I connotati principali sono ricavabili dai 4 romanzi e 56 racconti che lo vedono protagonista in una narrazione, ambientata nella Londra vittoriana, portata avanti principalmente dall'amico e compagno di avventura Watson che descrive così il detective:
"Il suo sguardo era acuto e penetrante; e il naso sottile aquilino conferiva alla sua
espressione un'aria vigile e decisa. Il mento era prominente e squadrato, tipico dell'uomo
d'azione. Le mani, invariabilmente macchiate d'inchiostro e di scoloriture provocate dagli
acidi, possedevano un tocco straordinariamente delicato, come ebbi spesso occasione di
notare quando lo osservavo maneggiare i fragili strumenti della sua filosofia."
Il protagonista però descritto dalle prime parole di Watson, e quindi di Doyle, manca di diversi connotati che inizieranno a delinearsi contemporaneamente alla sua maturazione (sia dello scrittore che del personaggio): ad esempio mentre nel primo romanzo Holmes ha una conoscenza filosofica povera, successivamente mostra invece un ricco patrimonio letterario-filosofico citando Goethe, la Bibbia, Shakespeare. Le
sue conoscenze in campo pratico sono tali da avergli fatto anche
scrivere dei trattati sugli argomenti più vari, come un trattato
navale e una monografia sul
tabacco (come lui stesso afferma nel racconto Il mistero di Valle
Boscombe). Inoltre, come rivelano
successivamente gli appunti di Watson, Holmes è un eccellente
schermidore e pratica il
pugilato a mani nude. Nel racconto "L'avventura della casa
vuota", Holmes afferma inoltre di conoscere
il bartitsu, un sistema di lotta giapponese derivato dal jujitsu,
rendendolo uno dei primi
occidentali ad aver praticato le arti marziali orientali.Altre
caratteristiche salienti di Holmes sono la grande conoscenza del
tessuto criminale londinese,
al cui interno aveva numerosi informatori (in genere ragazzini), e le
sue grandi doti trasformiste,
che lo aiutano nella raccolta di molte prove per la risoluzione dei
suoi complicati casi. Tende,
poi, a mantenersi lontano affettivamente dalle donne, e questo per
mantenere la mente
sempre lucida e sgombra da pensieri inutili e svianti. Nutre, poi,
una certa diffidenza sulle tecniche investigative di Scotland Yard, divertendosi
alle spalle dell'Ispettore Lestrade pur aiutandolo soprattutto per
soddisfazione personale.
Ha poi un difetto che, con il prosieguo della serie viene via via
cancellato da Doyle: ogni
volta che cade in uno stato di inattività, per combatterne la
depressione e mantenere la sua
mente in movimento, fa uso di cocaina e morfina, a seconda della
crisi in cui si trova coinvolto: successivamente
tale dipendenza sarà sostituita dalla pipa (anche in questo con un
certo disappunto
da parte di Watson, perché arriva, soprattutto per le indagini più
complesse, ad affumicare
completamente il soggiorno del loro appartamento). Il
personaggio e il suo successo segnarono profondamente la carriera di
scrittore di Doyle, tanto che dopo avere narrato ne "L'ultima
avventura" la morte di Holmes, nel corso di un duello con l'arcinemico
Moriarty, presso le cascate di Reichenbach, fu costretto a
realizzare un nuovo romanzo, "Il mastino dei Baskerville", ambientato
prima della sua morte avvenuta nel 1891; quindi grazie al fatto che
il corpo del geniale investigatore non risultava mai ritrovato, lo
fece ritornare vivo e vegeto in attività ne "L'avventura della casa
vuota", ambientata nel 1894: tre anni di buio in cui Holmes si tiene
nascosto, aiutando in gran segreto il governo britannico.
Avete letto alcuni libri? O visto qualche film?