martedì 2 agosto 2011

I vampiri dell'11 Settembre

Il 30 Giugno 2011 è uscito un nuovo libro per la Gargoyle Books, "I vampiri dell'11 Settembre" di Clanash Farjeon. Seguito di "I vampiri di Ciudad Juarez".

«Sono venuto in possesso di una videocassetta da una fonte segreta. Una persona di cui mi fido ciecamente, per cui so per certo che è vera. È una conferma di quanto sostengo sul Pentagono e sul luogo dello schianto a Shanksville. A tratti è raccapricciante, a tratti comico. È una follia che sia stata girata, ma capisco perché chi lo ha fatto ha pensato che non ci fossero rischi. Il travestimento da mostri è sempre stata la loro mostruosità. Un posto dove i comuni mortali non osano andare. Come tutti i cliché, è vero che gli assassini tornano sul luogo del delitto. Il sadismo ha bisogno di rivisitare i propri orrori.»


Collana: Nuovi Incubi
Prezzo: 14,50 euro, brossura
Pagg.: 311
EAN-13: 978-88-89541-55-5


La trama.

New York, prima mattina del 7 ottobre 2001: Luciano Perretti e Jim Gonzalez, due tra i tantissimi operai impegnati nelle articolate azioni di soccorso a Ground Zero, svelano a un giornalista di Al Jazeera di aver visto il Vice-Presidente degli Stati Uniti, Dick Cheney, aggirarsi tra le macerie delle Twin Towers sotto forma di vampiro. La notizia giunge alla direzione di Enigma, rivista inglese dedicata al soprannaturale e all'occulto, che decide di compiere degli approfondimenti, in vista della pubblicazione di un pertinente dossier, e manda sul posto l'inviato Michael Davenport. Lo stesso reporter che soltanto quattro anni e mezzo prima si era trovato coinvolto, suo malgrado, in una scabrosissima vicenda legata alla dinastia dei Portillo, signori della droga di Ciudad Juarez, metropoli messicana tra le più violente del mondo.

Nella New York sventrata del post-11 settembre, Michael fa una serie di incontri, riprendendo vecchi contatti come quello con il suo ex cognato David Giudice, e intessendone di nuovi (tra gli altri, il facoltoso Louis Lamy e l'intellettuale impegnato Warren Alan Jones) ma, soprattutto, ha anche lui delle strane visioni, scoprendo di non essere l'unico, giacché - oltre a Perretti e Gonzalez - sono tante le persone che, sul suolo statunitense, vedono cose davvero singolari, se non inquietanti. a esserne oggetto, infatti, sono principalmente i pezzi grossi dell'amministrazione Bush, quali il summenzionato Cheney, il Consigliere della Sicurezza Nazionale, Mrs Condoleezza Rice, il navigato consulente politico Henry Kissinger, il Segretario della Difesa, Donald Rumsfeld, nonché alti papaveri dell'esercito. Si tratta del cosiddetto gruppo dei "Vulcani", che appare sempre sotto spoglie vampiresco-spettrali e nelle occasioni più impensate. Intanto David muore misteriosamente. è stato suicidio od omicidio? E perché Michael comincia a venire pedinato? È unicamente l'FBI interessato a controllarlo? Malgrado i pericoli crescenti, l'indagine del giornalista continua, fino ad approdare a Washington.

Il libro.


Horror decisamente peculiare, nel quale il ricorso all'elemento terrifico è meramente allegorico (non mostri reali ma umani percepiti come mostri), il romanzo I vampiri dell'11 settembre serve in maniera avvincente la furia di denuncia del suo autore verso l'amministrazione Bush, le cui bramosie egemoniche vengono considerate tra i motivi principali della tragedia dell'11 settembre. Alla sua terza opera letteraria - dopo Le Memorie di Jack lo Squartatore (2003) e I vampiri di Ciudad Juarez (2010), Clanash Farjeon sferra un poderoso attacco contro l'arroganza del potere, la sua doppiezza, la sua connaturata corruttibilità, sullo sfondo di uno degli eventi storici più gravi del Terzo millennio.

