martedì 2 ottobre 2012

Recensione: Meditazioni al femminile

Da molto tempo ho a casa questo libricino, mi era stato inviato un anno fa dall'autrice. Ma dovendo leggere altri libri, l'avevo sempre messo da parte e solo ora sono riuscita a leggerlo. E posso affermare che ho sbagliato ad aspettare così tanto, vale la pena leggere queste poesie, ve lo assicuro!

MEDITAZIONI AL FEMMINILE

Sangel edizioni | 88 pp. | €10,00
Con Meditazioni al femminile, l’autrice padovana Michela Zanarella conferma la sua cifra stilistica e affida all’originalità delle immagini, all’azzardo delle similitudini, a metafore mai prevedibili e, a volte, addirittura spiazzanti, gli esiti più felici del suo discorso poetico. 


Uno stile sensuale e delicato, parole ben scelte e ben accorpate tra di loro, una sensibilità rara da trovare e ben espressa dai versi incantevoli di questa nuova antologia. Una poetessa italiana ancora giovane eppure piena di carisma e sentimenti, stati d'animo da mettere a fuoco, impressioni, sensazioni da buttare giù sul foglio. Leggiamo nella prefazione: "NON SONO IO A SCEGLIERE DI SCRIVERE, è LA POESIA CHE MI SCEGLIE QUANDO VUOLE, SENZA CHIEDERE".
Possiamo ben capire da queste poche righe che la poesia è concepita non come un mestiere, un passatempo quotidiano con cui riempire le nostre giornate, ma è ispirazione, fuga in un mondo altrove, lontano da questo, è invasamento da parte di un Dio, delle antiche Muse. A tal proposito mi piace citare questi versi dell'autrice della lirica Veggenze:

"La mia anima fruga 
nel rovescio del mondo, 
messaggi sublimi, 
impalpabili. 
Nascono fili 
di luce improvvisa. 
Rabbrividisco." 

Una concezione che potremmo definire simbolista, quasi decadente volta a scoprire i messaggi arcani del mondo, le porte segrete della natura, l'illuminazione istantanea di un attimo, della verità che noi uomini cerchiamo, sfioriamo ma non raggiungiamo mai.
La sensibilità dell'autrice tocca diversi punti e diversi argomenti: è una voce che parla di amore, di eros che squassa le menti e le carni, di amanti che si frugano e si trovano o si perdono nel tempo, che cercano di resistere oltre lo spazio, oltre il tempo..

"Insieme 
oltre gli schemi della fine, 
ci spingeremo alati 
sulle assi del tempo, 
come a scoprirci nudi 
per la prima volta, 
nervosi d'amore, 
pronti a scavare intimità 
d'acque e universo" 

Ma non è soltanto l'amore il tema principale delle sue poesie: è un'anima messa a nudo, che si denuda di tutte le maschere per lasciarsi andare, scoprire piano piano, giocare sulla sua forza e sulle sue debolezze, è un'anima moderna che sente il peso di un'epoca ormai misera, degradata spiritualmente, un'epoca di FANGO E RADICI:

"Affoghiamo le nostre miserie 
con le lacrime. 
Siamo spiriti di un secolo 
che divora le memorie. 
..... 
Ci vediamo acque 
di mari diversi, 
figli di burrasca. 
Ci incontriamo 
nel petto della stessa terra, 
fango e radici 
per un nuovo germoglio" 

Una poesia che lancia una speranza, una speranza per il domani, che chiede e dà, sogna:

"Ho bisogno 
di un sogno, 
di un inchino alla luna, 
di un senso da offrire 
al seno del mondo" 

Sono rimasta abbastanza colpita da queste poesie, hanno scavato dentro di me lasciando una traccia, indicandomi una via, una nuova prospettiva, occhi nuovi in un mondo ormai vecchio. Sono poesie profonde che graffiano l'anima, che le ridanno luce, che la risollevano dal grigiore delle giornate.
Una lettura piena di riflessione e passione, imperdibile.


VOTO:





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