giovedì 29 marzo 2012

Anteprima: La miaomorfosi di Franz Kafka - Coleridge Cook

In libreria dal 5 Aprile, un nuovo romanzo per la nuova casa editrice Tre60.

LA MIAOMORFOSI

AUTORI: Franz Kafka & Coleridge Cook
EDITORE: tre60
PAGINE: 192
PREZZO: 9,90

TRAMA:
Ogni mattina, Gregor Samsa si alza alle quattro in punto, si veste in tutta fretta nel buio della sua stanzetta, consuma una colazione frugale e si precipita in stazione per prendere il treno delle cinque. Che ci sia il sole o la nebbia, che piova o nevichi, infatti, l’umile commesso viaggiatore non può permettersi un minuto di ritardo né di perdere un cliente, pena il licenziamento. Un giorno, però, la solita routine viene spezzata da un evento a dir poco curioso. Sono quasi le sette e Gregor si rotola ancora pigramente tra le coperte, più calde e confortevoli che mai. Poi, emergendo dal torpore di un sonno funestato da strani incubi, si rende conto di essere «cambiato»: ha quattro zampe bianche e pelose, artigli ingovernabili, una coda lunga e ribelle, guance coperte di pelo e vibrisse frementi… Insomma, è diventato un tenero micetto. Cos’è successo? Come spiegare quella trasformazione alla famiglia e al suo datore di lavoro? Come fare anche solo ad uscire dalla camera da letto?
Considerato un «romanzo imperdibile» dal Publishers Weekly e un «gioco letterario intelligente e godibilissimo» dall’autorevole Huffington Post, La miaomorfosi è una sorprendente rivisitazione in chiave felina di un classico della letteratura del Novecento, per indagare da una nuova prospettiva i meandri dell’animo umano.

«La miaomorfosi è un gioco letterario intelligente,
godibilissimo e sorprendente»
The Huffington Post


martedì 27 marzo 2012

Recensione: La contessa nera di Rebecca Johns

Dopo giorni e giorni passati davanti il pc, sono riuscita a concludere la recensione di uno dei libri che mi ha più colpito in tutta la mia vita. Ho avuto difficoltà a fare questa recensione in quanto le cose belle da dire di questo libro sono troppe e non so se sono riuscita a pieno a farvi capire ciò che ho provato leggendo il libro. Spero solo che sia venuta bene!

LA CONTESSA NERA

AUTORE: Rebecca Johns
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 324
PREZZO: 18,60



Ungheria, 1611.
L'alba illumina l'imponente castello di Csejthe. Nella torre più alta, una donna elegante, austera e vestita completamente di nero è sveglia da ore. Sta fissando, attraverso una piccola feritoia nel muro, un pezzo di cielo che volge all'azzurro mentre le stelle lentamente scompaiono. Sa che quello squarcio di cielo è l'unica cosa che riuscirà a guardare per il resto della sua vita. L'ultima pietra che, per decreto del palatino, la condanna a essere murata viva in quella stanza è appena stata posata. Ma la contessa Erzsébet Bathory non ha nessuna intenzione di accettare supinamente il destino che le viene imposto. Non l'ha mai fatto nella sua vita. Erzsébet è solo una bambina innamorata dei libri quando, nella dimora in Transilvania dove vive insieme alla sua famiglia, assiste ad atti di violenza indicibili. Atti che la segnano nel profondo e che non potrà mai dimenticare. Neanche quando, a soli undici anni, è costretta a sposare l'algido, freddo e violento Ferenc Nadasdy; Un uomo sempre lontano, più interessato alla guerra e alle scorribande che a lei. Erzsébet è sola, la responsabilità dei figli e dell'ordine nel castello di Sarvar è tutta sulle sue spalle. Spetta a lei gestire alleanze politiche e lotte di potere. Questo le procura non pochi nemici e coincide con l'emergere dell'anima più nera della donna. Strane voci iniziano a spargersi sul suo conto. Sparizioni di serve torturate e uccise, nobildonne svanite nel nulla. Si tratta di una cospirazione? O siamo di fronte a una donna malvagia e perversa? O il male è l'unico modo per Erzsébet di sopravvivere e lottare in un mondo dominato dagli uomini? 



Madre. Amante. Strega. Assassina.
A volte il male è l'unico modo per difendersi.

Erzsébet Bàrthory è la contessa Dracula, cosi chiamata a causa della sua indole omicida, nei confronti della sua servitù. 

La contessa viene considerata, ancora oggi, una dei peggiori serial killer della storia, con il record di un gran numero di omicidi (tra i 100 e i 300). Il libro si apre con una lettera al figlio della contessa, da parte del Reverendo Zacharias, in cui annuncia la morte della madre e il suo fallimento nel compito di redenzione della sua anima. Insieme alla lettera allega numerose pagine scritte dalla contessa durante gli anni di prigionia e in cui racconta la sua vita al figlio. Le pagine si alternano come una sorta di diario autobiografico.                                           
Tutto ha inizio con la piccola Erzsèbet Bàthory, il tempo passa e la sua vita inizia già ad essere pian piano distrutta, prima la scoperta di doversi sposare contro la sua volontà con il suo  futuro marito, Ferenc Nàdasdy, solo per arricchire la famiglia e accrescerne il potere; successivamente la morte del padre la costringerà ad entrare a far parte nel mondo degli adulti, infatti il fratello appena sedicenne diventa il nuovo capofamiglia e lei dovrà prendere il posto della madre, caduta in depressione dopo la morte del marito.
Poco dopo la piccola contessa, appena undicenne, andrà a vivere nella casa dei Nàdasdy,  per prepararsi al fidanzamento ufficiale e intraprendere la vita da buona moglie e iniziare ad amministrare i lavori del castello. Ma Ferenc, anche dopo il matrimonio e per tanti anni, non dà nessuna importanza alla moglie, ingnorandola e preferendo a lei, servette e altre donne. Solo successivamente capirà di amare Erzsébet e di apprezzare la sua cattiveria nei confronti delle fanciulle della servitù, ma ciò non lo distoglie dalla tentazione di tradirla.
Ferenc sarà uno tra i tanti uomini che faranno soffrire la contessa, forse sono proprio l'amore non corrisposto e il tradimento la causa della sua superbia e ira omicida, che la porta a uccidere e seviziare le fanciulle. Ma la contessa nelle sue lettere chiede solo di essere rispettata come signora del castello e che questo la spinge a punirle. Saranno proprio alcune persone della sua famiglia e che credeva fidate a denunciarla. Dovrà scontare la sua pena nella sua stanza murata viva, fino alla sua morte.

