – di tanti appassionati articoli che facevano opinione e suscitavano furibonde polemiche. Narratrice, saggista, commediografa, infine parlamentare, Natalia è una   “costellazione” e la sua vicenda s’intreccia alla storia del nostro paese (dalla grande Torino antifascista dove quasi per caso, in un sottotetto, nacque la casa  editrice Einaudi, fino al progressivo sgretolarsi dei valori resistenziali e della sinistra).
Un destino romanzesco e appassionante il suo: unica donna in un universo maschile a condividere un potere editoriale e culturale che in Italia escludeva completamente la parte femminile. E donna vulnerabile, e innamorata di uomini  problematici. A cominciare dai due mariti: l’eroe e cofondatore della Einaudi, Leone Ginzburg, che sacrificò la vita per la patria, lasciandola vedova con tre figli in una  Roma ancora invasa dai tedeschi, e l’affascinante, spiritoso anglista e melomane  Gabriele Baldini che la traghettò verso una brillante mondanità: uomini fuori  dall’ordinario ai quali ha dedicato nei suoi libri indimenticabili ritratti.


QUESTA SERA È GIÀ DOMANI
e/o edizioni | 224 pp. | €16,50

Genova. Una famiglia ebraica negli anni delle leggi razziali. Un figlio genio mancato, una madre delusa e rancorosa, un padre saggio ma non abbastanza determinato, un nonno bizzarro, zii incombenti, cugini che scompaiono e riappaiono. Quanto possono incidere i risvolti personali nel momento in cui è la storia a sottoporti i suoi inesorabili dilemmi? È possibile desiderare di restare comunque nella terra dove ci sono le tue radici o è urgente fuggire? Se sì, dove? Esisterà un paese realmente disponibile all’accoglienza?
Alla tragedia che muove dall’alto i fili dei diversi destini si vengono a intrecciare i dubbi, le passioni, le debolezze, gli slanci e i tradimenti dell’eterno dispiegarsi della commedia umana.
Una vicenda di disperazione e coraggio realmente accaduta, ma completamente reinventata, che attraverso il filtro delle misteriose pieghe dell’anima ci riporta a un tragico recente passato. 



IL GIOCO
Mondadori | 526 pp. | €20,00

La cosa più affascinante del sesso non è il sesso, ma tutto ciò che gli ruota attorno: in una sola parola, la vita. È per questo che Leonardo, Eva e Giorgio, dovendo parlare di sesso, raccontano le rispettive esistenze (audaci e innocenti allo stesso tempo) a un intervistatore che vorrebbe scrivere un libro sul piacere, e che invece si ritrova in continuazione a fare i conti con il loro dolore. Del resto, nel gioco erotico, tutto è così terribilmente intrecciato: non solo il piacere e il dolore, ma anche la trasgressione e le regole, la libertà e il possesso, l'eccitazione e la noia, l'io e la maschera. Quelle che i nostri eroi indossano in questo romanzo corrispondono ai tre ruoli chiave del gioco: Leonardo (nome in codice: Mister Wolf) è il bull, maschio alfa che applica al sesso seriale la disciplina e la meticolosità degli antichi samurai, Eva (la First Lady) è la sweet, regina e schiava del desiderio maschile, Giorgio (il Presidente) è il cuckold, tradito consenziente che sguazza nella sua impotenza ma non rinuncerebbe mai a manovrare i fili. Insieme formano il triangolo più classico e scabroso dell'intera geometria erotica, quello in cui l'ossessione maschile di possedere e offrire l'oggetto del proprio desiderio s'incastra con l'aspirazione della donna ad appartenere, finalmente, solo a se stessa. Recitano dei ruoli, Mister Wolf, la First Lady e il Presidente. Ma quanto più il corpo è il loro abito di scena, tanto più la loro anima si denuda, rivelando ai nostri occhi l'umanità struggente, tenera, e talvolta esilarante, di tre protagonisti fuori dagli schemi, eppure così simili a ciascuno di noi.




giovedì 21 giugno 2018

Recensione: Osservatore oscuro

Buongiorno cari lettori! Oggi torno con una nuova recensione a tema thriller, voglio infatti parlarvi di Osservatore oscuro di Barbara Baraldi, per Giunti. Si tratta del secondo volume della serie dedicata ad Aurora Scalviati, profiler della polizia, che abbiamo già conosciuto nel primo libro Aurora nel buio (qui la mia recensione) e che personalmente avevo molto apprezzato.


