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giovedì 27 aprile 2017

Recensione: Birthdate

La settimana scorsa ho pubblicato la recensione di Deathdate (qui), primo libro della famosa duologia di Lance Rubin. Finalmente riesco a lasciarvi la recensione anche del secondo capitolo, uscito il mese scorso: Birthdate. Ho letto i due libri uno dopo l'altro e questo sicuramente mi ha aiutata ad apprezzare molto di più la storia, perché ho potuta assaporarla tutta nell'insieme, per fortuna, visto la fine molto aperta del primo!

BIRTHDATE
DeAgostini | 352 pp. | €14,90
Denton Little non è ancora morto! In un mondo in cui tutti conoscono la data della propria morte fin dalla nascita, Denton è l’unico ad aver superato indenne il giorno fatidico. Non sa perché proprio a lui sia capitato questo straordinario destino, sa solo che ora tutti lo cercano. La sua famiglia, il suo migliore amico Paolo, e Veronica, la ragazza che ha baciato poco prima di darsi alla fuga e che non riesce a togliersi dalla testa. Persino la polizia lo sta cercando. Lui è la prova vivente che è possibile scampare alla propria data di morte, e ora tutti vogliono un pezzo di Denton Little. Questo è decisamente un problema, soprattutto perché il Governo preferirebbe ucciderlo piuttosto che ammettere l’anomalia del sistema. Come se non bastasse, mancano pochi giorni al decesso di Paolo. Proprio adesso che il poveretto si è reso conto di essere follemente, perdutamente innamorato di Millie, l’unica ragazza al mondo che non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. Tra fughe rocambolesche e amori impossibili, Denton cerca di salvare gli amici e smascherare i nemici. Ma come si comporterà ora che non conosce più la data della propria fine e la morte può incombere in ogni momento?


ATTENZIONE: Potrebbero essere presenti spoiler riguardo al primo libro. Consiglio la lettura della recensione solo a chi ha già letto Deathdate. 

Finalmente con l’uscita di Birthdate i lettori potranno placare la loro curiosità riguardo il futuro di Denton Little, protagonista del famoso Deathdate, libro che ha incantato milioni di lettori e che io ho amato follemente.
La fine del primo libro non era stata delle migliori, l’autore infatti ci lascia con un finale molto (ma molto) aperto, costringendoci ad aspettare e poi essere quasi costretti a leggere il seguito, non che questo mi sia dispiaciuto, anzi!
In Birthdate ritroviamo la maggior parte dei personaggi che ci avevano accompagnato nella storia del primo libro, ma soprattutto saranno messi in primo piano anche nuovi protagonisti secondari, inaspettati. Sono obbligata a tacere sulla trama a causa dei numerosi spoiler che potrei fare, ma qualcosa la voglio dire.
Birthdate parte alla grande, fin dalle prime righe veniamo catapultati nella storia. Dopo che nel primo libro Denton è sopravvissuto alla sua data di morte, è alla ricerca di qualcuno che lo possa aiutare a capire e a fuggire dal Governo, che sembra non avere buone intenzioni, visto che la sua sopravvivenza mette in pericolo la credibilità dei kit di previsione di morte. Con l’aiuto del fratello e degli amici il protagonista parte per New York dove incontrerà una persona inaspettata, che potrà dargli tutte le risposte che sta cercando e soprattutto gli potrà spiegare, forse, come aiutare il suo amico Paolo, a cui rimangono gli ultimi giorni di vita.
Non mancherà l’avventura, che aveva caratterizzato Deathdate e che in questo secondo libro anzi è al centro dell’intera storia, che risulta adrenalinica, ricca di inseguimenti e di attimi di suspense che renderanno la vita di Denton non proprio semplice.
Anche in questo secondo libro ritroviamo Paolo il migliore amico di Denton, personaggio che ho apprezzato fin dall’inizio e che anche in questo caso mi ha colpita in positivo. Addirittura in alcuni punti, l’ho preferito al protagonista.
Birthdate a differenza del primo però mi è piaciuto meno, non so ancora cosa mi abbia portato a questo giudizio. Ma credo che l’originalità di Deathdate in questa storia si perde un po’. Con questo non voglio assolutamente sminuirlo, perché secondo me vale la pena leggerlo e anzi è fondamentale per mettere un punto all’intera storia.
Insomma un plauso a Lance Rubin, che anche con il secondo libro ha fatto centro. Scrivendo una storia divertente e vivace, ma allo stesso tempo adrenalinica e, come la prima, assolutamente avventurosa. Con ancora delle descrizioni e dei dialoghi ben strutturati Birthdate risulta essere perfetto per i giovani lettori.