Quella della contessa Bàthory è una storia reale, raccontata in molti libri e film. 
Rebecca Johns riesce a narrare la sua vita in modo molto lineare, il libro riesce a catturarti dalla prima all'ultima pagina. Mi piace anche il fatto che la storia sia raccontata in prima persona dalla stessa contessa, ciò ti fa entrare dentro la mente della protagonista facendoti provare quasi pena per lei, non tanto per gli omicidi ma per il comportamento delle serve nei suoi confronti: chiacchiere, furti, tradimenti. Soprattutto ci fa comprendere l'amore per il figlio, ancora troppo piccolo per poterla proteggere ed entrare in possesso del titolo di conte. Ho apprezzato anche l'inserimento di nomi e riferimenti a luoghi dell'Ungheria nel '500, che ti riportano a rivivere la storia insieme alla contessa e a immaginarti luoghi tetri e medioevali. Erzsébet viene definita un'assassina, ma molti la reputano una strega, altri una donna nobile annoiata e invidiosa della giovinezza delle sue serve. 
Quale sia la realtà non saprei, posso dirvi solamente che mi sono appassionata veramente tanto alla storia della protagonista e che Rebecca Johns è riuscita perfettamente nell'intento di far conoscere la sua storia, facendomi provare le mille emozioni che si riversavano nel cuore della contessa.

VOTO:



Teaser Tuesdays #4

Ed eccoci, come ogni Martedì, con una nuova puntata della nostra rubrica...


Teaser Tuesdays, rubrica ideata dal blog Should Be Reading e che posteremo ogni Martedì.





Le regole per partecipare sono molto semplici:



1. Prendi il libro che stai leggendo
2. Aprilo ad una pagina a caso
3. Trascrivine un breve pezzo, facendo attenzione ad evitare spoilers
4. Riposta titolo e autore del libro

Ecco la frase che ho beccato io:

<< I calzini zuppi mi danno fastidio pazzesco. Non posso rimanere coi piedi fradici per tutta la sera.
Zoppico fino al cesso, chiudo l'asse del WC e mi siedo.
Allungo lentamente le gambe e sfrego le caviglie una contro l'altra. >>

LO SPECCHIO DEL MALE di Davide Simon Mazzoli

domenica 25 marzo 2012

Recensione: Il secondo guardiano



IL SECONDO GUARDIANO
AUTORE: Sonia Barelli
EDITORE: Plesio
PAGINE: 330
PREZZO: 14,00


Dreinor è una terra flagellata dalle guerre. Tutto ebbe inizio quando il perfido rodain Rice Hadley, custode dell’anello nero, accecato dalla brama di potere decide di utilizzare la magia dell’anello per i suoi perfidi scopi. Dopo anni di tirannia però Hadley muore vittima del potere dell’anello stesso. E’ proprio allora che entra in gioco Alex un giovane dei giorni nostri che viene trascinato, suo malgrado, a Dreinor da un misterioso mago di nome Xever. Una volta giunti nelle terre di Dreinor, Alex, scopre di avere un legame speciale con quei luoghi perché il ragazzo in realtà è il figlio del perfido Rice Hadley strappato dalle perfide grinfie del padre dal mago guerriero Dayel Starck quando era ancora un bambino e portato nel nostro mondo per crescere lontano dall’influenza maligna del genitore tiranno. Adesso che Hadley è morto è giunto il momento per Alex di compiere il suo ruolo di custode dell’anello nero e di recuperarlo dal corpo di suo padre per ricongiungerlo con l’anello bianco portato dal custode Ryan Morrigan in modo da spazzar via le guerre che continuano a flagellare Dreinor. Inizia così un viaggio avvincente per Alex e la compagnia di uomini che lo accompagnano al compimento del proprio destino e di quello di Dreinor. Un viaggio fatto di magia, avventura, battaglie e la scoperta del grande valore dell’amicizia oltre tutti i pregiudizi.



Avvincente, originale e pieno: è stata una lettura piacevole che mi ha catapultato in un altro mondo, uno spazio tutto fiabesco che sin da piccolo ognuno di noi sogna, e se aggiungiamo il fatto di avere la stessa età del protagonista, ovvero diciannove anni, l'immedesimazione risulta ancora più facile.
Il personaggio intorno cui ruota la vicenda è Alex, un giovane ragazzo che vive nel nostro mondo e che viene catapultato in un mondo parallelo da un mago un po' strano che rende la scena iniziale alquanto buffa e divertente:

"Bene, è ora di andare- dichiarò voltandosi verso Alex con un largo sorriso. -Mi dispiace che tu abbia fatto la mia conoscenza in questo modo, ma purtroppo non mi è riuscito di trovarti prima di Druick. Comunque sono arrivato in tempo ed è questo l'importante.- Allungò con entusiasmo una zampa verso Alex- Io sono Xever e ho l'incarico di portarti a casa, nel nostro mondo.
Alex fissò il coniglio a lungo:-Non so di cosa tu stia parlando-disse infine confuso- il mio mondo è questo, e la mia casa è a pochi isolati da qui. Non è necessario che tu mi accompagni, conosco benissimo la strada e poi..-lanciò un'occhiata a Diana che stava seguendo interessata tutto ciò che succedeva- e poi non sono nemmeno sicuro che questa storia sia vera o che non sia, piuttosto, il risultato del pollo arrosto che ho mangiato a cena-."

Nonostante l'iniziale titubanza e incredulità, deciderà di fidarsi e da questo momento in poi inizierà l'avventura per il nostro giovane amico: nuovi incontri, nuove creature si succederanno durante il suo cammino, nuovi amici lo aiuteranno a compiere la sua missione,ritrovare un anello,  un passato e un segreto oscuro sarà svelato e piomberà pesante come un macigno nella sua vita stravolgendola completamente, un legame di sangue da cui dipenderanno le sue scelte. Il romanzo si configura non soltanto come una storia fantasy,ritratta con dettagli veramente originali. Io l'ho considerato anche un romanzo di formazione, un percorso di crescita personale che ognuno dei personaggi deve compiere,in particolare il protagonista; ma è anche un romanzo da cui trasuda un profondo concetto di amicizia. 
Per quanto riguarda la costruzione dei personaggi, direi proprio che l'autrice ha posto molta attenzione in loro nonostante avrei voluto sapere qualcosa sulla vita precedente di Alex, prima di essere trasportato in un altro mondo, altra azione avvenuta troppo in fretta.. forse avrei rallentato un po' la parte iniziale giusto per lasciare un po' più di spazio alla figura di alex e alla sua vita "normale".

