LA SPOSA GIOVANE
Feltrinelli | 192 pp. | €17,00
Siamo all’inizio del secolo scorso. La promessa Sposa è giovane, arriva da lontano, e la Famiglia la accoglie, quasi distrattamente, nella elegante residenza fuori città. Il Figlio non c’è, è lontano, a curare gli affari della prospera azienda tessile. Manda doni ingombranti. E la Sposa lo attende dentro le intatte e rituali abitudini della casa, soprattutto le ricche colazioni senza fine. C’è in queste ore diurne un’eccitazione, una gioia, un brio direttamente proporzionale all’ansia, allo spasimo delle ore notturne, che, così vuole la leggenda, sono quelle in cui, nel corso di più generazioni, uomini e donne della famiglia hanno continuato a morire. Il maggiordomo Modesto si aggira, esatto, a garantire i ritmi della comunità. Lo Zio agisce e delibera dietro il velo di un sonno che non lo abbandona neppure durante le partite di tennis. Il Padre, mite e fermo, scende in città tutti i giovedì. La Figlia combatte contro l’incubo della notte. La Madre vive nell’aura della sua bellezza mitologica. Tutto sembra convergere intorno all’attesa del Figlio.
E in quell’attesa tutti i personaggi cercano di salvarsi.
E in quell’attesa tutti i personaggi cercano di salvarsi.
"Vedere come gli oggetti non portano in sè nulla del senso che noi gli diamo. Basta una circostanza obliqua, un piccolo assestamento della traiettoria, e in un attimo sono pezzo di tutt'altra storia. Crede che questa poltrona sarà diversa per aver ascoltato le mie parole o per aver ospitato il suo corpo e il mio?"
"Non veniva da me, era lì e basta: così mi accorsi che diceva qualcosa che io non avrei saputo formulare ma che ora riconoscevo senza incertezze. Mi riguardava. La lessi ancora una volta e capii, in tutta semplicità, che quel che mi rimaneva da desiderare, dato per definitivo il mio sconcerto, era effettivamente morire alla luce del sole [...] Ma d'improvviso non stavo più scrivendo, stavo vivendo- una cosa che appunto tralascio di fare da tempo, o almeno ogni volta che mi è possibile-se vivere è il nome di quel rapido tornare a se stessi che mi capitò di sperimentare, senza preavviso, mentre sdraiato sul divano leggevo ad alta voce una frase che qualche giorno prima avevo scritto e che adesso mi si ripresentava."
Di fatti, è proprio un romanzo che si incentra sulla salvezza, restituita soltanto da un possibile ritorno del Figlio, e su tutti quei sentimenti umani che protendono ad essa. Un romanzo che parla di attesa, di desiderio, di follia mista a imperscrutabili sillogismi, di personaggi che sono esasperazione di uno o dell'altro sentimento: Modesto rappresenta così la cura e la meticolosità del servizio; il Padre la razionalità estrema e il rifugio dalle passioni a causa di un difetto del cuore che, al minimo sobbalzo, potrebbe portarlo dall'altra parte del mondo; la Madre il culto della bellezza e della sensualità eterna; lo Zio l'incapacità di affrontare le conseguenze della vita scappando in un mondo soffuso concessogli da un sonno semi-continuo; la Figlia, il difetto umano e la ribellione interiore a costumi ormai vecchi. E poi lei, la Sposa Giovane, il personaggio principale e forse il più emblematico, che subisce una profonda metamorfosi: dall'innocenza e ingenuità alla conoscenza del mondo, sino a inoltrarsi nella scoperta del piacere e del suo essere donna. Un unico elemento sembra rimanere uguale: l'attesa di un uomo che ama, e se così non è, che rappresenta almeno la sua via di fuga dalla sua famiglia. Ma cosa ricava quindi dallo stare insieme alla famiglia del Figlio? Semplicemente un percorso di crescita personale, tutto scandito da un tempo che sembra inamovibile, scandito appena dalle colazioni infinite, dalle litanie notturne per sfuggire alla morte, dalle sette finestre aperte ogni mattina da Modesto. Come se ci trovassimo di fronte a un quadro coperto da una tela. Il mistero inizialmente ci avvolge per poi essere piano piano svelato mostrandoci il quadro nella sua interezza. Il tutto attraverso la mente dei personaggi che si scambiano di posto raccontando, al proprio turno, la propria storia nonché la propria visione del mondo, più o meno profonda o superficiale. Eppure, mentirei se dicessi che il libro mi è piaciuto completamente. Ci sono infatti due punti che mi hanno fatto storcere il naso o rallentare la lettura: a volte, si ha la sensazione che il linguaggio sia troppo abbellito e orpellato rendendo difficoltosa, se non addirittura lenta, la narrazione; c'è un eccessiva attenzione per il sesso in tutte le sue sfumature, non entrando mai però nel volgare, dalle stanze intime della casa ai bordelli di città. Non nego che, col senno di poi, tutto è teso alla crescita, o meglio dire scoperta, della Sposa Giovane e nella "preparazione del suo grembo", tuttavia alcuni tratti li ho trovati forzati e facilmente sostituibili da un ampliamento di altri aspetti narrativi. Di sicuro non il migliore dei libri di Baricco. Tuttavia lo consiglio per chi ha fame di un linguaggio ben usato, di una storia enigmatica e di personaggi sfumati, a volte dai contorni indefiniti. Si sa che non è sempre facile viaggiare con Baricco eppure le sue storie continuano ad affascinarmi.
VOTO:
Voi lo avete letto?
Che ne pensate?
Lo ho comprato con quella promozione dei due libri a 9,90 , ma non lo ho ancora letto!
RispondiEliminaDa un lato mi hai incuriosita, dall'altro speravo che ti sarebbe piaciuto di più!