giovedì 24 luglio 2014

Recensione: Le cose che non so di te

Buon pomeriggio carissimi lettori, finalmente ho concluso questa recensione, è stata dura!
Non sapevo come scriverla, perché questo libro purtroppo non mi è piaciuto poi così tanto, come speravo. Alla fine, ne è uscita una recensione molto lunga, non so come ci sia riuscita. Spero solo che non vi annoi troppo leggerla xD
Devo ringraziare tantissimo la Giunti perché mi ha inviato questo libro e mi ha dato la possibilità di leggerlo.

LE COSE CHE NON SO DI TE

AUTORE: Christina Baker Kline
EDITORE: Giunti
PAGINE: 320
PREZZO: 12,00

Molly ha solo diciassette anni ma una spiccata predilezione per i guai. In affido presso due genitori disarmati, dopo aver rubato Jane Eyre dalla biblioteca della scuola, per punizione è costretta a recarsi ogni pomeriggio a casa dell’anziana signora Vivian per aiutarla nelle pulizie. L’ incontro tra le due non è certo dei più promettenti: Molly ha sempre il broncio, si esprime a monosillabi, è piena di piercing e ha due ciocche ossigenate ai lati del viso. Vivian però è una donna speciale a cui la vita ha tolto e regalato tanto: non si fa certo intimidire dall’aspetto di Molly. Giorno dopo giorno, le due scoprono di avere qualcosa di molto profondo che le unisce: anche Vivian infatti è rimasta sola da piccola e, come tanti altri bambini della sua epoca, venne messa sul “Treno degli orfani” per trovare una famiglia che si facesse carico di lei. E quando Molly capisce di poterla aiutare a dipanare il mistero che da tanti anni la perseguita, la scintilla dell’affetto più grande e sincero libererà entrambe.




Le cose che non so di te l'ho voluto iniziare subito perché avevo grandi aspettative ed ero molto curiosa, ma ahimè devo ammettere che mi ha lasciata un po' perplessa. Non mi è piaciuto così tanto come mi aspettavo e per buona metà della lettura avevo soltanto una grande confusione in testa.
Ma andiamo con ordine, dalla trama sembra che tutto il libro debba essere incentrato sulla vita di Molly e che Vivian sia solo un personaggio secondario, ma invece è tutto al contrario. Per buona parte del libro, la storia si concentra su Vivian, che grazie all'incontro con Molly ripercorre gli eventi del passato e ricorda la sua infanzia infelice.
I capitoli si alternano tra la storia di Vivian, raccontata in prima persona e la storia di Molly, raccontata in terza persona da un narratore esterno. Le due storie sono molto simili e, a volte, ho rischiato di confonderle l'una con l'altra, meno male che all'inizio di ogni capitolo c'è l'anno in cui si svolge la scena. Non mi è piaciuta neanche la scelta di adottare un narratore esterno per la storia di Molly, non mi ha coinvolta abbastanza, come avrei voluto. Invece ho apprezzato molto, il racconto di Vivian, ripercorrere tutte le tappe della sua giovane vita, conoscere i dolori che ha dovuto sopportare e le sofferenze di una giovane orfana.
L'autrice attraverso la storia di Vivian, ha voluto testimoniare un fenomeno avvenuto tra il 1854 e il 1929: i “treni degli orfani” erano dei veri e propri viaggi di bambini rimasti soli, che venivano affidati gratuitamente alle prime persone che li volevano, ma non si trattava sicuramente di adozioni per amore di avere un figlio, ma piuttosto era un modo per poter avere maggiore manodopera, per esempio per un lavoro nei campi, per i maschi, oppure per cucire e accudire i bambini, per le femmine. Nessuno si interessava dei veri sentimenti e dei veri bisogni di questi bambini, che dovevano subire di tutto in silenzio, perché è questo che ci si aspetta da un bravo bambino.
Nel caso di Vivian, la faccenda è un po' più complicata, lei è originaria dell'Irlanda e ha i capelli rossi, ciò non è ben visto da molti americani, che infatti preferiscono altre bimbe a Vivian, inoltre i grandi non dimenticano di rinfacciargli le sue origini, di tanto in tanto.
La storia di Vivian è la parte più interessante di tutto il libro, secondo me, il lettore sente proprie tutte le emozioni di Vivian, si sente vicino alla protagonista.

Veniamo trasportati nel passato, nel periodo tra le due guerre e seconda guerra mondiale, in un America che cerca di riprendersi dalla crisi post bellica, ma che subisce nuovamente le perdite dovute alla seconda guerra, che rivede i suoi uomini cadere ad uno ad uno, partire per non tornare più.
Ma badate bene, probabilmente senza la presenza di Molly all'interno del libro, non avremmo mai conosciuto la storia di Vivian.
Le due protagoniste sono legate da un passato molto simile, anche Molly è sola, è stata adottata ma nella nuova famiglia, le cose non vanno molto bene. Lei è una ragazza apparentemente forte, non tradisce emozioni e si è creata una corazza per proteggersi dalle delusioni, non si aspetta nulla dalla vita e non crede che le cose possano andare meglio. Dopo aver cercato di rubare una copia di Jane Eyre dalla biblioteca, è obbligata a svolgere 50 ore di servizio civile. Queste ore le dovrà trascorrere aiutando Vivian a riordinare la soffitta.
E' così che le due protagoniste si incontrano, ed è così che inizia il libro, da qui conosceremo le vite delle due.
Come vi dicevo, la lettura è stata abbastanza confusa, per me. Solo verso la fine sono riuscita ad ingranare e mi sono maggiormente affezionata al libro. E' per questo e per la presenza di Vivian, che gli do 3 voti.
Un libro, insomma, pieno di emozioni e con grandi potenzialità, peccato che non mi sia piaciuto.  


VOTO:

4 commenti:

  1. Ciao, non conoscevo questo libro, dalla trama sembra carino, però la tua recensione mi scoraggia dal metterlo in wishlist... magari aspetto che si sfoltisca un po' :)

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    1. Non so, magari potrebbe piacerti e potresti apprezzare particolari che invece a me non sono piaciuti. Se lo leggerai, fammi sapere cosa ne pensi ^^

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  2. Okay, volevo leggerlo ma adesso anche io sono incerta.. Come te mi sarei aspettata che la protagonista fosse Molly e Vivian solo un personaggio secondario.. Non so, non mi convince del tutto.. :/

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    1. Se hai la possibilità, leggilo magari a te potrebbe piacere. Io, purtroppo, ci sono rimasta un po' male :\

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