Consigliato per una piacevole e disimpegnata lettura!



E adesso passiamo all'intervista dell'autrice!

Qualche notizia su di te?
Sonia Barelli è nata nel 1972 sulle rive del lago di Como, dove ancora vive, perennemente divisa tra due mondi: quello reale e quello fantastico, in cui si rifugia spesso e volentieri attraverso la lettura e la scrittura. Divide la vita di tutti i giorni con il proprio compagno, con i loro due figli - che la assorbono quanto, se non più, della scrittura - e con un gatto nero di nome Nicodemus.

Da quando hai iniziato a scrivere e per quale motivo?
Mi è sempre piaciuto scrivere sin da bambina, quando mi cimentavo in poesie e davo inizio a un nuovo racconto praticamente ogni settimana, senza in verità mai portarne a termine nessuno. Solo verso l'adolescenza iniziai a impegnarmi più seriamente e fu proprio in quel periodo che presero vita i primi capitoli de "Il secondo Guardiano".
Più difficile è spiegare il perchè, visto che per me scrivere è sempre stato naturale come mangiare o dormire. Sono convinta che la passione della scrittura, per un autore, sia innata, tutto qui.

Come mai, tra tutti i generi, ti sei avvicinata di più a quello fantasy?
A casa mia si leggeva spesso e volentieri: i miei genitori mi hanno trasmesso l'amore per la letteratura sin da piccolissima e credo di aver letto fantasy già dalle elementari. Libri come "Momo" o "La storia infinita" sono entrati a far parte della mia biblioteca fin da bambina. La folgorazione per il fantasy è arrivata però all'età di quattordici anni con "La canzone di Shannara", di Terry Brooks, regalatomi da mia madre per Natale: è stato amore a prima vista. Da allora questo genere mi è entrato nel sangue e non l'ho più lasciato.

Cosa rappresenta per te Il secondo guardiano?
"Il secondo Guardiano" rappresenta per me la crescita. Quando lo riscoprii in un armadio e lo rilessi, mi resi conto di quanto fossi cambiata in questi anni trascorsi dalla concretizzazione dei suoi primi capitoli.
Scriverlo è stata comunque passione all'ennesima potenza, non riuscivo a staccarmene o a pensare veramente ad altro: più o meno come quando ci si innamora, oserei dire. Potrei quindi definire"Il secondo Guardiano" il mio primo, cocente "amore di carta".

Cosa ti ha ispirato?
Le mie ispirazioni nascono soprattutto quando sono immersa nella natura, tra i boschi o lungo le spiagge del mio amato lago.
"Il secondo Guardiano" è soprattutto una storia di amicizia, comunque, valore in cui credo profondamente e su cui è basata l'intera trilogia de "Le valli di Dreinor", di cui questo libro è il primo capitolo.

Raccontaci l'iter della creazione e della pubblicazione
Come già accennato, "Il secondo Guardiano" nacque ben vent'anni fa quando, ancora adolescente, ne scrissi una buona metà. Ricordo che all'epoca mi sentivo sempre fuori posto, tra le persone normali e nella vita di tutti i giorni. Per questo mi rifugiavo spesso nel mio mondo, cioè a Dreinor, che è poi il nome delle terre in cui si svolgono le vicende del romanzo.
Quando lo rilessi ai miei bimbi, due anni fa, furono loro a convincermi a portarlo a termine, curiosi di sapere come questa storia sarebbe finita.
Quindi fu per loro, ma specialmente per me stessa, che lo scrissi. All'epoca nemmeno pensavo all'eventualità di farlo pubblicare. Su insistenza di amici mi decisi a proporlo senza alcuna convinzione alla neo nata "Plesio Editore" che ne rimase entusiasta e decise di inaugurare la sua nuova collana di Fantasy "Aurendor" proprio con il mio romanzo. Ovviamente fu, ed è tutt'ora, un'enorme soddisfazione, per me.

Il tuo personaggio preferito?
Il mio personaggio preferito è senz'alcun dubbio Alex, il protagonista principale, questo per il semplice fatto che è in lui che vedo molto di me stessa. Ho molto in comune co lui: le sue eterne insicurezze, la sua impulsività e la sua testardaggine, ma anche la sua profonda convinzione di voler lottare per ciò che ritiene giusto; un po' unutopista, insomma

Nuovi progetti?
Spero di vedere pubblicato anche il seguito de"Il secondo Guardiano", che è già scritto e pronto. Ho anche intenzione di finire il terzo e ultimo capitolo della saga, ovviamente. Questo nel futuro prossimo, in seguito si vedrà.

Un ultimo saluto per tutti gli appassionati di letteratura e per Unbuonlibrononfiniscemai, a cui auguro un buon lavoro!
A presto!






Recensione Il corvo di Cristallo


IL CORVO DI CRISTALLO
AUTORE: Chiara Panzuti
EDITORE: Linee infinite edizioni
PAGINE: 734
PREZZO: 20,00
Dopo la distruzione della Terra solo due bambini sopravvivono al massacro. Salvati da un gruppo di alieni, danno vita a una nuova razza dal DNA misto, diventando i rispettivi sovrani di due pianeti in guerra tra loro. In un futuro che nasconde ancora tracce dei perduti sentimenti umani, solo una pietra sembra in grado di porre fine alla guerra. Una pietra legata ai fili invisibili di una sconosciuta Profezia terrestre.
Una missione di ricerca mai compiuta prima porterà una ragazza a seguire le orme di un mondo ormai morto, un mondo in cui il futuro e il passato si intrecciano tra loro, aiutandola a scoprire gli antichi sentimenti che porta nel sangue. Nel corso del viaggio imparerà ad affrontare la vita, la paura della morte, i suoi limiti e le sue debolezze. In una realtà dove il futuro è soltanto lo specchio del passato degli uomini, incontrerà angeli, draghi, ombre e fantasmi che la aiuteranno ad andare al di là di ogni apparenza, spingendola a guardare in un’unica direzione: dentro se stessa.



Prima di tutto un complimento alla copertina che sin da subito mi ha stregato come l'intero libro che non mi ha deluso, anzi mi ha affascinato, mi ha spinto alla riflessione e mi ha catapultato in una storia diversa dalle altre, originale, narrata con la sensibilità e la bellezza di una penna ancora principiante ma già maestra.
Sin dalla prima pagina colpisce non soltanto lo stile chiaro e scorrevole, ma anche la profondità del messaggio e del contenuto di questo libro. Ecco uno dei passi che mi ha colpito:



"La razza umana mi ha sempre affascinata. Esseri straordinariamente complessi nel loro genere, dotati di forte intelligenza, emotività, amore per la vita.
Sentimenti che non tutti hanno la forza di contenere. Ma come ogni cosa, anche le emozioni mutano forma. Se la vostra brama di potere non vi avesse consumati, forse non vi sareste spinti al di là dei vostri stessi limiti."




