Un audiolibro è la registrazione audio di un libro letto ad alta voce da uno o più attori, un lettore (speaker) oppure da un motore di sintesi vocale. Il testo registrato può essere la versione integrale di un libro, o un testo scritto appositamente per essere pubblicato esclusivamente come audiolibro, o ancora una riduzione o una sceneggiatura (originale o non) scritta appositamente per la registrazione audio. Gli audiolibri possono presentare anche musiche e ricostruzioni sonore (sound design), anche se generalmente l'audiolibro "classico" prevede la sola voce dello speaker che legge il testo. Alcuni audiolibri sono letti da attori, cantanti o dagli scrittori stessi. Gli audiolibri, oltre a permettere la lettura dei libri mentre si è occupati in altre attività, possono essere anche un valido aiuto per molte persone affette da particolari handicap visivi o motori. Un tempo gli audiolibri venivano registrati su musicassetta, oggi su CD audio, anche se il formato più diffuso ormai è l'MP3, grazie anche ai tanti negozi digitali che ne hanno semplificato enormemente la diffusione e l'acquisto.
Beppe Severgnini ha scritto dell’importanza di leggere libri ad alta voce e di ascoltarli: che si tratti di letture pubbliche da parte degli autori (i cosiddetti reading) o degli audiolibri, che all’estero hanno avuto un certo successo ma che in Italia stentano a funzionare. Severgnini racconta di aver cambiato idea sul lavoro di un autore dopo averlo ascoltato leggere la sua opera e di aver trasformato grazie agli audiolibri il tempo trascorso in auto in un «master letterario»: ascoltando per esempio Nanni Moretti leggere I Sillabari di Goffredo Parise, e America di Franz Kafka letto da Francesco De Gregori. La prima pagina della nostra vita non l’abbiamo letta. L’abbiamo ascoltata. Così accadrà, probabilmente, per l’ultima pagina. Non c’è niente di sorprendente nel successo della lettura pubblica, non c’è niente di rivoluzionario nella lettura orale. Si tratta di un ritorno alle origini. Ascoltare, come ha ricordato anche Wilbur Smith su “La Lettura” è naturale e rassicurante. Tra i cinque sensi il più evocativo è l’olfatto, ma anche l’udito è un ottimo conduttore di emozioni. Un motivo del successo dei festival letterari – successo duraturo, sebbene qualcuno l’avesse considerato una moda passeggera – è questo: c’è la possibilità di ascoltare. La voce di una scrittrice o di uno scrittore non è fondamentale come quella di un attrice o di un attore (che in Italia insistiamo a nascondere dietro al doppiaggio). Ma resta importante.
Eppure perché in Italia hanno avuto poca fortuna rispetto agli altri paesi? Pregiudizi? A voi la risposta!
Voi cosa ne pensate?
Avete mai provato questa esperienza?
Il mio cruccio! Vorrei tanto provarne uno ma poi mi blocco. Anni fa, su una famosa radio nazionale ascoltavo un romanzo a puntate, si chiamava "Alcatraz", non so se si può paragonare a un libro, ma diciamo che dopo un po' ci avevo fatto l'abitudine, confesso che vi avevo preso gusto e alla fine non vedevo l'ora che fossero le 13 per gustarmi un'altra puntata. Ma c'è sempre qualcosa che mi blocca, non lo so perché.
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