L'orrore, per Farjeon, consiste essenzialmente nella paura, medium di controllo e manipolazione da parte del potere politico, il quale nasconde la ricerca della verità a favore dell'individuazione spasmodica di un caprio espiatorio su cui accanirsi. La denigrazione e la demolizione sistematiche contro questo capro espiatorio risultano funzionali a placare l'opinione pubblica, specie se profondamente stressata da un trauma della portata di Ground Zero. Da qui, dunque, la fabbricazione di prove dell'amministrazione Bush per giustificare l'invasione USA dell'Iraq e la conseguente guerra, di cui il Vice-Presidente Dick Cheney seguita da più parti a venire reputato l'ideatore (non casuale il tentativo d'impeachment nei suoi confronti con l'accusa di aver contraffatto delle informazioni ricevute dai Servizi Segreti per stabilire un legame tra Iraq e Al-Qaida, legittimando così la giustezza del conflitto).

Privo di qualunque perentorietà, traboccante umorismo, gusto sapido del racconto e sferzante estro, I vampiri dell'11 settembre si configura come un testo molto ambizioso nella sua miscela di invettiva civile, satira politica e fiction, dimostrando ancora una volta le molteplici prospettive narrative del genere horror.


L'autore.


Clanash Farjeon è l'anagramma di Alan John Scarfe. Nato nel 1946 nella contea dell'Inghilterra meridionale dell'Hertfordshire, si trasferisce ancora bambino in Canada. Formatosi all'Università britannica della Columbia e all'Accademia di Arte Drammatica di Londra, è conosciuto specialmente come attore di teatro classico, avendo interpretato oltre 100 ruoli (tra cui Re Lear, Otello, Amleto, Faust, Zio Vanja, Cyrano de Bergerac, l'Enrico IV di Pirandello), ma è al contempo autore di diverse regie teatrali. Ha recitato in più di 40 film e in innumerevoli serie Tv, tra cui Star Trek: Voyager e Star Trek: The Next Generation, in quest'ultima accanto alla moglie Barbara Macza (in arte Barbara March), attrice di origini polacche, anch'essa di formazione teatrale. La coppia ha due figli, Jonathan, anch'egli attore, e Tosia, compositrice e cantante d'opera con la passione per il rock.

Per i tipi Gargoyle, Scarfe ha pubblicato Le Memorie di Jack Lo Squartatore (2008) e I vampiri di Ciudad Juarez (2010), primo capitolo di una trilogia vampiresca, cui segue ora I vampiri dell'11 settembre.


Hanno detto.
I vampiri di Farjeon non sanno di esserlo e vivono le loro esistenze "corrotte e depravate" in un turbine di vizio e colpa, superficialità e vuoto pneumatico.



I loro denti insanguinati sono metafora lampante e terribile di una classe politica che da secoli sta vampirizzando le risorse e le forze dinamiche dell'uomo.
Eduardo Vitolo - Il mondo di Edu






Romanzo coraggioso e pieno di amare considerazioni, frutto dell'impegno politico di Farjeon, il quale ripropone in chiave horror le oscure tematiche che fanno da sfondo all'evento che ha sconvolto e cambiato gli Stati Uniti.
Daniela Bolognini - Il Catafalco






[.] l'11 settembre è divenuto un mito moderno, il cui stesso "consumo" ne ha fatto un'icona sospesa tra realtà e allucinazione. Per quel che riguarda la letteratura, il panorama è straordinario, e sono diversi i romanzi "post-traumatici" pubblicati negli ultimi anni degni di nota [.]; ognuno ha un suo registro preferenziale, e il realismo cede spesso a una dimensione sospesa tra il magico e i confini del reale, mentre l'inconscio riemerge e spadroneggia. Quel che il mainstream non può fare dichiaratamente lo fa il genere, in primis l'horror che si impossessa alla sua maniera e con i suoi mezzi - né pochi né banali - dell'orrore supremo di Ground Zero.
Danilo Arona, L'11 settembre: fantasmi della mente e letteratura horror - http://www.gargoylebooks.it/

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