Interessante ricordare a tal proposito, che il titolo di questo prologo è FINE, perchè è proprio la fine del genere umano quale noi siamo che porterà a un nuovo inizio, a mondi diversi, a nuove creature accomunate a noi dalla capacità di provare gli stessi sentimenti.
Il mondo che l'autrice ci propone non è catalogabile all'interno dei canoni fantasy che costellano questo genere letterario da diversi anni: sarebbe una riduzione dello spazio fisico, lontano e futuro, nel quale ci immergiamo totalmente senza volerne più risalire. Immaginazione non banale ma sorprendente, descrizioni dettagliate che ritraggono impressionisticamente i vari luoghi, viaggi che avvengono tra l'Universo e la mente della protagonista: è qui che veniamo a conoscenza di leggende e credenze perdute, di fate, draghi, spiriti profeti, anime, angeli, e
della protagonista Akira che, attraverso le diverse avventure, compie un viaggio di crescita , di evoluzione
reale e profonda.
Akira è una ragazza carina e timida con una casa tutta sua e pochi amici; è una Harke , abitante di Titania, un pianeta del tutto simile al nostro ma in un futuro lontano e il suo compito è infettare a distanza i sistemi di bordo delle astronavi nemiche, per poi farle esplodere, per non permettere loro di invadere i loro confini Le basta digitare sulla tastiera di un computer e schiacciare un bottone. Nulla di più facile, nulla che possa cambiare. Questo è il suo destino, la sua vita che la accomuna a tutti gli abitanti di quella terra.
Vorrebbe a volte però mollare perchè combatte una guerra che dura da tempi antichi ormai, una guerra alimentata da odi e rancori dei quali non si ricordano più le vere motivazioni.
                                 
"Che faccio se mi costringono a combattere per qualcosa in cui non credo?
Che ritengo terribilmente sbagliata?"

E se si sbagliasse? Se fosse possibile cambiare?
Inizia così la battaglia di Akira, la battaglia di un popolo, la battaglia di sentimenti, e contemporaneamente inzia anche il cambiamento della protagonista, la sua maturazione, il raggiungimento della sua vera natura.

Un romanzo che mi ha colpito. che si merita 4 stelle piene.
Lo consiglio a tutti.


VOTO:

 

Ed ora parliamo dell'autrice:



Parlaci un po' di te
Buongiorno a tutti! Che dire su di me? Ho 24 anni, lavoro in un piccolo service editoriale dove mi occupo principalmente della revisione e correzione di bozze dei manoscritti, e ultimamente sto seguendo un corso per imparare in maniera più specifica le tecniche di editing di un testo. Mi piace molto leggere, e da poco mi interesso anche alle recensioni dei libri. Amo i film, soprattutto fantasy e di avventura, e mi piace un sacco andare al cinema! Posso considerarmi una vera e propria fanatica, haha! Adoro il freddo, il mio sogno è visitare molte delle terre gelate del nord, e ho una predilezione per il ghiaccio e la neve.
Quando è nata la passione per la scrittura?
L’amore per la scrittura è nato molto tempo fa, fin da quando ero piccola mi è sempre piaciuto scrivere storielle. Mai concluse, e per di più ispirate alla collana dei Piccoli Brividi. Haha! Credo che scrivere sia un modo molto comune per esprimere noi stessi, per questo l’ho sempre considerato un modo come un altro per cercare di comunicare. Ricordo di averlo sempre fatto, ma mai con l’intenzione di pubblicare. Quella è venuta solo più tardi, qualche anno fa.

Come e quando hai creato questo romanzo?
Il corvo di cristallo è nato quasi nove anni fa, quando non avevo ancora iniziato il liceo. Inizialmente era un gioco, un passatempo, ma anche una promessa. Mi ero detta: questa storia la inizio e la finisco. Non avevo idea di quanto sarebbe stato difficile mettere la parola “Fine”. Ho continuato per anni, senza mai stancarmi, aggiungendo sempre cose nuove, sensazioni, emozioni, evoluzioni. Poi, a un certo punto, le righe finali sono venute fuori da sé. E’ stata la fine di un’epoca per me. Della mia infanzia e della mia adolescenza.

Cosa rappresenta per te questo libro?
Rappresenta una crescita. Mia, ma anche un’evoluzione in senso più generale. Tra le pagine del libro è nascosta una parte di me, una parte che ha sofferto, che è stata giovane, e che ora, anche se maturata, non cadrà nel dimenticatoio. Credo che l’età di passaggio tra adolescenza e vita adulta ci ponga davanti a diversi ostacoli, a consapevolezze nuove, che spesso fanno paura. Questo libro rappresenta proprio le paure. E il coraggio di assimilarle, superale. Il coraggio di vivere.

Perchè dovremmo leggerlo? Aspetti positivi e negativi
Haha! Domanda difficile, non sono una brava venditrice! Penso che un suo lato positivo sia l’aspetto interiore dei personaggi, della protagonista in particolare. Può essere una buona compagnia per chi ama i percorsi di crescita, le riflessioni. L’aspetto negativo è sicuramente la sua lunghezza (me l’hanno detto in molti!) e il fatto che senza dubbio è un romanzo d’esordio, con i suoi difetti.

A cosa ti sei ispirata?
Principalmente ai film e ai manga! Mi ispiro poco ai libri che leggo, mentre ogni film, di qualsiasi genere e tipo, mi dà una carica creativa impressionante. E poi l’amore per i manga, quello c’è sempre stato, per il corvo di cristallo posso dire di essermi ispirata moltissimo a Inuyasha.

Il personaggio al quale ti sei più legata?
Sicuramente ad Akira, la protagonista. Lei è me. La me del passato, la Chiara adolescente. Con lei ho avuto e avrò sempre un rapporto unico. Un altro personaggio a cui sono molto legata è Ann. Rappresenta la guida, la protezione, ma anche la paura, la rabbia, la straordinaria capacità di essere “umana” in ogni suo aspetto.

Una prospettiva del nostro futuro? O qualcosa di più?
Fare prospettive è difficile. Credo che ci sottovalutiamo, questo sì. Nel libro ho messo molto di quello che penso riguardo il futuro, e leggendolo si capiscono molte cose sul mio modo di immaginarlo. Potremmo capire così tante cose di noi stessi, dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni. Basterebbe solo questo per comprendere che certe vie, certe strade, sminuiscono e distruggono ciò che siamo.

