martedì 10 gennaio 2017

Recensione: Le ragazze

Buongiorno carissimi lettori e ben ritrovati sul nostro blog! Oggi vi presentiamo la recensione di un romanzo di cui si è molto parlato ultimamente (pareri molto discordanti tra i vari lettori) e che eravamo proprio curiosi di leggere ^^ Non vi anticipo nulla ma posso dirvi che le letture del nuovo anno sono iniziate proprio bene :P


LE RAGAZZE
Libro Le ragazze Emma Cline
Einaudi | 334 pp. | €18,00

La splendida topografia di un cuore devastato dalla solitudine, attraverso il ritratto di una giovane che rincorre un pericolo aldilà della sua comprensione, in una Estate di paura, delirio e desiderio.
Evie voleva solo che qualcuno si accorgesse di lei. Come tutte le adolescenti cercava su di sé lo sguardo degli altri. Un'occasione per essere trascinata via, anche a forza, dalla propria esistenza. Ma non aveva mai creduto che questo potesse accadere davvero. Finché non le vide: le ragazze. Le chiome lunghe e spettinate, i vestiti cortissimi. Il loro incedere fluido e incurante come di "squali che tagliano l'acqua". Poi il ranch, nascosto tra le colline. L'incenso, la musica, i corpi, il sesso. E, al centro di tutto, Russell. Russell con il suo carisma oscuro. Ci furono avvertimenti, segni di ciò che sarebbe accaduto? Oppure Evie era ormai troppo sedotta dalle ragazze per capire che tornare indietro sarebbe stato impossibile?





Immagine correlataLa necessità di dover far parte di qualcosa, di nascondere la fragilità di quell'età con una spavalderia che non ci appartiene, come se fossimo già esperti e profondi conoscitori del mondo circostante. Il desiderio radicato e insaziabile di avere chiasso intorno, mille voci e sguardi che arrestino anche solo per un attimo il senso di solitudine, e spesso di inadeguatezza, che in quegli anni sembra essere l'unico sentimento che siamo in grado di provare. Non ci rendiamo conto nel frattempo della bellezza che ci circonda e ci lasciamo sopraffare da quei mostri beffardi che prendono il nome di insicurezza, paura, incapacità di adattamento. Siamo disposti ad aggrapparci a qualsiasi persona, persino a falsi idoli che gratifichiamo e veneriamo con la assiduità e la fede di un ceco credente, siamo disposti a rifiutare e denigrare noi stessi pur di piacere ai nostri coetanei. Non importa se la strada intrapresa sia tortuosa e pericolosa, non importa che la mente a un certo punto ci indichi una crepa in quel bagliore che assuefa: l'adolescente continua ad arrancare, va avanti, insieme al suo gruppo, inarrestabile. Ma in realtà già fermo, in futuro, a osservare quel tempo che non tornerà più, gli sbagli che avrebbe potuto evitare, le convinzioni che non gli appartenevano, l'incapacità diffusa di un periodo della vita che, seppur problematico, rimane uno dei migliori della sua intera esistenza.
Evie è un'adolescente, una bambina cresciuta troppo in fretta che è stata esposta precocemente al mondo, in balia dei suoi venti, e come tutti, non è in grado di saper trovare un appiglio sano in questo caos, di avere il tempo di mettere a fuoco la realtà e di adattarsi al cambiamento. Alla sua crescita fisica e mentale. Nascono in lei adesso nuove passioni, il desiderio di essere baciata dal fratello della sua migliore amica, la curiosità di scoprire l'intimità nelle sue varie sfaccettature, la rivalità nei confronti delle coetanee, il senso di ribellione nei confronti dei genitori e del sistema, la apparente e dirompente voglia di crescere, di sembrare più grande, di saltare quella fase di passaggio e definirsi già adulta, già al di là della barriera. In lei, come in ognuno di noi, coesistono due personalità: da un lato la parte nostalgica dei tempi andati, l'emblema dell'innocenza e della ingenuità; dall'altro la parte più oscura e profonda che risponde alla voracità del desiderio e del tempo, che brama di fare esperienze al di là del corretto, del morale, del codice etico che ci governa. Così non si tratta semplicemente del percorso di crescita e di formazione di un'adolescente come tante, ma la chiave di lettura, su un piano più alto, è l'eterno contrasto tra l'uomo e il suo doppio, la parte buona e cattiva che cozzano tra di loro e che si adattano, o almeno si spera, nonostante gli spigoli aguzzi, l'eterno combattimento tra le due spinte primordiali, l'oscuro e la luce, Thanatos ed Eros, la perdizione o la redenzione.
Risultati immagini per le ragazze emma clineEvie si lascia andare, viene travolta dallo scorrere del suo sangue, non ha tempo di capire cosa stia realmente succedendo. Non ha più nessun faro a illuminarle la via, essendo venute meno le certezze su cui credeva di poter contare: la serenità, l'amicizia eterna, l'armonia della famiglia, l'attenzione di una madre, troppo impegnata a rifarsi una nuova vita, e di un padre, mero burattino incapace di recitare. Evie sperimenta così un vuoto. Un vuoto incolmabile, un buco nero che sembra risucchiarla. Così, durante una quotidiana giornata al parco, si lascia abbagliare da un gruppo di ragazze che avanzano spavalde, incuranti dei passanti, come figure eteree che appartengono a un altro mondo e che sono lì solo di passaggio.