martedì 18 aprile 2017

Recensione: Deathdate

Buongiorno carissimi lettori, come avete passato la Pasqua? Io ho mangiato tantissimo, quindi in questi giorni mi toccherà insalata e fare tanta palestra xD

Oggi voglio lasciarvi la mia recensione del libro Deathdate di Lance Rubin, edito da DeAgostini. Un libro unico nel suo genere e che, giustamente, ha incantato lettori in tutto il mondo. In fondo è impossibile resistergli, e se lo avete letto sapete già il perché.
Io ho già letto anche il seguito Birthdate, uscito lo scorso mese, ma per il momento non voglio dirvi nulla a riguardo, leggerete tutto nella prossima recensione.


DEATHDATE
DeAgostini | 331 pp. | €14,90
Denton Little ha diciassette anni e una sola certezza: morirà la notte del ballo di fine anno. Ma – escluso il pessimo tempismo – nulla di strano. Perché il mondo di Denton funziona così: tutti conoscono la data della propria morte, e tutti aspettano il fatidico momento contando i minuti. Per questo, fino a oggi, la vita di Denton è stata piuttosto normale: la scuola, gli amici e Taryn, la fidanzata. Ma ora mancano due giorni al ballo... e Denton sente di non avere più un secondo da sprecare. Non soltanto perché vuole collezionare più esperienze possibili in meno di quarantotto ore – la prima sbronza, la prima volta, e il primo tradimento – ma anche perché le cose sembrano essersi improvvisamente complicate. Chi è l’uomo sbucato fuori dal nulla che dice di avere un messaggio da parte di sua madre, morta ormai da molti anni? È soltanto un pazzo? E allora perché suo padre ha iniziato a comportarsi in modo tanto bizzarro? D’un tratto le ultime ore di Denton Little si trasformano in una corsa contro il tempo, una disperata ricerca della verità. E forse di una via d’uscita.
Dalla straordinaria penna di Lance Rubin, il primo romanzo di una nuova serie distopica. Una lettura brillante, irriverente e provocatoria. Una storia che vi lascerà con il fiato sospeso e che metterà in dubbio tutte le vostre certezze.

Leggere Deathdate è stato come una boccata di aria fresca. È un libro divertente, originale e con tanti piccoli messaggi che fanno riflettere i lettori.
Fin dalla sua uscita ho desiderato scoprire questa storia, ho aspettato un po’ prima di poterlo fare, ma ne è valsa la pena. Deathdate è uno di quei libri che nella vita vuoi aver letto e non puoi poi pentirti di averlo fatto.
Denton Little ha diciassette anni, e ormai gli rimane l’ultimo giorno di vita. 24 h per poter salutare tutti, partecipare al proprio funerale e poi aspettare in casa che si compia il suo destino. Tutti infatti nella sua società sanno, subito dopo la nascita, quale sarà il giorno di morte, in base ad un kit che analizzando il DNA prevede la data di fine vita. Così Denton sa già da anni di essere un “prematuro”, come il suo migliore amico Paolo, che morirà solo un mese dopo.
Ma il protagonista che ha sempre vissuto una vita che lui stesso definisce “normale”, in quest’ultimo giorno di vita sembra andare contro quello che è sempre stato. Provando finalmente le prime esperienze, insieme a Paolo e altri amici. Quello che dovrebbe essere quindi un giorno triste e malinconico, invece si trasforma in un’avventura. Scappare da poliziotti, andare al ballo del liceo, fare sesso per la prima volta, fare quasi a botte con l’ex della tua fidanzata, … sono solo alcuni degli eventi che renderanno l’ultimo giorno di Denton adrenalinico e indimenticabile. Per non parlare del discorso fatto al suo funerale, in cui decide di dire la verità ad ogni persona, sia che essa sia una buona persona, sia che essa non lo sia.


