LA SOTTILE LINEA SCURA

Einaudi | 300 pp. | €14,50
Nell'afosa estate texana del 1958, il tredicenne Stanley Mitchell lavora nel drive-in del padre, e mette il naso in un segreto che doveva rimanere celato. E la "perdita dell'innocenza" di Stanley, in quell'estate in cui il mondo per lui cambia per sempre, coincide con il miracolo di una resurrezione davvero magica. In perfetta naturalezza, Lansdale ricrea le voci, il sapore, la vita, di un tempo scomparso del tutto, come non fosse mai esistito. La "sottile linea scura", che segna per Stanley la scoperta del male del dolore e della morte insieme con l'esplosione del sesso e la consapevolezza del conflitto razziale, diventa la parete trasparente da varcare per immergerci in quegli anni Cinquanta lontani ormai come la preistoria.

Mi scrutai il viso: chissà come, mi sembrava diverso. Più vecchio. Spaventato. Confuso, forse. Mi sedetti per un istante a riprendere fiato. A tentare di recuperare la forza, sia fisica che d'animo. Era come se mi avessero rubato qualcosa che viveva al mio interno, come se me l'avessero sottratto e maltrattato, per poi restituirmelo senza più punti di appoggio.
Prima di tutto, la capacità con cui l'autore ha descritto, senza un'invettiva o condanna particolarmente esplicita, l'atteggiamento di razzismo e di odio che serpeggiava a quei tempi (e forse ancora adesso in molte parti del mondo purtroppo), dove neri e bianchi non potevano mischiarsi, dove i neri erano rilegati indeterminati quartieri e guai a loro a mischiarsi con il resto della popolazione, dove se un bambino bianco attraversava il marciapiede il nero doveva addirittura scendere e lasciare spazio. La maggior parte di tutti questi aspetti emerge proprio grazie a Rosy, la "governante", oltre che amica e confidente di Stanley, una donna di colore costretta a fuggire dal proprio marito violento, ospitata a casa di Stanley e trattata nel migliore dei modi (nonostante qualche riserva iniziale da parte del padre). L'altro aspetto che ho particolarmente apprezzato è la storia misteriosa che si dipana in sottofondo che riguarda un duplice omicidio e un incendio avvenuti una notte di tanti anni prima, raccontata tramite le lettere ritrovate dentro una cassetta di metallo sepolta e le indagini del nostro piccolo protagonista. Il vaso di Pandora è stato aperto: segreti di famiglia, oscuri omicidi irrisolti, fantasmi di un passato mai dimenticato, case abbandonate. Ce la farà Stanley a sopportare tutto questo?Non essendo infatti l'aspetto più importante del romanzo, risulta tuttavia indispensabile allo svolgimento della storia stessa oltre ad aggiungere un pizzico di mistero e giallo che non guastano ma rafforzano la valenza del romanzo. Chi ha ucciso Jewel e Margret? Che legame ha la potente più ricca dell'intera città? Cosa è successo realmente quella notte? Alla fine del romanzo tutte le risposte verranno a galla e, vi avverto, non saranno quelle che vi aspettate, sarà un fulmine a ciel sereno. Spero di poter leggere in futuro qualche altro romanzo dell'autore: lo stile è fluido ma non noioso, la storia è stata ben architettata, i personaggi sono descritti in maniera sublime rendendoli tanto reali quanto vicini.
VOTO:
E voi lo avete letto?
Che ne pensate?
Che ne pensate?
Ciao! io non l'ho letto ma devo farlo, mi ispira un sacco! non lo conoscevo proprio e adesso l'ho segnato. grazie!!!!
RispondiEliminaNon lo conoscevo assolutamente ma sembra proprio da leggere grazie alla tua recensione!
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