 Un ciao affettuoso a chiunque sta leggendo dall’altra parte dello schermo! E un grazie mille a Ezio per questa bella intervista!





sabato 24 marzo 2012

Anteprima: Fateful di Claudia Gray

Ritorna il 17 Aprile con un nuovo romanzo Claudia Gray, scrittrice della saga Evernight, con protagonisti numerosi vampiri. La nuova storia è ambientata sulla nave più famosa del mondo il Titanic e anche qui vi saranno creature fantastiche.

FATEFUL

AUTORE: Claudia Gray
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 324
PREZZO: 17,00

TRAMA: 
Tessa ha diciotto anni, fa la domestica per una ricca famiglia e sta per imbarcarsi sul maestoso Titanic per raggiungere il Nuovo Mondo.
La speranza è quella che la propria vita possa cambiare in meglio.
Durante il viaggio, due strani uomini si interessano a lei: un affascinante passeggero e un nobile russo. Quello che Tessa non sa è che entrambi sono licantropi…

L'AUTRICE:
Claudia Gray è lo pseudonimo dell'autrice newyorkese Amy Vincent.
Prima di iniziare a scrivere ha cambiato un sacco di lavori: è stata avvocato, giornalista, disc-jockey e cameriera.
Per creare il mondo di EvernightStargazerHourglass eAfterlife ha tratto ispirazione dai suoi interessi e dalle cose che la appassionano, come le vecchie case abbandonate, i classici del cinema, lo stile vintage e la storia.



venerdì 23 marzo 2012

Giveaway si o giveaway no?

Cari followers, vi devo dare una brutta notizia. A quanto pare è uscita una normativa che vieta a noi blog di organizzare i giveaway, concorso grazie al quale regalavamo un libro a uno di voi!
Per maggiori chiarimenti il blog Romanticamente Fantasy, ha scritto al Ministero dello Sviluppo affinché rispondesse alle domande di blogger e lettori, potete trovare le loro risposte QUI.

Dicono inoltre che chi non è registrato nel Registro delle Imprese non può promuovere i giveaway, la pena per noi blogger è la chiusura del blog e, inoltre, una multa di 50.000 euro.

Ciò ci porta a dover considerare la normativa e quindi, nonostante ci dispiaccia, siamo costretti a sospendere i giveaway in corso e a non organizzarne di nuovi, finché non vi saranno cambiamenti.

Ci dispiace, per chi aveva già partecipato e per chi ci teneva a vincere un libro, ma capite benissimo che siamo costretti per non rischiare sanzioni. 

mercoledì 21 marzo 2012

San Giorgio di Mantova Fantasy! Blogtour

Lettori, un pò di tempo fa vi avevo parlato (QUI) di un evento per tutti gli amanti del genere fantasy, che si terrà il 9 e 10 Giugno a Mantova. Vi ricordate?


Adesso, gli organizzatori hanno deciso di dare il via a un blogtour per dare maggiori informazioni agli interessati e promuovere al meglio l'evento.

Il 9 e il 10 giugno San Giorgio di Mantova accoglierà il popolo fantasy italiano con tantissimi eventi per adulti ebambini dedicati alla letteratura, all’illustrazione e alla televisione.
Assisterete alle performance degli illustratori e dei fumettisti, conosceretegli autori e i giornalisti letterari, ascolterete le voci dei doppiatori televisivie potrete immergervi per due giorni nella magica atmosfera del bellissimo Centro Culturale di San Giorgio di Mantova che ospiterà le Case Editrici e i creatori di oggettistica, oltre a decine di autori e illustratori provenienti da tutta Italia.

Nell’attesa, lo staff della manifestazione è lieto di invitarvi a partecipare al contest

San Giorgio di Mantova Fantasy… 
…alla ricerca dello slogan perfetto!


Ecco qui le semplici regole di partecipazione:
· inventate uno slogan di massimo 15 parole per il San Giorgio di Mantova Fantasy 2012

· postate la nostra locandina sul vostro sito, pagina facebook, blog (potete scaricarla QUI– http://uptiki.altervista.org/viewer.php?file=1ej3fj1i6xnws86cpf1.jpg)

· inviate lo slogan, il link in cui avetepostato la locandina e il vostro nome o nickname a sangiorgiodimantovafantasy@gmail.com, indicando come oggetto del messaggio:“Contest 2012”.

Avete tempo fino alla mezzanotte di venerdì primo giugno 2012.

Ogni settimana, gli slogan più belli saranno pubblicati sulla fanpage ufficiale della manifestazione.
Il vincitore assoluto sarà proclamato il 6 giugno 2012

In premio la San Giorgio di Mantova Fantasy Surprise Bag, ricca di pubblicazioni e gadget really Fantasy! Lo slogan vincitore sarà inoltre pubblicato sul sito ufficiale della manifestazione.

9 e 10 giugno 2012
San Giorgio di Mantova
Stay tuned!



martedì 20 marzo 2012

Teaser Tuesdays #3

Anche questa settimana torniamo con la nuova rubrica Teaser Tuesdays, ideata dal blog Should Be Reading.




Le regole per partecipare sono molto semplice:

1. Prendi il libro che stai leggendo

2. Aprilo ad una pagina a caso
3. Trascrivine un breve pezzo, facendo attenzione ad evitare spoilers
4. Riposta titolo e autore del libro


Diamo inizio a questa "puntata":

Le cose sono fatte male, si rovinano, si rompono.
L'abbandono le rende inutilizzabili e solo l'amore, forse, le ripara.
L'amore, con i suoi incastri, dare e ricevere, rende il puzzle della vita sensato.
Nell'immagine intera non si distingue più chi riceve e chi dà.

Cose che nessuno sa. 



                                              Ora è il vostro turno, voi cosa state leggendo?



                                      





Recensione: Un antico peccato

UN ANTICO PECCATO

AUTORE: Giulia Marengo
EDITORE: Reverdito editore
PAGINE: 288
PREZZO: 15,00

Un tempo regolata dal Potere che i Precursori attingevano dai quattro elementi, la magia nella Galassia è stata quasi del tutto soppiantata dalla tecnologia. I Potenziali e i Portatori, gli unici in grado di manipolare il Potere, stanno ormai scomparendo. Ma qualcuno si sta muovendo nell'ombra: è Verenith Aurennan, Custode del pianeta Micondar, bellissima quanto diabolica, la quale ha deciso di giocare tutte le sue carte evocando il Ka'Alarìsh, il grande potere chiamato anche "l'Antico Peccato". Un atto folle e sconsiderato che può portare in un attimo tutta la Galassia sull'orlo della rovina. Solo un Elementale può infatti riuscire a controllare il Ka'Alarish, Verenith questo lo sa. E tramando come un ragno la sua tela, segnerà il destino di una navetta carceraria che trasporta la giovane Joyce Reel: una ragazza nelle cui vene scorre, ancora sopito, il grande potere che consentirebbe di frenare l'Antico Peccato. Le vite di due donne fuori dal comune stanno per sfiorarsi, incontrarsi e affrontarsi.

