domenica 13 gennaio 2013

Recensione: Inverno, Haiku


INVERNO, HAIKU


Autore: Fabrizio Corselli (a cura di)
Pagine: 222
Prezzo: 14,00

Inverno – Haiku” è il primo libro della collana antologica Hanami e il primo della serie “Le Stagioni dell’Essere”. Un volume che mette a confronto non solo diversi stili di comporre haiku riguardo a un tema specifico, l’Inverno, ma una vera e propria panoramica dei differenti modi di vedere la realtà, filtrati attraverso l’occhio poetico di ogni singolo autore. L’antologia raccoglie le vivide testimonianze letterarie di molti validi haijin (poeti) moderni, volti all’acuta e attenta osservazione della natura che li circonda, trasfigu- randola in piccole gemme che hanno la forma di soli tre versi (un intero universo contenuto in 17 sillabe). Hanno partecipato a questo volume: Elisa Allo, Massimo Baldi, Davide Benincasa, Maria Cristina Biasoli, Tina Caramanico, Francesca Casagrande, Antonio Ciervo, Marta Colanera, Elisabetta Daolio, Carla De Falco, Andrea Festa, Eufemia Griffo Lucia Griffo, Alessandro Guidobaldi, Elisa Guidolin, Francesca La Froscia, Anna Mininno, Arturo Montieri, Marzia Musneci, Alice Pancucci Amarù, Fabio Rapizza, Flavia Rolli, Salvatore Stefanelli, Laura Andreozzi Tinti, Sonia Tortora.





"Le opere raccolte in questa antologia, dall'emblematico titolo Hanami, cioè contemplazione dei fiori,esprimono con delicatezza e profondità ogni sfumatura emozionale dello haiku diramandosi in tutte le direzioni della creatività umana"

Prima di parlare dell'antologia che mi è stata inviata, è necessario e doveroso fare una breve introduzione sul significato e sulla composizione dell'Haiku. Io stesso ne avevo sentito parlare ma non mi sono mai informato doverosamente forse per mancanza di interesse o semplicemente perché non me ne era ancora giunta occasione. Cosa sono gli Haiku?
Sono brevi componimenti giapponesi composti esclusivamente da tre versetti e un totale di 17 sillabe: componimenti quasi epigrammatici che ci riportano alle antiche inscrizioni funebri dei poeti latini che avevano il compito di esprimere repentinamente, senza giri di parole e retorica, quello che sentivano. Diversi sono i sentimenti che possono essere espressi tra cui ricordiamo Sabi, il sentimento della solitudine, del distacco; Wabi, l'imprevisto, l'inaspettato, la meraviglia; Mono no aware, il senso di caducità e dello scorrere del tempo; Yugen, il fascino inspiegabile delle cose. Anche qui sembra essere messa in evidenza una certa simbiosi con la natura che non solo circonda il poeta ma partecipa al suo dolore, si fa da tramite per espiare dolori e per diffondere gioie, si fa immagine su cui proiettare pensieri e stati emozionali: in ogni Haiku è presente il cosiddetto riferimento stagionale o "Kigo", elemento della flora o della fauna, o appartenente alle tradizioni, che deve indicare un particolare periodo dell'anno, quello più congeniale al sentimento da esprimere, o semplicemente quello in cui è stato composto il frammento poetico.
E proprio su questo si è lanciata la casa editrice Edizioni della sera, Promuovendo una collana di Haiku costituita da 4 volumi, uno per ciascuna stagione.
Un primo approccio, una prima rivelazione. Anche se i frammenti sono brevissimi, ciascuno di essi impiega un tempo di lettura e meditazione abbastanza prolungato: ogni Haiku ha bisogno di essere assaporato con calma per cogliere la disposizione ricercata delle parole e dei fonemi, la ricerca stilistica e linguistica, nonchè il significato superficiale e che si può immediatamente cogliere. Ma ciascun Haiku racchiude un mondo dentro che ha bisogno di essere ascoltato, divorato, aperto dalla nostra mente e dalla nostra immaginazione; dietro ogni haiku ci sono i nostri e i sentimenti degli altri, ci sono spazi e tempi immuni dalla realtà, immagini che ci proiettano in un locus amoenus dove i sentimenti e i pensieri diventano tangibili. Alcuni Haiku ci obbligano a riflettere, altri ci riportano ai tempi dell'infanzia tra il bianco della neve e l'aria natalizia, altri esprimono angosce esistenziali, domande che l'uomo non vuole rendere esplicite altri ci richiamano alla memoria perdite e speranze; altri ci chiedono indirettamente chi siamo e cosa siamo. Sono specchi per la nostra anima. Complimenti a tutti gli autori.
Tra i diversi Haiku ecco alcuni tra quelli che mi sono piaciuti di più:

"Luna di ghiaccio
a lei affido i segreti
del mio vissuto"
Davide Benincasa

"Stelle sul mare
fari sul mio gelare
si spegne il buio"
Marta Colanera

"Ultimo sguardo
ardente epilogo
di un tempo freddo."
Elisabetta Daolio



VOTO: 





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