martedì 29 gennaio 2013

Teaser Tuesdays #27

Buona giornata a tutti seguaci =) oggi non è una delle giornate migliori per me, ma nonostante questo spero di riuscire ad affrontare con il sorriso sulle labbra!

Ma sono qui per aggiornare la famosissima rubrica del Martedì, che ormai tutti ben conoscente, quindi ecco a voi una nuova puntata di... Teaser Tuesdays ^^
Purtroppo ho avuto poco tempo per finire il libro della scorsa settimana e quindi mi ritrovo a dover postare una frase dello stesso libro, pardon!



Teaser Tuesdays è una rubrica ideata dal blog Should Be Reading e che posteremo ogni Martedì.

Le regole per partecipare sono molto semplici:

1. Prendi il libro che stai leggendo
2. Aprilo ad una pagina a caso
3. Trascrivine un breve pezzo, facendo attenzione ad evitare spoilers
4. Riporta il titolo e l'autore del libro

La mia frase di questa settimana:

"Passare il Natale in una certa maniera era un po' come dire al mondo a che punto stavi nella vita, dare una qualche indicazione di quanto profonda era la tana che eri riuscito a scavarti; quindi trascorrere tre giorni da solo a fonderti la testa diceva cose che potevi non aver voglia di dire."

Un ragazzo di Nicki Hornby

Fatemi leggere anche voi un vostro teaser!!

1 commento:

  1. Bello il tuo, "Un ragazzo" ce l'ho in wishlist! :)

    Ecco il mio teaser:

    Non conosco nessuno che abbia ricordi precisi. Solo una vaga conoscenza residua di un mondo che non c’è più. Immagini sbiadite di vite passate che s’attardano come le membra di un fantasma. Riconosciamo gli edifici frutto della civiltà, le macchine, una visione d’insieme – ma in cui non abbiamo alcun ruolo individuale. Nessuna storia. Noi siamo qui e basta. Facciamo quel che facciamo, il tempo passa e nessuno pone domande. E tuttavia, come ho già detto, non è poi così male. Potremmo sembrare degli idioti, ma non lo siamo. Gli ingranaggi arrugginiti della ragione continuano a funzionare, anche se vanno talmente lenti che dall'esterno il movimento è quasi impercettibile. Ci lamentiamo e brontoliamo, facciamo spallucce e annuiamo, e di tanto in tanto viene fuori anche qualche parola. Non è poi così diverso da prima.
    Ma l’aver dimenticato come ci chiamiamo mi rende molto triste. Tra le tante cose, questa mi sembra la più drammatica. Il mio nome mi manca e mi spiace per quello degli altri, perché vorrei amarli, ma non ho idea di chi siano.


    da "Warm Bodies" di Isaac Marion

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