mercoledì 18 luglio 2012

Parlando con... Mathilde Bonetti

Pochi minuti fa ho pubblicato la recensione del suo libro, Love Factor!

La scrittrice che ha risposto alle mie domande, è italiana e ha scritto molti libri per giovani lettori.

MATHILDE BONETTI

Mathilde Bonetti. Autrice, giornalista freelance per diverse riviste e traduttrice, vive a Milano, alleva gatti di razza - i Sacri di Birmania - e ama fotografare animali. Love Factor è il suo primo libro per Piemme Freeway.

POTETE TROVARE LA RECENSIONE DI LOVE FACTOR: QUI

Ora passiamo all'intervista... ecco a voi Mathilde Bonetti!!

Ciao Mathilde, grazie per la disponibilità. Ti va di parlarci un po’ di te?
Ciao e grazie per l’ospitalità! Ne sono molto lusingata. Be’, non so mai da che parte iniziare quando devo parlare di me, ma forse la cosa che mi definisce meglio è che sono una sognatrice. Ogni giorno ho un sogno nuovo da realizzare: un altro libro da scrivere, un’altra figura di ballo da imparare, un altro animaletto da salvare… Come sai, un autore non si sente mai arrivato, io meno degli altri, forse. Quindi ogni volta che chiudo un libro, ho una nuova idea da proporre, nella speranza che emozioni più della storia precedente  Lo stesso vale per il ballo e per gli animali che tanto amo. Oltre a essere un’autrice infatti, sono una ballerina e allevo una splendida razza di gatti, i sacri di Birmania, due attività, che come lo scrivere, ti fanno venire voglia di andare sempre avanti, di realizzare un nuovo progetto.    

Quando e come è nata l’idea di scrivere Love Factor?
Volevo fare un libro ambientato in un talent show televisivo perché mi sembrava originale. Non trovavo romanzi ambientati in questo mondo in giro e mi sono detta che ai giovani piace, quindi perché no? E poi una mia conoscente, così per caso, mi ha raccontato una storia bellissima. Aveva partecipato a un programma tv tanti anni fa e un ragazzo che l’aveva vista da casa aveva fatto carte false per incontrarla. Be’, ora sono marito e moglie. Mi era sembrato così romantico – e anche un po’ un segno del destino, perché era la vicenda perfetta per un libro come quello che avevo in mente. Ovviamente poi ho romanzato tutto,  ma l’ispirazione arriva da lì!
Ti faccio una domanda che penso possa interessare molto ai lettori. Perché dovremmo leggerlo? Parlaci del tuo libro.
Perché leggerlo? Perché è un libro che fa sognare. È una storia d’amore e musica. Un amore fresco e giovane che dovrebbe far capire qual è la vera priorità nella vita di tutti noi: amare, appunto, e trovare l’altra metà della nostra anima. Ma è anche una storia di realizzazione personale – cosa altrettanto importante nella vita.  
Prima di “Love factor" hai scritto altri romanzi o racconti, presentaceli brevemente.
Ho due serie per adolescenti che si rifanno sempre alle mie passioni: una dedicata agli animali (Il diario di Martina – Mondadori, arrivata ormai al 6° titolo e tradotta all’estero) e una dedicata al pattinaggio (Tre amiche sul ghiaccio – Piemme – il Battello a Vapore, che conta 9 volumi e tante traduzioni all’estero, compresa la Russia). Poi ho diversi romanzi one-shot, in cui tornano sempre le mie passioni. Ad esempio Vuoi ballare con me? (Piemme), che amo particolarmente perché parla di ballo  e Cavalcando un sogno (Piemme), uscito da pochi mesi e già molto apprezzato. E’ la storia di un’amicizia speciale fra una ragazzina ribelle e una cavalla, grazie alla quale la protagonista ritrova un po’ se stessa. E’ molto commovente e non mi vergogno di dire che ho pianto quando l’ho scritto… 

Per scrivere questa storia ti sei ispirata a qualche grande autore?
In realtà no. Cerco sempre di non farmi influenzare dallo stile degli altri. Penso che la mia carta vincente sia proprio la mia naturalezza. E mi auguro che sia davvero così 

Leggendo il libro, mi sono rivista nella protagonista per tanti motivi. Scrivendo hai anche tu avuto questa sensazione?
Oh, certo! Estella vive tutto quello che ho vissuto io quando ho iniziato a scrivere. Lei vuole cantare, ma per il resto non cambia molto. Le sue difficoltà per realizzare il suo sogno e per non smettere mai di crederci sono le stesse davanti alle quali mi sono trovata io…

Che progetti hai per il futuro?
Crescere con il mio compagno di vita. Scrivere e ballare sempre meglio. E cercare di diventare la persona che vorrei essere, perché mi manca ancora un bel pezzo!

Perchè hai scelto di scrivere libri per ragazzi?
Perché sono un’eterna adolescente io stessa e perché scrivere libri per ragazzi mi aiuta a sognare e a non dimenticarmi quanto sia importante farlo.

Abbiamo finito con le domande. Vuoi aggiungere qualcosa?
Vorrei aggiungere di leggere per sognare e poi di realizzare i propri sogni, perché come nelle pagine dei romanzi, non c’è mai niente di impossibile. Se ci arriva l’immaginazione, è fatta.  

In bocca al lupo da tutti i lettori.
Viva il lupo!







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