mercoledì 21 settembre 2016

Tra arte e letteratura: le miniature

Con il termine "miniatura" si indica l'illustrazione o decorazione di libri o documenti antichi eseguita a mano con mezzi pittorici. La parola "miniatura" deriva da minium, termine latino per il cinabro, il colore rosso con cui in epoca romana si mettevano in rilievo le iniziali, i titoli, le rubriche e i segni di paragrafo. "Miniare" in origine significava perciò "scrivere con il colore rosso", e rispondeva all'esigenza pratica di individuare facilmente i vari passaggi di un testo. Solo in seguito il significato di "miniatura" si estese ad indicare l'illustrazione e la decorazione del testo scritto.

Risultati immagini per miniature dei libri

La miniatura è il colore applicato al capolettera dai copisti o scrivani, all'inizio del capitolo o del paragrafo che più correttamente andrebbe indicato col termine di rubricazione. La miniatura può trovarsi in mezzo al testo ma può non avere alcun rapporto con esso. A seconda della posizione della miniatura sulla pagina si può adoperare la seguente terminologia:

  1. Scene illustrate: Pagine intere, inserita tra due paragrafi o capitoli, in margine al testo
  2. Composizioni decorative
  3. Fasce laterali
  4. Cartigli (ornamenti a forma di pergamena con le estremità arrotolate, destinati ad accogliere un'iscrizione)
  5. Frontespizi (composizioni che si trovano sulla prima pagina di un libro)
  6. Fine riga (motivi più o meno allungati, della stessa altezza delle lettere, destinati a riempire lo spazio lasciato vuoto sulla destra, per completare una riga)
  7. Segni di paragrafo (quando il testo è ininterrotto, si pone un motivo dipinto di separazione, piuttosto semplice e stereotipato, fra due paragrafi o due versetti del testo originale)
  8. Grottesche (ai margini, nelle intestazioni e nei piè di pagina dei manoscritti tardo-gotici, tra intrecci vegetali o creature di sogno, talvolta meno mostruose e comiche)
  9. Iniziali: semplici (il loro studio si divide tra estetica e paleografia), campite (per lo più dorate, su uno sfondo colorato, che risaltano motivi stereotipati, abitate (lettere maiuscole a cui si intrecciano piante, animali e perfino personaggi, anche se non si tratta di scene propriamente dette), sintetiche (è il decoro che disegna la lettera), istoriate (scene narrative rappresentate negli spazi liberi della lettera).

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La tecnica alla base della miniatura è la tempera cioè la dispersione di un pigmento o di una lacca in un legante che permette al colore di aderire al supporto o alla preparazione. I pigmenti sono sostanze per lo più minerali, chimicamente inerti, che hanno bisogno di un adesivo per rimanere in posizione. Le lacche sono invece sostanze vegetali (di solito liquidi) trattate con allume per permetterne la preparazione come pigmenti solidi. Molto più raro è invece l'uso di coloranti applicati direttamente. I colori si mescolavano poco e talvolta non del tutto: l'artista lavorava "tono su tono", a colore asciutto, e giocava con i leganti per ottenere le sfumature a partire dallo stesso pigmento. 

Risultati immaginiNonostante ve ne siano tracce anche in epoche precedenti, magnifici codici miniati furono realizzati soprattutto nei primi secoli del Medioevo nei monasteri, specie irlandesi ed inglesi, e per le corti. Infatti i libri più riccamente miniati venivano commissionati perlopiù dai re o dai nobili: è per questo che i codici più belli di questo periodo sono legati ai nomi dei grandi re del passato, come Carlo Magno e i suoi discendenti, o la dinastia degli Ottoni, che fecero produrre Bibbie e Vangeli, ma anche raccolte di testi classici, di rara bellezza. Soprattutto per i primi secoli del Medioevo, i codici miniati sono testimonianze importanti, perché documentano un'arte che altrimenti sarebbe oggi perduta. Infatti, non si sono conservati pitture o affreschi di quell'epoca, se non in numero esiguo e in ogni caso molto rovinati. Grazie ai libri miniati di Carlo Magno, degli Ottoni, o dei monasteri attivi in quei secoli, possiamo ricostruire almeno in parte come doveva essere la pittura del tempo.
Le testimonianze diventano più numerose col passare dei secoli, e dall'XI secolo in poi il numero dei libri miniati giunti fino a noi aumenta in modo considerevole. Solo per citare alcuni tra i prodotti più memorabili, vanno ricordate le cosiddette "Bibbie Atlantiche", chiamate così per il grande formato, di età romanica (1050-1150), e i preziosi libri liturgici e di preghiere prodotti in Francia tra Duecento e Trecento, che mostrano un raffinatissimo linguaggio gotico. Ma non solo: in questo periodo si diffusero nuovi testi profani, come i romanzi cavallereschi e i racconti del mito di Troia, che vennero trascritti in eleganti libri, miniati con scene di duelli e battaglie. E in Italia, dal secondo quarto del Trecento si produssero copie illustrate di uno dei poemi più rappresentativi della nostra cultura, la Divina Commedia.


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