E' un po' di tempo che non pubblichiamo recensioni, a causa delle varie feste, non ci siamo potuti cimentare nella lettura. Ma oggi, per farci perdonare, vi lasciamo ben 2 recensioni dello stesso libro.
BUONA LETTURA!!
KIZU NO KUMA
AUTRICE: Francesca Angelinelli
EDITORE: Casini
PAGINE:184
PREZZO: 16,90
Gaiko, giovane guerriero dell'Impero Si-hai-pai, ha un futuro brillante di fronte a sé. Ma l'assassinio delia sorella Karui sconvolge la sua esistenza. Spinto dal desiderio di vendetta, Gaiko compie una strage. Non sa di essere stato una pedina in un gioco di potere più grande di lui. Il suo mondo è in frantumi e, costretto alla fuga, rischia di perdere se stesso, oltre a tutto ciò che deve abbandonare a Hoh-ma, Capitale dell'Impero. Ma in un tempio, abitato dal misterioso monaco Yurei, Gaiko inizia la riabilitazione fisica e spirituale. Qui incontra anche una donna, Mai-mai, che lo costringerà a confrontarsi con le sue colpe e il suo passato.
(EZIO)
Troppo breve, troppo veloce.
Purtroppo questa volta il mio giudizio
è decisamente negativo. Attenzione però, l'idea di fondo a mio
parere è ottima e originale: l'autrice ci presenta figure e
tradizioni del mondo orientale mescolate con i tipici elementi del
fantasy. E questa è la prima volta che mi accingo a leggere qualcosa
del genere, qualcosa che spazia e non rimane chiuso, soffocato, dai
confini imposti da questo troppo dilagante genere letterario. Peccato
solo che sarebbe stato dovuto essere curato maggiormente e non parlo
di dettagli, ma dell'intera strutturazione. La prima cosa che non mi
è piaciuta è il susseguirsi precipitoso degli eventi: ci spostiamo
da una stagione all'altra nel giro di qualche pagina, da momenti in
cui “la vita non poteva essere più dolce” a stragi e dolori
terribili, da una vita a un'altra. Sembra quasi che si passi da una
storia all'altra, non c'è tempo di capire, metabolizzare, tutto è
troppo rapido: la vera sfida che forse deve affrontare il
protagonista Gaiko è l'avanzare delle pagine che sembrano volersi
liberare di lui giungendo all'epilogo del libro. Tanti eventi, tanti
personaggi: è inevitabile che diverse figure si incrocino lungo il
cammino, i salti temporali del nostro giovane eroe, ma nessuno di
loro sembra avere un peso corporeo e sopratutto una notevole
importanza, ma sono tutte figure prive di una certa
caratterizzazione, che non lasciano nulla al lettore se non il
desiderio di sapere qualche cosa in più al di là del loro semplice
nome. È un mondo fatto di personaggi senza identità, ad eccezione
di qualche piccolo passo in cui Gaiko si lascia andare al passato, ai
ricordi, alle speranze. Ma si tratta pur sempre di qualche rigo.
È però davvero un peccato che la
storia non sia stata sviluppata con maggiore attenzione e magari
pazienza perché gli elementi fondamentali per la riuscita di un
ottimo libro ci sono tutti ma non sono stati sviluppati
adeguatamente: è tutto appena accennato, uno scorcio di sfuggita ci
viene offerto sino alla fine e non una visuale ampia. Un po' più
particolare è la parte secondaria del testo in cui vengono date
diverse informazioni riguardo a quel mondo di guerrieri, alle armi
utilizzate e all'origine delle Cucitrici. Queste in particolare sono
, o meglio sarebbero potute essere, le figure cardini del racconto,
che avrebbero suscitato interesse da parte del lettore nonostante la
brevità del resto. La velocità delle azioni è funzionale durante i
momenti crudi della battaglia, dove tutto deve essere descritto in
maniera rapida, tessendo un effetto di suspence continuo; ma quando
sopraggiunge la morte è bene lasciare spazio al tormento dell'eroe,
è bene spiattellare tutta la sua rabbia e tutto il vortice di
sentimenti negativi che lo animano. Bisogna saper accelerare e
allentare il ritmo creando un mix perfetto, senza annoiare ma
contemporaneamente senza saltare passaggi importanti. Una maggiore
introspezione sarebbe stato l'ingrediente perfetto insieme a una
dinamica più lineare e calma.
(Christy)
Non so da dove iniziare a parlarvi di
questo libro. In parte mi associo al pensiero di Ezio.
Kizu No Kuma è un libro quasi
originale, dal punto di vista della storia. Infatti, non avevo mai
letto nulla del genere. Un fantasy ambientato in Oriente, cosa che mi
piace molto, amo i paesi orientali e l'idea di una storia ambientata
in quei luoghi la trovo davvero originale e fantastica. Peccato che
viene raccontata troppo velocemente, sembra quasi una bozza della
storia intera. Lascia nel lettore troppi se e ma... In poche pagine,
viene narrata l'intera storia di Gaiko, che si sviluppa in diversi
mesi, come si può narrare un periodo così lungo, in poche pagine?
Penso, che l'autrice avrebbe dovuto soffermarsi maggiormente su molti
punti. Anche la descrizione dei vari personaggi mi sembra troppo
scialba, non riesco ad immaginarmi i vari protagonisti e per me è
una cosa negativa. Infatti, quando leggo mi piacerebbe viaggiare e
avventurarmi insieme ai personaggi, ma non avendo una mezza idea, non
ho potuto farlo.
La storia di Gaiko, inizia con il suo
risveglio in un prato. Non ricorda molto della sera precedente, forse
ha bevuto troppo. Tornando al palazzo, in cui vive trova una notizia
orribile ad aspettarlo, sua sorella è stata uccisa!
Da qui, inizia il viaggio di Gaiko,
vuole vendicare la sorella, sacrificando molto della sua vita. Deve
lasciare la sua famiglia e il suo villaggio.
Gaiko farà nuove amicizie, e conoscerà
anche l'amore, ma non mancheranno altri dolori, altre perdite, altre
morti!
La lettura è molto semplice e troppo
veloce. Si può leggere tutto il libro in un paio di giorni, la
storia non è noiosa, anzi riesce ad incuriosire chi legge, ma questa
curiosità non viene appagata, visto la velocità del racconto. Darò
un basso voto al libro.
Però non posso mentire che mi ha fatto
piacere leggerlo, anche perché l'autrice scrive abbastanza bene.
Sono curiosa di leggere qualche altro suo libro, per capire se anche
negli altri, la storia è troppo veloce.
Ovviamente, questa recensione negativa
non deve servire per sminuire la bravura dell'autrice, ma penso che
possa servire come consiglio.
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