"Alzai gli occhi per via delle risate, e continuai a guardare per via delle ragazze. Notai prima di tutto i capelli, lunghi e spettinati. Poi i gioielli che brillavano al sole. Erano in tre, così lontane che vedevo solo la periferia dei loro lineamenti, ma non importava: capii subito che erano diverse da tutte le altre persone del parco. […] Giovani donne in camicia a scacchi che correvano a stringersi al fianco dei fidanzati, bambini che lanciavano gemme di eucalipto ai polli dall’aria selvatica che infestavano il vialetto. Le ragazze dai capelli lunghi sembravano scivolare su tutto quello che le circondava, figure tragiche e isolate. Come una famiglia reale in esilio."

C'è una forte attrazione che lega Evie a quelle ragazze, Suzanne in particolare, un magnetismo che diventerà sempre maggiore lungo il filo narrativo. Una vera e propria dipendenza. Le ragazze sono "piccole donne che non cresceranno mai", come le ha definite qualcuno, sono donne che hanno abbandonato il mondo e le sue finte fattezze alla ricerca di qualcosa di più autentico, vero, scevro dai meccanismi che governano il mondo. La loro ricerca è fondata sull'amore comune, sulla libertà autentica di espressione e azione, sulla libertà stessa dei sentimenti. Nessuno possiede nulla, nessuno appartiene a nessun altro se non a se stesso, si è tutti parte di qualcosa di più grande. Nella mente di Evie, le ragazze appaiono quasi come delle eroine del mondo moderno, lontane dalla "borghesia" in cui lei è abituata a vivere. Ed è normale, dopo le delusioni del suo mondo apparentemente perfetto, che ne sia attratta tanto da spingersi al di là del limite, la barriera dell'innocenza e della armonia. Così intreccerà con loro un rapporto di "amicizia", perderà gli ultimi residui di candore macchiandosi di volta in volta di piccole crepe che la lacereranno pian piano sino a restituirle, anche a distanza di anni, un'immagine deformata allo specchio. Evie vede quel mondo ma in realtà non lo vede: è cieca, lo idealizza a tal punto di raffigurarselo come il migliore dei mondi possibili, è una fedele servitrice di quell'ambiente idilliaco, incapace di vedere i cumuli di spazzatura, le condizioni igieniche scadenti e la volgarità dei rapporti. Cosa si è disposti a fare pur di far parte di qualcosa, pur di convincersi di aver intrapreso la strada giusta? Così scorre il filo narrativo, intrecciato dalla mano della giovane autrice che, nonostante molti abbiano criticato, arricchisce lo stile con metafore e a volte un linguaggio poco elementare, sapendo sviscerare appieno i pensieri della nostra giovane protagonista, inserendo un piccolo mistero che verrà risolto negli ultimi capitoli, una tensione sempre crescente. Cosa è successo realmente quella ultima notte? Chi si era macchiato di quegli omicidi? Perchè? Ed Evie aveva avuto qualche ruolo? Tutto verrà raccontato tramite i flashback dolorosi ma autentici di una Evie già adulta, incapace tuttavia di lasciarsi alle spalle del tutto il suo passato, incapace forse di crescere davvero e voltare pagina. Suzanne, una delle ragazze "eroiche", le ha dato una possibilità. Ha saputo sfruttarla?
Un romanzo sull'adolescenza (senza cadere assolutamente nel banale o nel ripetitivo), un romanzo sulla vita, sulle sue dinamiche a volte inaspettate e imprevedibili. Un romanzo che tocca, dove ognuno di noi sarebbe potuto essere il protagonista. Non resta che pensare allora "cosa ne ho fatto invece io della mia adolescenza?" e tirare le somme.

"Suzanne mi impedì di fare quello che forse sarei stata capace di fare. E così mi restituì al mondo come avatar della ragazza che lei non sarebbe stata."


VOTO:


Voi lo avete letto?
Che ne pensate?



Risultati immagini per bianconiglio

6 commenti:

  1. Ho preso questo libro in mano non so bene quante volte. Adesso lo devo leggere!

    RispondiElimina
  2. Wow, che bella recensione!
    Ho letto anche recensioni di chi l'ha odiato, ma a me resta la voglia di leggerlo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Personalmente mi è piaciuto (non è la solita storia "adolescenziale" e anche lo stile merita). Fammi sapere :)

      Elimina
  3. Ciao!! Mi sono imbattuta in questo libro un giorno per caso in libreria e mi ha subito incuriosita anche se da brava l'ho rimesso sullo scaffale perchè avevo già troppi acquisti. Dopo aver letto la tua recensione però ho capito che devo andare a procurarmelo perchè sembra meritare tanto! :)
    Fede

    RispondiElimina
  4. Bella recensione! Questo libro è tra i forse dell'anno, mi attira ma non ne sono del tutto convinta. Sembra una storia un po' scontata, ma molto dipende da come è scritta. Vedremo se arriverà il momento giusto per leggerlo ^^

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...