venerdì 16 marzo 2012

Recensione: La luce, il buio e i segreti di Andàra

LA LUCE, IL BUIO E I
SEGRETI DI ANDARA

SOTTO LA CROCE 

TRAMA:
La fuga è terminata. I secoli sono passati. Il nuovo mondo ha atteso paziente.
Ora è finalmente pronto a svelare i misteri celati nei suoi boschi e fra i suoi monti, a fomentare le paure dei temerari e forse inconsapevoli pionieri che percorreranno le sue vie, ad aprire le porte per un’avventura indimenticabile.
Credetemi... io lo so! Sette giovani ragazzi. Un presagio oscuro e incomprensibile. Una civiltà sotto una bolla di cristallo. Un eroe leggendario che non sa di essere tale. Daniss’ovihio, Danny per chiunque, è solo un ragazzo che sogna di viaggiare lontano. Ma se la fantasia trasforma i sogni in realtà, a volte la realtà trasforma i sogni in incubi. Riuscirà a riportare i suoi amici vivi fino a casa? Si fideranno di lui?
Un tecno-fantasy sorprendente e incalzante, sotto l’incanto di un nuovo sole.

RECENSIONE:
Il romanzo è ben strutturato, fondato su una trama che riprende stilemi del fantasy classico , su descrizioni dettagliate e minuziose che a volte creano un senso di rallentamento nella narrazione delle vicende principali. Il mondo che ci viene presentato è definito tecno-fantasy ma in realtà credo che il background che l'autore ci offre sia quello medieval-fantasy, largamente diffuso e utilizzato, abbellito da qualche " particolare tecnologico", qualche " macchina del futuro" che rendono più suggestivo il panorama ma che di fatto sono soltanto marginali.


"Gli hoverbus erano macchine curiose e non poteva fare a meno di trovarvi una straordinaria somiglianza con gli gnag: erano anch'essi tozzi, pur privi di gambe, visto che le piastre antigravità li tenevano sospesi a circa mezzo metro dal terreno e , dalle linee sgraziate e spigolose al rumore del motore, rassomigliavano tanto per l'aspetto quanto per il verso a quegli animali"


Abbastanza interessante invece la trama e la costruzione dei personaggi.
Il prologo mi ha subito colpito:


"Io non sono uno scrittore e non sono un poeta, non è mia intenzione produrre un'opera di grande valore che canti imprese gloriose e venga citata nei secoli a venire. Sono solo un soldato, che in quelle che forse saranno le ultime ore della sua vita sta cercando di lasciare un ricordo di sè, e del popolo che ha lottato per difendere. Questo mio racconto sarà breve tanto quanto lo sarà la mia vita; vi prego di avere la pazienza di ascoltarlo, poichè se la storia non può darci conforto, può almeno insegnarci a non ripetere certi errori"


L'antefatto dell'intera vicenda ci viene narrato da un soldato di cui inizialmente non sappiamo completamente nulla, che richiama alla memoria ricordi da condividere con noi: è la storia del genere umano un tempo diviso in Energs e Tecnos.
I primi si occupavano delle energie spirituali del mondo, i secondi invece erano dediti alla scienza e alla tecnologia ( da notare i nomi non casuali delle due classi di uomini!). Furono proprio i Tecnos a creare dei portali attraverso cui raggiungere l'inferno e il paradiso, ma una volta avvenuto ciò,  una guerra dalle terribili proporzioni si scatenò tra loro e gli angeli e demoni trapassati nel loro mondo. Una volta ricacciati nelle rispettive dimensioni, l'imperatore Radamos decise di bandire ogni forma di tecnologia costringendo i Tecnos, prima a combattere, poi a utilizzare i loro portali per fuggire in un altro mondo: Neterria.
Questo è il mondo nel quale inizia la vera e propria storia che vede protagonisti Danny, un ragazzo animato dall' indole saggia e voglia di esplorare e valicare i limiti del suo mondo e un gruppo di compagni che finalmente, durante una gita scolastica, hanno la possibilità di vedere cosa si trova al di là " delle colonne d'Ercole" , i limiti che mai bisognerebbe superare. Ed è proprio questo osare che li porta a vivere una grande avventura!