La brama di potere, il desiderio di ottenere un controllo smisurato, di far riemergere la magia che è stata sepolta dall'avanzata della tecnologia, l'ambizione, l'orgoglio: sono questi i tratti che caratterizzano l'animo della protagonista presentataci con una " doppia indole", a metà tra il bene e il male, Verenith Aurennan, dagli occhi di serpente che seduce, cattura, trama intriganti pianificazioni, disposta a tutto pur di risvegliare Ka'Alarish , l'antico peccato, un potere smisurato che però rischia di travolgere non soltanto lei ma l'intera galassia.


"La somma signora boccheggiò, improvvisamente senza fiato, portandosi una mano alla gola. Gemendo di dolore, piombò in ginocchio, l'urto a malapena attutito dal folto tappeto. Lottò per respirare, sentendo la trachea che si stringeva, mentre un rantolo le sfuggiva dalle labbra. Un lampo bianco, accecante, esplose davanti alle palpebre chiuse, una macchia che si espandeva tingendosi d'oro. [...]
Ovviamente sapeva di cosa si trattasse. Non aveva immaginato però un tale potere, non in questo momento. Era stata un'esplosione di magia incontrollata, dal potenziale distruttivo impressionante."


Eppure nulla sembra intimorire la donna spietata e ambiziosa del libro: utilizzerà tutti gli strumenti necessari, tutti gli stratagemmi che possiede per completare quella che lei considera una questione di vitale importanza, la missione di un'intera esistenza. Regna già su Micondar ma vuole ingaggiare un'ultima e definitva battaglia contro il primo ministro per potere concentrare in tutte le sue mani il potere,la ricchezza, la gloria. Ma, inconsapevole dei suoi limiti, dovrà vedersela anche col destino che intreccerà la sua vita con un'altra donna Reel, l'unica in grado di poter frenare l'arcano potere risvegliato. La storia di due donne che si confronteranno, così diverse e e così uguali, entrambe descritte con sensibilità e precisione da una penna abile e scorrevole. Contemporaneamente una navicella spaziale con un carico di prigionieri politici, destinati a Taloph quarto in quanto si sono opposti al regime, approda a Micondar durante un atterraggio di emergenza: qui subentra un'altra carrellata di personaggi ben delineati sia fisicamente che psicologicamente, ognuno con un segreto inconfessabile, con sogni, paure, desideri e ambizioni. E se tra questi si nasconde qualcuno che in realtà non è quello che sembra? Chi sono in realtà il Comandante della navicella e Connell Dask, suo Secondo, Jayce e Lerin, i fratelli Andrel e Rayne Morgan, Torch il boscaiolo, Sand il cantastorie e il temuto Geth Iarmond?
Sono queste le premesse di una storia avvincente, ben narrata dalla voce dell'autrice che si concentra sugli aspetti più particolari e più interessanti senza rendere noiose le descrizioni, creando curiosità nel lettore durante i flash back e facendolo avvicinare,simpatizzando o meno, ai vari personaggi, tutti diversi con le loro peculiarità tipiche. Uno dei miei personaggi preferiti? Devo ammettere che mi ha molto affascinato sia la figura di Verenith Aurennan in quanto sconvolge il classico contrasto fantasy bene-male col suo atteggiamento prepotente, astuto, e "fuori dagli schemi" per un'eroina fantasy.


"La donna sedeva su una poltrona dai braccioli squisitamente intagliati da uno degli artisti più rinomati della galassia. Da anni l'artigiano lavorava quasi esclusivamente pezzi unici appositamente commissionati per il suo piacere personale. Tutti servivano il suo piacere. Tutti.Altrimenti, non avrebbero più servito nessun altro.
La donna sospirò voluttuosamente, portandosi alle labbra ancora una, l'ultima, delle grosse, tumide ciliegie violacee importate dai frutteti di Mayland. [...]
La voce della donna risuonò leggera, appena un sussurro, eppure abbastanza penetrante da avvolgere la stanza con il suo timbro autoritario. Uno stiletto celato dal velluto.
[..] Una folta, lucida massa di capelli color rame brunito scivolò lungo il collo e fino alla vita ancora sottile, ondeggiando e catturando la luce in riflessi di fuoco. Il giovane trattenne il fiato. [..] La fronte ampia, non ancora segnata, sovrastava occhi color oro attenti e spesso calcolatori, contornati da lunghe ciglia scurite ad arte. L'incarnato bianco era appena soffuso dove gli zigomi alti conducevano ad una bocca rorida e rossa. Era di statura non elevata e di ossatura fine, cesellata, eppure le sue forme erano voluttuose. Indossava una veste da camera di fine seta gwinthadiana, rossa e oro, chiusa in vita da un nastro lentamente annodato. Sapeva di incarnare ogni fantasia maschile, e in passato aveva usato il suo aspetto per confondere e stordire. E non intendeva rinunciarvi"


CHE DESCRIZIONE!
Ma ho anche amato l'attenzione dedicata a Lerin: è a mio parere uno dei personaggi più riusciti proprio in quanto mostra tutte sue le varie caratteristiche, è duro e ardito e contemporaneamente tenero e capace di amare.
Anche il background mi ha molto colpito: l'autrice è riuscita a fondere perfettamente senza discrepanze, monotonia, e con elementi già utilizzati ma posti sotto nuova luce, un mondo affascinante, fantastico e magico, spaziale e tecnologico.

Ma passiamo adesso all'intervista dell'autrice!



La tua storia da scrittrice
La mia storia da scrittrice? E’ piuttosto breve, “Un antico peccato” è il mio romanzo d’esordio. Non è che ti alzi un mattino è decidi di voler essere uno scrittore. Scrivo per passione, perché mi aiuta a sbrogliare la matassa ingarbugliata dei pensieri e perché no, anche a razionalizzare. Lo farei anche se nessuno leggesse mai le mie parole, ma naturalmente adesso scrivo in modo diverso, con metodo.

E' la prima volta che ti cimenti nella scrittura?No. “Un antico peccato” si è rivelato un lavoro complesso, fitto di dettagli e storie secondarie. Probabilmente sarei annegata già nel secondo capitolo se non avessi avuto un minimo di esperienza nel gestire la trama. Come scrive sempre George R.R. Martin, “il Diavolo è nei dettagli” e di dettagli, nel mio romanzo, ce ne sono tantissimi.

Un antico peccato: il suo significato per te
La Galassia di vis e le storie di cui narro in “Un Antico peccato” sono diventati molto importanti per me. Suppongo che sia inevitabile. Ogni volta che rimetto mano alla storia, mi sembra di tornare a casa. Inventare mondi è meraviglioso, e ormai le ambientazioni mi risultano familiari, tanto che non faccio alcuna fatica a riprendere le fila dell’ordito, che ancora è incompleto. E rappresenta una grande soddisfazione. Vedere il libro pubblicato mi ha emozionata molto.

Quando hai iniziato a scrivere? E a scrivere questo libro?
Non ricordo un periodo in cui non scrivessi. Ho sempre scribacchiato qua e là, inventando storie bizzarre. Poi, durante gli anni del liceo, ho smesso, perché la scrittura di rigore del saggio e dell’articolo mi andava un po’ stretta. Penso che non sarò mai in grado di scrivere un artico come si deve. Le emozioni e le sensazioni tendono sempre a strisciare fra le mie righe, per quanto obiettiva mi sforzi di essere. Ho ricominciato con entusiasmo dopo la maturità, con una serie di racconti che poi ho spedito a qualche concorso. Solo allora ho iniziato a buttare giù le idee per quello che sarebbe diventato “Un antico peccato”.

Il personaggio al quale sei più legata
Sono affezionata a tutti quanti, indifferentemente. Amo anche quelli più biechi, dall’animo più oscuro, perché se sono diventati così, evidentemente c’è un motivo. Devo confessare, però, di avere un debole per Geth, il misterioso, e per il boscaiolo Torch.

Capovolgimento dell'eroe positivo. Come mai questa idea?
Mi piace l’idea di personaggi ricchi di contraddizioni, perché rispecchiano maggiormente le persone reali. E’ difficile, nella vita vera, imbattersi nel cattivo assoluto o nell’eroe senza macchia e senza paura. Le persone sono fatte da meravigliose, impalpabili sfumature di grigio, in cui le motivazioni si confondono e sono le scelte a determinare ciò che uno è. Ho cercato di creare personaggi che rispecchiassero queste caratteristiche, e in cui i lettori potessero identificarsi. Perché, anche se ambientata in un’altra Galassia, la storia narra di topoi molto ben conosciuti da tutti: amore, passione, vendetta, desiderio di rivincita…
A cosa ti sei ispirata?
Inizialmente volevo scrivere un racconto lungo, di fantascienza. Ma già dopo le prime pagine mi sono domandata “perché fantascienza e fantasy non dovrebbero coesistere?” Quindi sicuramente l’influenza di Frank Herbert e del suo Dune ha lasciato il segno. Le influenze sono tante, ma difficilmente individuabili, perché emergono da una vita di letture. E, nascosti fra le pagine, ci sono tanti indizi legati alla terra meravigliosa in cui vivo, le Langhe.

Lo scopo che ti sei prefissa con questo libro
L’unico scopo che dovrebbe avere un autore è quello di rapire il lettore, anche solo per qualche minuto, e trasportarlo altrove, in un’altra realtà, facendogli dimenticare le sue ansie e preoccupazioni quotidiane.
Un obiettivo ambizioso, lo so! :)

Progetti futuri?
Il seguito di “Un antico peccato” è già pronto, in attesa di editing. E’ un romanzo che ho amato scrivere, dal ritmo più serrato; alcuni misteri saranno svelati, e altri si infittiranno.
Sto lavorando al terzo volume, e a un altro progetto che si concretizzerà entro l’autunno. E ho un nuovo romanzo nel cassetto. Insomma, ferve l’attività!


Grazie, Ezio, per avermi ospitata e per questa bella chiacchierata. Alla prossima!



domenica 18 marzo 2012

Recensione Esedion di Claudia Tonin

ESEDION


Linee infinite editore|374 pag.|15,00€
È arrivata l’estate e la scuola è finita. Alex e Sofia iniziano a conoscersi. Sembra una storia d’amore tra adolescenti, come ce ne sono molte, però il destino ha in serbo per loro un’avventura straordinaria. Nella notte stellata di giugno un segno appare nel cielo, ma solo a pochi è concesso il privilegio di scorgerlo. Uno tra tutti sarà chiamato a vigilare sul nostro mondo, ma chi? La scoperta di una civiltà antica e diversa, la chiamata a ricoprire un ruolo che si perpetua nei secoli, la battaglia contro un terribile nemico, saranno questi i compiti che l’Esedion dovrà svolgere per Estreira e per il re di Treso. Alex e Sofia, con l’aiuto di nuovi straordinari amici, dovranno imparare ad usare i poteri nascosti della mente, per riuscire a salvare il nostro mondo e quello nuovo dalla folle brama di potere di Ryan, il traditore. Un grande viaggio che cambierà per sempre il destino dei protagonisti, una scelta che li porterà alla scoperta di se stessi e delle loro capacità.



Con la leggerezza e la semplicità di una favola, di un racconto lineare e ben strutturato, la storia si snoda intorno a due adolescenti, Alex e Sofia, che alla fine della scuola hanno la possibilità di conoscersi e magari diventare qualcosa di più che semplici amici.

"Il naso regolare e la fronte spaziosa davano al suo volto un aspetto antico,mentre la sua figura alta e magra aveva un'eleganza naturale nei movimenti e nella sua squadra di pallone l'avevano soprannominato il leopardo, proprio per la sua agilità. Ma quello che affascinava di più Sofia erano i suoi occhi azzurri,grandi e colore del cielo d'estate,incorniciati da ciglia lunghe e nere..."

Sarebbe il resoconto banale di una normale storia d'amore, se non intervenisse l'apparizione di una strana e misteriosa costellazione apparsa nel cuore della notte, nel buio del cielo stellato che alimenta in loro incomprensione, che tende il loro animo verso l'ignoto, il mistero; è un simbolo che li perseguita, che inizia ad apparire sulla loro pelle,nei luoghi più impensabili.

