martedì 17 novembre 2015

Recensione: Il Creasogni

Buon inizio settimana carissimi lettori! Cosa state leggendo?
Come abbiamo deciso di iniziare la nostra settimana? Noi con una nuova recensione tutta per voi!

IL CREASOGNI

Ultra | 190 pp. | € 16,00

Il Signor Ettore è un uomo schivo, di poche parole, con un velo di tristezza negli occhi. Nulla si conosce di lui, se non che possiede un dono speciale: sa di quale materia sono fatti i sogni. Ne conosce l'essenza lieve, che ha imparato a modellare, nella forma e nei colori, nelle sfumature e nei dettagli, riuscendo a creare visioni bellissime e avvolgenti. Nella piccola comunità di Mangiatrecase spetta a lui il compito di esaudire le richieste di chi, pur tra mille difficoltà, non vuole rinunciare a inseguire un sogno. Per tutti costruisce illusioni su misura, tranne che per sé e per la sua particolare "famiglia": una cagnetta che lo segue come un'ombra, e un bambino, spuntato anche lui dal nulla. Dietro questa apparente serenità ribolle però un mondo di speranze infrante, di assenze e rimpianti, di amori perduti. Sarà un evento drammatico come l'improvvisa scomparsa del bambino a risvegliare i cuori dei protagonisti che troveranno la forza di superare le difficoltà della vita e di sognare ancora, con coraggio. Un romanzo lieve e delicato come un sogno, ingenuo e difficile come l'amore, vero come la vita stessa.



"Creare un sogno è una delle arti più oscure al mondo, e chi afferma di conoscerne i segreti mente senza dubbio alcuno. E' un percorso delicato quello che ne porta alla realizzazione. Raro, come rara è la capacità di visualizzare, chiudendo gli occhi e ponderando i battiti, la ipamìde, quella sostanza onirica granulosamente liquida che viaggia tra lo sguardo e il cervello, muovendosi nei condotti dell'apparato immaginante"

Fragile, intoccabile, misterioso e seducente: questo è il mondo dei sogni. Un mondo che si dischiude la notte, avvolgendoci col suo tocco delicato, proteggendoci dalle notti più oscure, rassicurandoci eliminando ogni paura e tormento interiore, accompagnandoci in una miscela di ricordi, desideri inconsci e speranze future. Ma questo è un mondo che rimane misterioso, serrato dietro le sue porte. 
E se invece fosse possibile conoscerlo? E addirittura plasmarlo?  "Il Creasogni", come si evince già dal titolo, è un libro che pone al centro della narrazione proprio questa possibilità, un dono che permette al protagonista Ettore di toccare e plasmare con mano, come fa un artigiano con l'argilla, i sogni di tutti gli abitanti di Mangiatrecase che gli commissionano varie tipologie di sogno, ognuno con i propri dettagli e i propri desideri. Perchè se fuori la vita potrebbe essere ingiusta e amara senza possibilità di cambiarla o di sottrarsi al suo peso, almeno il sogno può rappresentare una via di fuga e una pace della mente seppure momentanea. Ma proprio Ettore, che i sogni li crea, sembra essere invece afflitto dall'incapacità di sognare lui stesso rimanendo ancorato ai suoi rimpianti e a una tristezza che gli vela gli occhi. Appare così come un personaggio a tratti piatto, incapace di vivere e di sorridere alla vita (il cui motivo si scoprirà man mano durante la lettura), alternando momenti di affetto a momenti di arroganza e autorità nei confronti di Catello, il co-protagonista, un bambino sperduto che da qualche anno è entrato a far parte della vita di Ettore. E proprio Catello sarà la causa dell'inizio di una breve avventura durante la quale Ettore dovrà farsi coraggio e percorrere strade dibattute alla ricerca di se stesso, di una forza e di una determinazione assopita, di un amore che credeva di non riuscire più a provare. 

Sarebbe meglio definire il romanzo come una fiaba per bambini per poterne descrivere gli elementi di spicco e non svalutarlo. L'intera vicenda è infatti narrata con un linguaggio semplice ma fluido e sarebbe perfetto per un pubblico di bambini che troverebbero nuovi eroi e avventure da sognare, che si farebbero accogliere volentieri da Morfeo dopo aver ascoltato, al caldo sotto le coperte, l'avventura dei protagonisti. Di fatti sono presenti tutti gli elementi che rendono, per i bambini, una storia avvincente: magia nelle parole e nell'avventura, stimolazione della immaginazione e fantasia, eroi e antagonisti, la risoluzione finale. Se invece pensiamo a questo libro come un romanzo per un pubblico più adulto, la storia presenta qualche falla, rimane in superficie, non tastando completamente il terreno disponibile, mostrando soltanto le radici di una storia originale (ho trovato molto bella l'idea di un creatore di sogni) che tuttavia però rimangono tali senza divenire germogli accattivanti. Questo libro deve essere quindi letto come una vera e propria favola per bambini, un aquilone su cui viaggiare insieme ai propri figli riscoprendo anche un po' il bambino che è sempre in noi.

VOTO:


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2 commenti:

  1. Questo libro mi è piaciuto! L'ho trovato davvero carino e ho ritrovato uno stile vicino a quello di Gaiman in realtà!

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  2. A me non attira tanto, ma vado a periodi. Magari più avanti il mio interesse crescerà :)

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