"Non era sicuro di quanti fossero, ma vide piovere dall'alto e conficcarsi nel terreno quelli che sembravano dei corti bastoni di legno, con un'estremità che emanava un'intensa ma scura luce rossa. [...]
Sentì grida che si alzavano da tutto l'accampamento, grida di terrore che chiedevano aiuto e si girò appena in tempo per vederli.
Erano bassi, con le braccia esageratamente lunghe e avambracci grossi come tronchi, il corpo coperto di muscoli sgraziati e la schiena arcuata. La testa era priva di capelli,piena di spigoli e al osto del naso avevano un becco ricurvo come un rostro"

Altro punto di forza del libro è la psiche dei personaggi, ben analizzata e scandagliata in faccia al lettore: i personaggi non sono presentati come eroi dalle grandi azioni, sicuri di sè e forti, ma tutti con la loro indole più segreta e nascosta, con le loro fragilità e le loro paure. Saranno loro a crescere nel corso della storia, accompagnati dal nostro sguardo simpatizzante nei loro confronti. 
 I tratti tipicamente umani e adolescenziali sono ad esempio riscontrabili in passi come "Di fuochi ce ne erano sei, sparsi per l'accampamento, in modo che nessuna delle tende ne fosse troppo lontana, e attorno a ognuna stava seduto un gruppetto di ragazzi. Anche i professori erano assieme a loro e, neanche a dirlo, al centro del gruppo più numeroso, composto esclusivamente da maschi, stava seduta la professoressa Sealas.." che richiama quasi una semplice gita scolastica e questo permette l'auto-immedesimazione immediata.


Invece un esempio chiaro dell'analisi psicologica dei personaggi, tratteggiati con la volontà di porre attorno a loro non una sfera mitica e eroica, ma umana e fragile:


"Che cosa stiamo diventando?-chiese Danny con un sussurro, dopo qualche minuto che era cominciato il turno di guardia.
Sindy gli rispose con la voce tremante ma fiera: -Dei sopravvissuti.- Gli occhi scuri lo guardavano aspettando che lui annuisse. Quello sguardo gli infondeva coraggio, e soprattutto sicurezza. Sapeva bene che avrebbe dovuto essere il contrario, in realtà sperava che lo fosse , ma non poteva fare a meno di sperare che l'amica non cedesse, che non lo lasciasse solo a vedersela con un mondo in cui tutto ciò che non fosse lei era ostile"



Infine lo stile è da migliorare( consiglio all'autore di fare più attenzione nelle digressioni di vario genere e di mettere in rilievo solo gli elementi più essenziali) ma come primo libro direi che ha raggiunto un voto medio.

E adesso passiamo all'intervista dell'autore:
PARLACI UN PO' DI TE
Sono un “inventore”. Non di marchingegni, ma di trame e giochi.
Sono anche un ventisettenne che lavora facendo la spola tra un ufficio amministrativo e una fabbrica di materiali compositi. Quando ho tempo (pausa pranzo in primis) mi dedico ai miei progetti: la mia saga, giochi vari, idee malsane di creare un mio marchio e mettermi in proprio (nel settore ludico, non in quello dei compositi).
Mi piace molto il fantasy, mi piace molto la fantascienza e mi piacciono molto i saggi scientifici d'altri tempi (sto leggendo, piano piano, l'Origine delle specie di Darwin; lo consiglio a tutti) e in generale quei libri che almeno una volta nella vita vanno letti perché leggendoli si capiscono molte cose (non escludo nemmeno, un giorno, la Bibbia).
Che altri dire... sono uno scrittore (di mestiere, non di professione) e spero che in tanti vogliate leggere il mio primo libro.