«Professoressa Donovan, se è qui con noi, devo dirle che è una persona crudele. E una pessima insegnante. Penso di aver disimparato quel poco di matematica che sapevo, per colpa sua. Parliamo sempre male di lei, ma non abbiamo mai il coraggio di dirglielo in faccia perché lei ci terrorizza. Perciò ecco qua. Secondo me, le farebbe bene andare da uno psicologo. Non so, è solo un’idea.»
Da qualche parte nella sala si leva un grido di giubilo.
«Non voglio essere cattivo, amici. In un certo senso sono contento che esistano persone così, perché le avversità aiutano a crescere, no? Ma voglio dire le cose come stanno. Voglio che tutti diciamo le cose come stanno. Perché la vita è adesso. Questi momenti sono tutto ciò che abbiamo. No?» Cavoli, come sono profondo.

In tutto questo trambusto, il lettore si divertirà insieme ai protagonisti, nella speranza che quello non sia davvero l’ultimo giorno di Denton. Perché è proprio il sapere di avere a disposizione poche ore, che rende il protagonista consapevole di non voler morire, ma di volersi godere ancora il suo mondo, i suoi amici, la sua famiglia. Per tutto questo credo che Lance Rubin ci voglia lanciare tanti messaggi, primo tra tutti di vivere la vita sempre al massimo, senza rimpianti.
Mi sono piaciuti quasi tutti i personaggi, in particolar modo Paolo e sua sorella Veronica, sono molto diversi tra loro, ma hanno ugualmente qualcosa da raccontare. Paolo nonostante sappia che il prossimo sarà lui, fa di tutto per rendere l’ultimo giorno dell’amico indimenticabile e sarà lui ad accompagnare Denton nella storia.
Deathdate che ci viene presentato come uno young adult, in realtà è molto di più. Ho apprezzato al 100% questo romanzo perché, con la semplicità delle parole e la storia di Denton, Lance Rubin ci regala un piccolo tesoro. Una storia originale, che porta il lettore alla scoperta di qualcosa di nuovo, mai letto.
Questo è sicuramente un romanzo che consiglio a tutti, grandi e adolescenti, per poter apprezzare un poco di più la nostra vita, ma anche per divertirsi insieme a Denton e le sue mille (dis)avventure.






mercoledì 29 marzo 2017

#2 Tappa - Blogtour: Birthdate di Lance Rubin - COVER BATTLE

Buongiorno carissimi lettori ^^ sicuramente saprete già che ieri 28 Marzo è uscito finalmente Birthdate (De Agostini), il secondo libro di Lance Rubin, seguito del famoso e bellissimo Deathdate.
Io ho letto giorni fa il primo e mi è piaciuto davvero tanto, infatti appena ho finito ho voluto iniziare subito questo nuovo 😍 quindi nei prossimi giorni potrete leggere le mie recensioni.
Ma oggi siamo qui per la seconda tappa del blogtour dedicato al libro, precisamente oggi parliamo di cover!! Vi ricordo però che alla fine potrete partecipate al giveaway *-* quindi tenete d'occhio tutte le tappe!



Quando è uscito il primo libro Deathdate ricordo che ero rimasta molto affascinata dalla cover italiana, perché credo che richiama perfettamente il tema del libro. Quando però ho visto quella nuova sono rimasta ancora più incantata. Ma analizziamo la cover italiana e quella originale. 


Cover originale                                        Cover italiana
Personalmente preferisco sicuramente quella italiana. Quella originale non mi dispiace e richiama il tema del primo libro, una cover spiritosa così come lo stile del libro. Però quella originale ha qualcosa di magico *-* e poi mi sembra perfetto l'abbinamento dei colori e la scelta di un font semplice.
Anche la scelta di mettere una donna in copertina mi piace, considerando che in questo libro troviamo anche una forte presenza femminile accanto al protagonista.
Nel complesso credo che quella italiana sia più d'impatto!!
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Infine vi lascio il form da compilare per la partecipazione e le tappe del blogtour!!






Voi cosa ne pensate delle cover?
Quale preferite?
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