OSSERVATORE OSCURO
Giunti | 528 pp. | €19,00
"L'osservatore oscuro" è l'alter ego negativo che ci portiamo dentro, quello che ci dice che non ce la faremo, quello che alimenta le nostre paranoie, gli incubi peggiori... Per Aurora Scalviati, giovane profiler della polizia di Sparvara, i colleghi Bruno Colasanti, Tom Carelli e Silvia Sassi sono diventati la famiglia che non ha mai avuto. Ma tutto è destinato a cambiare con il ritrovamento, alla Certosa di Bologna, del cadavere di un uomo senza nome né documenti di riconoscimento. Gli unici indizi sono la bocca cucita, il corpo martoriato da un'antica, feroce tortura e un tatuaggio sul petto con il nome di Aurora, eseguito postmortem. Sospettata di essere coinvolta nell'omicidio e interrogata senza sosta, Aurora deve scontrarsi non solo con la diffidenza dei superiori, ma anche con quella dei suoi più stretti collaboratori. Persino il suo rapporto con Bruno viene messo a dura prova. Il poliziotto, avvilito per le complicazioni del suo rapporto con Aurora, si è fatto coinvolgere, sotto falso nome, in un giro di corse clandestine in cui bazzicano neonazisti e membri della malavita organizzata. Tom e Silvia, invece, sono troppo impegnati con i loro nuovi incarichi, l'uno presso la polizia postale e l'altra con l'accorpamento dei forestali con i carabinieri. Ognuno di loro, però, non sa di essere diventato il bersaglio di un serial killer che ha intenzione di uccidere uno per uno le persone più vicine ad Aurora. La sua rete di morte, gravata di minacciose simbologie nordiche che affondano nei più sanguinosi riti vichinghi, si stringe fino a raggiungere il collo di Isaak Stoner, il maestro di Aurora, il suo padre spirituale. Valraven è il nome in codice dell'assassino, il corvo sovrannaturale che per le antiche popolazioni scandinave divorava i corpi dei morti sul campo di battaglia. Solo una ragazza ferita e sofferente come Aurora Scalviati può raccogliere questa sfida. Lei e i fantasmi che la scortano e che, ancora una volta, si dimostreranno terribilmente reali...


Dopo quasi un anno dall’uscita di Aurora nel buio, finalmente possiamo tornare a leggere con Osservatore oscuro la storia della protagonista e giovane profiler della polizia Aurora Scalviati, da poco trasferita in Emilia per motivi disciplinari e dal passato turbolento.
Aurora è la classica protagonista che entra nel cuore del lettore, soprattutto per le sue insicurezze e i vari ostacoli che ha dovuto affrontare nella vita, tutto ciò la rende umana ai nostri occhi ed è impossibile non provare empatia.
In questo secondo capitolo le cose non saranno più semplici per la protagonista, anzi tutt’altro. viene ritrovato un cadavere in una posizione macabra e con un tatuaggio molto più significativo: sul petto dell’uomo sono tatuate due parole “Aurora Scalviati”. Perché una vittima dovrebbe avere il nome della profiler tatuato? È possibile che lei c’entri qualcosa?
Quando sembra che finalmente possa iniziare ad ambientarsi e lasciarsi il passato alle spalle, ecco che invece
In un turbinio di eventi, tra omicidi e indagini, per Aurora venirne fuori pulita non sarà semplice. Alla ricerca di un serial killer che sembra averla presa di mira, Aurora – messa di lato dai superiori – dovrà andare avanti da sola, farsi forza e contare sui pochi amici che le sono rimasti. Ritroveremo una Aurora come l’abbiamo conosciuta nel primo libro, caparbia e ostinata, ma allo stesso tempo sensibile e spaventata da un caso che sembra essere troppo grande per lei.

In Osservatore oscuro, oltre che Aurora, ritroviamo anche altri personaggi già incontrati nel primo libro, che in questo secondo capitolo avranno un impatto altrettanto importante nella storia. Alcuni di loro diventano bersagli, insieme alla protagonista, dello spietato serial killer deciso a farli fuori uno dopo l’altro. Nuovi dettagli e nuove scene ci permettono di conoscere più a fondo ognuno di loro, conoscere le loro vite private e le loro famiglie. Insieme ad Aurora entreremo nelle loro case e sarà impossibile non affezionarsi.
Una nuova storia adrenalinica quella raccontata da Barbara Baraldi, che ancora una volta rivela la sua abilità nello scrivere thriller. Con uno stile lineare ma avvincente riesce a catturare l’attenzione del lettore, che non può far altro che farsi coinvolgere dalle indagini alla ricerca dell’assassino. Ricerca che risulta difficile, complicata anche dai colpi di scena che spiazzano il lettore, facendo decadere le sue ipotesi.
Nonostante le più di 500 pagine, Osservatore oscuro scorre via molto velocemente, grazie al ritmo serrato e incalzante con cui Barbara Baraldi racconta la sua storia. Nella narrazione si alternano voci diverse, che permettono al lettore di avere una visione più ampia di tutta la situazione. Ho apprezzato tanto il cambio di punto di vista, per diverse ragioni tra cui, appunto, la possibilità di vedere il caso da un’altra prospettiva, oltre a quella di Aurora.

Osservatore oscuro è il perfetto finale che noi tutti aspettavamo. La conclusione di una storia, quella di Aurora Scalviati, che è riuscita a farsi amare da lettori, del genere e non, e che riconferma Barbara Baraldi tra le migliori autrici italiane di thriller!




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