mercoledì 16 dicembre 2015

Segnalazione: Una canzone dove andare di Roberto Oliva

Cari lettori buon pomeriggio ^^ manca poco all'inizio della Tombola, intanto potete continuare a iscrivervi qui.
Ma oggi volevo parlarvi di un romanzo di formazione, dell' autore emergente Roberto Oliva. Penso che il suo libro possa interessare a qualcuno di voi.
Potete acquistare online in libro, lo trovate su IBS e altri store.

UNA CANZONE DOVE ANDARE
Cultura e Dintorni Editore | 216 pp. | €14,00
Luca condivide la passione per la musica con i membri della sua strampalata rock band: Yoko (condannato a portare il nomignolo a causa dell’imbarazzante somiglianza con la moglie di John Lennon), il “fattone” Marley, l’ipocondriaco Diabete e Fabio, il belloccio della scuola. Ma le Pistole (questo è il nome della band, scelto in onore ai Sex Pistols dopo bizzarre proposte) stentano a decollare:
il cantante è bello e bravo ma crede che Freddie Mercury sia una marca di sigarette, il batterista è ossessionato dall’idea di prendersi una brutta malattia, il chitarrista continua a friggersi il cervello con la marijuana e le prove vengono sempre più spesso chiuse con litigi e risse tra fili, microfoni e amplificatori.
All’improvviso però tutto cambia: la scuola è finita, e i ragazzi devono decidere cosa fare delle proprie vite; Luca conosce Giulia, una ragazza bellissima che confonde gli Who con i Pooh e si mostra sempre più scostante e lunatica; la band ha l’opportunità di sfondare, grazie a un concorso in cui la migliore canzone inedita viene remiata con un contratto discografico. A questo punto, totalmente in crisi, Luca chiede aiuto alla sua amica Elena, colta e sarcastica, che cita Montaigne e Flaubert e nel tempo libero scrive saggi sul motivo del doppio in Pirandello; ogni volta che si vedono, la ragazza trascina Luca in lunghe discussioni che spaziano tra Schopenhauer e gli Smiths, tra la scrittura e il senso della vita. Quello che ne viene fuori è "The song I'm going to", la canzone dove andare.
"E insomma, avere vent’anni. Il significato di avere vent’anni. Ma che volete che vi dica? Nel frattempo li ho compiuti, vent’anni, e non mi sembra di averci capito molto di più: continuo a pensare che sia un gran casino, ma questo lo avete visto anche voi, e probabilmente lo sapevate già. Francesco Guccini diceva che “a vent’anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell’età”. Vero. E non è che in giro si vedano molti trentenni geni”. 

INTERVISTA ALL'AUTORE 



Che ne pensate di questo libro?




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