"Non raccontò alla sorella quello che aveva visto tornando a casa, perché aveva paura di essere presa per pazza. Mentre camminava tristemente aveva alzato gli occhi al cielo e aveva visto nettamente le stelle spostarsi, fino a formare un disegno nuovo, per lei sconosciuto. Sembrava un arco, anzi due archi opposti e sopra una piccola corona."
Ed è a questo punto che la storia vera e propria inizia: i due protagonisti iniziano a indagare e la loro ricerca li porterà a incontrare nuovi personaggi, a svelare nuovi misteri, a scoprire il significato di quel simbolo arcano, un mondo famigliare a tutte le nostre menti ma non per questo non originale.

Segreti, coraggio, tenacia e forza: nuovi eroi, un nuovo mondo fantasy, una storia in cui amore e lotta si fondano insieme.
"Alex sapeva che quella sarebbe stata la sua scelta, l'aveva capito ancora prima che lei glielo dicesse, e in fondo era giusto così. Erano stati scelti in due e in due avrebbero aiutato Estreira e la Terra"
Il romanzo mi è piaciuto in generale, anche la copertina che mette in primo piano i protagonisti e il simbolo segreto, il cui significato sarò poi scoperto.
Mi ha affascinato sia l'ambientazione, sia le figure dei diversi personaggi, nonostante manchi una maggiore analisi psicologica che avrebbe dato maggior colore alle loro figure, non per questo piatte.
Credo sia un libro da consigliare come lettura non impegnativa e piacevole e da condividere con i propri figli stimolando in loro immaginazione e curiosità.

"Non opporti al tuo destino , ne avresti solo dolore Esedion- lo ammonì seria Adel, e poi riprese. Vuoi conoscere la storia di Estreria? "

Ed ecco qui sotto l'intervista all'autrice che mi ha mandato una copia del suoi libro :)
Ciao a tutti e grazie di cuore per l’intervista. È un onore essere ospitati in questo splendido blog di e per amanti dei libri e della lettura.
Parlaci un po' di te
Non sono mai stata molto brava a presentarmi e temo che nemmeno oggi lo sarò.
Sono una lettrice compulsiva e onnivora, un’amante della cioccolata fondente, del nuoto e della corsa. Lavoro come impiegata la mattina, come mamma il pomeriggio e la sera ordisco trame diaboliche con gli amici di un’associazione culturale che ho contribuito a fondare. Nella girandola degli impegni quotidiani, quando meno me l’aspetto, un’idea, una storia, un personaggio bussa alla mia testa e non ho scampo, devo farlo uscire.

Vocazione per la scrittura? Come ti sei avvicinata?
Più che una vocazione il mio è stato un piacere. Fin da piccola mi piaceva raccontare quello che mi accadeva e descrivere le persone. L’ho fatto per anni, ma era per me.
Credo sia stato nel periodo dell’Università che ho iniziato a scrivere storie per altri. Sono sempre stata restia da giovane a far leggere le mie cose, ero timida e non me la sentivo. Se riprendo in mano quello che ho scritto negli anni dell’adolescenza, capisco che ho fatto bene e che sarà ancora meglio se nessuno mai leggerà quegli sproloqui.
Sono arrivata tardi al romanzo, non credevo di riuscire a portare a termine una sola storia.
Invece un passo dopo l’altro ce l’ho fatta e non mi sono più fermata.

Cosa rappresenta per te Esedion?
Esedion è stata una scommessa con me stessa, che ho vinto. Come dicevo, non credevo di riuscire a portare a termine un romanzo, invece ci sono riuscita. Dire come alcuni che è un figlio mi pare esagerato. È stato l’apripista verso un mondo che non credevo di poter gestire. Ora invece si piega docilmente tra le mie mani. In tre parole Esedion è: sorpresa, soddisfazione e sogno.

Il personaggio più riuscito? Quello a cui sei più legata?
Credo che il mio personaggio più riuscito sia Ryan. Volevo creare un cattivo che non fosse la quinta essenza del male, ma un uomo che i lettori potessero odiare, ma non fino in fondo. Qualcuno che facesse pena, nonostante la sua perfidia.
Myros invece è quello a cui sono più legata. Per la sua intelligenza, per la sua “diversità” ma anche per la sua ambizione.

A cosa ti sei ispirata?
L’idea originaria di un mondo parallelo al nostro si perde nella mia adolescenza, tra quei testi che tengo sotto chiave. L’aggiunta del mito di Mu e la commistione di generi mi è stata ispirata dai miei studi.

Critica il tuo stesso libro
Ma che bella domanda! Quante parole posso usare per rispondere? Avete due o tre giorni di tempo per leggermi?
Scherzi a parte, penso che la critica più grande sia la mia inesperienza. A distanza di quasi un anno dalla pubblicazione, rileggendolo, mi rendo conto che farei qualche variazione stilistica. La storia no, secondo me è originale e avvincente. Credo che con un altro centinaio di pagine avrei potuto tratteggiare meglio la psicologia dei protagonisti.

Ci sarà un seguito?
Certo che sì!
Entro l’anno avrete presto notizie del ritorno dell’Esedion.
Per l’occasione ci presenterà una nuova amica, destinata a creare non poco scompiglio su Estreira e a mettere in seria difficoltà anche il cattivo, Ryan.
Spero che Aryn possa vedere la luce entro l’autunno, ma il condizionale è d’obbligo e molto dipende anche dai tempi dell’editing e dalla programmazione editoriale dell’editore.
Manca poco, aspettate e vedrete!

Progetti futuri?
Tantissimi!
Il primo in ordine di tempo è l’uscita di un mio nuovo romanzo per giugno. Si tratta di una nuova saga, molto diversa da Esedion, sia per tematiche che per genere.
Ho cambiato genere letterario e mi sono data alla fantascienza. Con questo romanzo mi rivolgo a un pubblico più adult che young. Descriverò la nostra Terra in un futuro in cui l’assetto sociale è stato stravolto. Non posso dirvi di più. Vi anticipo comunque che sarà edito da Domino Edizioni.
Poi c’è il seguito di Esedion di cui vi ho già detto.
Un progetto di fiabe a cui sto lavorando dovrebbe uscire a breve ma devo tenere il più stretto riserbo, è ancora tutto molto incerto.
Avrei un giallo che mi frulla in testa da diversi mesi e un libro storico a metà che reclama la mia attenzione. Insomma cari i miei Maya, il mondo non può finire in dicembre ho troppe cose da fare!

Grazie per l’intervista, e per avermi ospitata, siete stati gentilissimi.
Come si possono salutare i lettori di un blog? Ma con il classico: “buone letture”!
E una citazione di Amélie Nothomb:
“Chi crede che leggere sia una fuga è all'opposto della verità: leggere è trovarsi di fronte il reale nella sua massima concentrazione.”






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