Finalmente ecco online la mia recensione di Caino, il nuovo libro di Elisabetta Cametti, secondo volume della serie 29.
Avrei da dire tantissimo su questo libro e sull'autrice, ma ve ne ho già parlato ampiamente nei vari post precedenti, quindi non mi dilungo, ma vi dico solo qualche parola che riassuma il tutto:
MERAVIGLIOSO
ADRENALINICO
SPAVENTOSO
MOZZAFIATO
Prima di farvi leggere la recensione, vi lascio i link dei post, per chi se li fosse perso!
Recensione Il regista: QUI
Presentazione Caino a Milano: QUI
CAINO
Cairo editore | 480 pp. | €18,90
Veronika Evans, discussa fotoreporter delle nobili cause, non vuole più saperne di collaborare con il NYPD: ha ancora negli occhi la scia di sangue dell’ultima indagine, l’orrore della verità nel cuore. Per rimettere insieme i pezzi, è volata in Groenlandia a documentare la silenziosa mattanza delle foche, ma il passato la raggiunge anche dall’altra parte del mondo.
Fisher, il capo del Detective Bureau, ha bisogno di lei a New York: sotto i leoni di pietra della Public Library è stato rinvenuto il cadavere di una donna. Seduta, truccata, in abito da sera: una scena del crimine che sembra un’installazione contemporanea. Sono i giorni della 35esima Esposizione Internazionale di Arte Moderna, in cui si festeggia il gemellaggio artistico tra New York e la Biennale di Venezia. Nella schiera di artisti famosi, uno si è trasformato in killer per realizzare un capolavoro senza precedenti. Firma gli omicidi con degli enigmi che conducono a un altro serial killer, dietro le sbarre di un carcere di massima sicurezza in attesa di essere giustiziato. Ma pronto a mettere in atto la propria vendetta. Due assassini, due modus operandi. Un solo legame: una donna scomparsa a Londra da oltre un decennio. Quando il quadro indiziario sembra delinearsi, tra le pieghe della strategia omicida spunta la vera minaccia: un piano criminale più esteso, che somma moventi differenti e coinvolge altri killer. Follower. Uniti dallo stesso passato e determinati a fare in modo che il 29 diventi una data da ricordare. A New York, in Virginia e a Venezia. Perché è il giorno dell’esecuzione, della vendetta. Della strage.
Ci sono recensioni che devono essere scritte di getto. Per poter mettere nero su bianco subito dopo aver chiuso il libro le emozioni, e in questo caso le paure, che si sono accumulate leggendo.
Ho aspettato tanto di poter leggere Caino e dopo averlo concluso ne sento già la mancanza. Ho
già bisogno di un altro libro di Elisabetta Cametti, la signora italiana del thriller, che fin dal suo primo lavoro è riuscita a conquistarmi con i suoi intrecci all'americana. Perché Elisabetta è riuscita a portare in alto questo genere in Italia, dove diciamocelo, non va alla grande e soprattutto sono poche le autrici di thriller, quindi ancora una volta complimenti!
Ma torniamo a Caino, seguito del primo libro della serie 29: Il regista.
Anche in questo secondo capitolo l’autrice non delude, riuscendo a regalarci una storia a cardiopalmo, dal ritmo serrato, nonostante non sia confinato in uno spazio temporale ristretto come il precedente.
Veronika Evans rimane la protagonista indiscussa della narrazione, un personaggio centrale che interpreta con maestria il proprio ruolo, offrendo al lettore una panoramica completa di tutto ciò che le accade attorno, coinvolgendolo vivacemente nelle vicende. Ancora una volta, si impegna nella caccia a un nuovo serial killer, determinato a compiere un'impresa apocalittica per far ricordare al mondo la propria opera.
Accanto a Veronika, troviamo Fisher, capo del Detective Bareu, e la sua squadra, una variegata gamma di personaggi, tutti ugualmente cruciali per lo sviluppo della trama. Ho particolarmente apprezzato Fisher, trovandolo perfettamente in linea con il proprio ruolo e dotato di una personalità straordinariamente umana e reale (ulteriore punto a favore per Elisabetta!).
La storia, che ha inizio in Groenlandia, attraversa diverse ambientazioni, arrivando fino in Italia, a Venezia per la precisione, dove l'autrice concentra la parte più avvincente e adrenalinica. Tuttavia, la trama si sviluppa su più fronti spaziali, poiché mentre ci concentreremo su Venezia, contemporaneamente saremo coinvolti anche in vicende negli Stati Uniti, dove si svolge un'altra parte della storia, sempre legata alla ricerca della soluzione.
“Vivere per sempre... Non significa vincere la morte fisica, né rinascere in un altro corpo. Morte è morte, senza sfumature. Ma si può vivere in eterno comunque. L’eternità è di chi non viene dimenticato. E per non essere dimenticati bisogna diventare un esempio. Creare. Fare qualcosa di memorabile, di unico. Il mio capolavoro è proprio questo: e mi ricorderà nei secoli che verranno. Perché io morirò, e anche presto.”
Anche in questo secondo libro Elisabetta Cametti dimostra una fervida immaginazione e una grande abilità logica, inserendo vari enigmi lasciati dal serial killer, che il lettore potrà risolvere solo andando avanti con la lettura. Senza dubbio, è un'abile stratega che tiene incollato il lettore fino all'ultima pagina. Ma non è solo questo che renderà memorabile l'esperienza con Caino; come nel primo libro, la narrazione è costellata di continui colpi di scena, lasciando il lettore sospeso nell'ignoto al termine di ogni capitolo. Si sentirà sempre più vicino alla soluzione, ma nello stesso tempo sempre più distante poiché tutto ciò che ha pensato fino a quel momento si rivelerà sbagliato.
Ancora una volta, si nota la grande maestria di Elisabetta Cametti nella descrizione psicologica dei personaggi, che permette al lettore di comprendere al meglio ogni loro azione.
Insomma come avrete capito anche Caino è un ottimo libro, ed Elisabetta Cametti ormai è una garanzia. Se siete amanti del thriller, non potete non leggere questa serie e soprattutto alla fine non potrete rimanere indifferenti davanti alla grandezza del Male.
VOTO: