domenica 18 marzo 2012

Recensione Esedion di Claudia Tonin

ESEDION


Linee infinite editore|374 pag.|15,00€
È arrivata l’estate e la scuola è finita. Alex e Sofia iniziano a conoscersi. Sembra una storia d’amore tra adolescenti, come ce ne sono molte, però il destino ha in serbo per loro un’avventura straordinaria. Nella notte stellata di giugno un segno appare nel cielo, ma solo a pochi è concesso il privilegio di scorgerlo. Uno tra tutti sarà chiamato a vigilare sul nostro mondo, ma chi? La scoperta di una civiltà antica e diversa, la chiamata a ricoprire un ruolo che si perpetua nei secoli, la battaglia contro un terribile nemico, saranno questi i compiti che l’Esedion dovrà svolgere per Estreira e per il re di Treso. Alex e Sofia, con l’aiuto di nuovi straordinari amici, dovranno imparare ad usare i poteri nascosti della mente, per riuscire a salvare il nostro mondo e quello nuovo dalla folle brama di potere di Ryan, il traditore. Un grande viaggio che cambierà per sempre il destino dei protagonisti, una scelta che li porterà alla scoperta di se stessi e delle loro capacità.



Con la leggerezza e la semplicità di una favola, di un racconto lineare e ben strutturato, la storia si snoda intorno a due adolescenti, Alex e Sofia, che alla fine della scuola hanno la possibilità di conoscersi e magari diventare qualcosa di più che semplici amici.

"Il naso regolare e la fronte spaziosa davano al suo volto un aspetto antico,mentre la sua figura alta e magra aveva un'eleganza naturale nei movimenti e nella sua squadra di pallone l'avevano soprannominato il leopardo, proprio per la sua agilità. Ma quello che affascinava di più Sofia erano i suoi occhi azzurri,grandi e colore del cielo d'estate,incorniciati da ciglia lunghe e nere..."

Sarebbe il resoconto banale di una normale storia d'amore, se non intervenisse l'apparizione di una strana e misteriosa costellazione apparsa nel cuore della notte, nel buio del cielo stellato che alimenta in loro incomprensione, che tende il loro animo verso l'ignoto, il mistero; è un simbolo che li perseguita, che inizia ad apparire sulla loro pelle,nei luoghi più impensabili.

"Non raccontò alla sorella quello che aveva visto tornando a casa, perché aveva paura di essere presa per pazza. Mentre camminava tristemente aveva alzato gli occhi al cielo e aveva visto nettamente le stelle spostarsi, fino a formare un disegno nuovo, per lei sconosciuto. Sembrava un arco, anzi due archi opposti e sopra una piccola corona."
Ed è a questo punto che la storia vera e propria inizia: i due protagonisti iniziano a indagare e la loro ricerca li porterà a incontrare nuovi personaggi, a svelare nuovi misteri, a scoprire il significato di quel simbolo arcano, un mondo famigliare a tutte le nostre menti ma non per questo non originale.

Segreti, coraggio, tenacia e forza: nuovi eroi, un nuovo mondo fantasy, una storia in cui amore e lotta si fondano insieme.
"Alex sapeva che quella sarebbe stata la sua scelta, l'aveva capito ancora prima che lei glielo dicesse, e in fondo era giusto così. Erano stati scelti in due e in due avrebbero aiutato Estreira e la Terra"
Il romanzo mi è piaciuto in generale, anche la copertina che mette in primo piano i protagonisti e il simbolo segreto, il cui significato sarò poi scoperto.
Mi ha affascinato sia l'ambientazione, sia le figure dei diversi personaggi, nonostante manchi una maggiore analisi psicologica che avrebbe dato maggior colore alle loro figure, non per questo piatte.
Credo sia un libro da consigliare come lettura non impegnativa e piacevole e da condividere con i propri figli stimolando in loro immaginazione e curiosità.

"Non opporti al tuo destino , ne avresti solo dolore Esedion- lo ammonì seria Adel, e poi riprese. Vuoi conoscere la storia di Estreria? "

Ed ecco qui sotto l'intervista all'autrice che mi ha mandato una copia del suoi libro :)
Ciao a tutti e grazie di cuore per l’intervista. È un onore essere ospitati in questo splendido blog di e per amanti dei libri e della lettura.
Parlaci un po' di te
Non sono mai stata molto brava a presentarmi e temo che nemmeno oggi lo sarò.
Sono una lettrice compulsiva e onnivora, un’amante della cioccolata fondente, del nuoto e della corsa. Lavoro come impiegata la mattina, come mamma il pomeriggio e la sera ordisco trame diaboliche con gli amici di un’associazione culturale che ho contribuito a fondare. Nella girandola degli impegni quotidiani, quando meno me l’aspetto, un’idea, una storia, un personaggio bussa alla mia testa e non ho scampo, devo farlo uscire.

Vocazione per la scrittura? Come ti sei avvicinata?
Più che una vocazione il mio è stato un piacere. Fin da piccola mi piaceva raccontare quello che mi accadeva e descrivere le persone. L’ho fatto per anni, ma era per me.
Credo sia stato nel periodo dell’Università che ho iniziato a scrivere storie per altri. Sono sempre stata restia da giovane a far leggere le mie cose, ero timida e non me la sentivo. Se riprendo in mano quello che ho scritto negli anni dell’adolescenza, capisco che ho fatto bene e che sarà ancora meglio se nessuno mai leggerà quegli sproloqui.
Sono arrivata tardi al romanzo, non credevo di riuscire a portare a termine una sola storia.
Invece un passo dopo l’altro ce l’ho fatta e non mi sono più fermata.

Cosa rappresenta per te Esedion?
Esedion è stata una scommessa con me stessa, che ho vinto. Come dicevo, non credevo di riuscire a portare a termine un romanzo, invece ci sono riuscita. Dire come alcuni che è un figlio mi pare esagerato. È stato l’apripista verso un mondo che non credevo di poter gestire. Ora invece si piega docilmente tra le mie mani. In tre parole Esedion è: sorpresa, soddisfazione e sogno.

Il personaggio più riuscito? Quello a cui sei più legata?
Credo che il mio personaggio più riuscito sia Ryan. Volevo creare un cattivo che non fosse la quinta essenza del male, ma un uomo che i lettori potessero odiare, ma non fino in fondo. Qualcuno che facesse pena, nonostante la sua perfidia.
Myros invece è quello a cui sono più legata. Per la sua intelligenza, per la sua “diversità” ma anche per la sua ambizione.

A cosa ti sei ispirata?
L’idea originaria di un mondo parallelo al nostro si perde nella mia adolescenza, tra quei testi che tengo sotto chiave. L’aggiunta del mito di Mu e la commistione di generi mi è stata ispirata dai miei studi.

Critica il tuo stesso libro
Ma che bella domanda! Quante parole posso usare per rispondere? Avete due o tre giorni di tempo per leggermi?
Scherzi a parte, penso che la critica più grande sia la mia inesperienza. A distanza di quasi un anno dalla pubblicazione, rileggendolo, mi rendo conto che farei qualche variazione stilistica. La storia no, secondo me è originale e avvincente. Credo che con un altro centinaio di pagine avrei potuto tratteggiare meglio la psicologia dei protagonisti.

Ci sarà un seguito?
Certo che sì!
Entro l’anno avrete presto notizie del ritorno dell’Esedion.
Per l’occasione ci presenterà una nuova amica, destinata a creare non poco scompiglio su Estreira e a mettere in seria difficoltà anche il cattivo, Ryan.
Spero che Aryn possa vedere la luce entro l’autunno, ma il condizionale è d’obbligo e molto dipende anche dai tempi dell’editing e dalla programmazione editoriale dell’editore.
Manca poco, aspettate e vedrete!

Progetti futuri?
Tantissimi!
Il primo in ordine di tempo è l’uscita di un mio nuovo romanzo per giugno. Si tratta di una nuova saga, molto diversa da Esedion, sia per tematiche che per genere.
Ho cambiato genere letterario e mi sono data alla fantascienza. Con questo romanzo mi rivolgo a un pubblico più adult che young. Descriverò la nostra Terra in un futuro in cui l’assetto sociale è stato stravolto. Non posso dirvi di più. Vi anticipo comunque che sarà edito da Domino Edizioni.
Poi c’è il seguito di Esedion di cui vi ho già detto.
Un progetto di fiabe a cui sto lavorando dovrebbe uscire a breve ma devo tenere il più stretto riserbo, è ancora tutto molto incerto.
Avrei un giallo che mi frulla in testa da diversi mesi e un libro storico a metà che reclama la mia attenzione. Insomma cari i miei Maya, il mondo non può finire in dicembre ho troppe cose da fare!

Grazie per l’intervista, e per avermi ospitata, siete stati gentilissimi.
Come si possono salutare i lettori di un blog? Ma con il classico: “buone letture”!
E una citazione di Amélie Nothomb:
“Chi crede che leggere sia una fuga è all'opposto della verità: leggere è trovarsi di fronte il reale nella sua massima concentrazione.”






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