VOCAZIONE PER LA SCRITTURA? COME TI SEI AVVICINATO?
Mi sono avvicinato alla scrittura leggendo, come tutti coloro che vogliono farsi chiamare scrittori. Prima di pubblicare non conoscevo affatto quella che ora chiamo “la grande famiglia” e devo dire che è stata, per molti versi, una bella scoperta.
Più che una vocazione per la scrittura sento una vocazione per raccontare storie e far divertire e appassionare chi la legge. Ammetto che nel mio modo di scrivere ci sia molto impegno e poco talento, credo che la mia “facoltà” fondamentale sia nel creare e modellare i contenuti molto più che nella tecnica e nello stile. Devo impegnarmi molto per scrivere le mie pagine, rileggerle e rileggerle, perché spesso il progetto precede di molto la messa in opera; dichiaro un capitolo concluso e pronto per le fasi successive solo dopo attente revisioni. Ciò che mi spinge, come dicevo, sono le idee.

PRIMO LIBRO?  CHE ASPETTATIVE NUTRIVI? 
RACCONTACI L'ITER DELLA PUBBLICAZIONE.
Sì, è il mio primo libro, ma mi riesce difficile parlare di aspettative senza cadere nel banale. Diciamo che mi aspetto quello che si aspettano tutti: che tante persone lo leggano e mi dicano di averlo trovato piacevole e appassionante. Si tratta di una saga, di cui per ora è stata pubblicata la primissima parte (un terzo della primissima parte), quindi la sensazione che molti hanno è che si tratti di un libro incompleto. Spero di recuperare in questo senso con i prossimi volumi.
L'iter della pubblicazione... anche qui molte cose già viste e sentite. Posso dire di essere stato molto fortunato a trovare La penna blu, un editore serissimo che pubblica pochi libri dopo averli selezionati con cura ed editati con pazienza. Grazie a loro ho migliorato il mio stile e, soprattutto, avuto il tempo di modellare la trama della mia storia con occhi più adulti, ricevendo un sacco di utilissimi spunti e consigli.

COSA RAPPRESENTA PER TE ANDÀRA?
È presto per parlarne in verità, saranno il secondo e soprattutto il terzo volume a presentarla come si deve, e sarà allora che parlerò volentieri del significato, anche simbolico, che ha per me. Ma per ora è solo la meta di un viaggio, anche se in realtà non è che la prima tappa; ci vorrà tempo perché sveli i suoi segreti.

IL PERSONAGGIO PIÙ RIUSCITO E  QUELLO A CUI SEI PIÙ LEGATO
Difficile rispondere, specialmente alla seconda. Il più riuscito, giudicando dai commenti dei primi lettori, è sicuramente Tulius Raden, un eroe d'altri tempi catapultato in un mondo nuovo e alieno, che trova un momentaneo scopo nel cercare di proteggere dei giovani ragazzi inesperti e ingenui dai pericoli che incombono su di loro. Quello a cui sono più legato invece non esiste, perché tendo ad avere un rapporto d'altro tipo con i miei personaggi, non tanto di amico o confidente, ma di divinità assoluta e spesso capricciosa. I miei personaggi fanno quello che dico io, quando lo dico io e non sono tenuto a dar loro spiegazioni. Comando io e basta.
Può sembrare crudele, lo ammetto. Ma è qualcosa che mi permette di fare scelte sensate e coerenti senza essere influenzato da “sentimenti”, dando a tutti il giusto spazio e il giusto ruolo.

CI SARÀ UN SEGUITO?
Naturalmente. Il secondo volume andrà in stampa, spero, fra pochissimo. E poi arriverà anche il terzo.

PROGETTI FUTURI?
Scriverò questa saga fino in fondo e la promuoverò al meglio delle mie possibilità, questa è la prima priorità. Poi c'è un libro-game, che ho in cantiere da tempo e che prima o poi spero vedrà la luce, e non escludo di pubblicare anche un gioco di società a sfondo fantasy, a tempo debito.

UN ULTIMO SALUTO
Grazie per questa bella intervista, è sempre un piacere rispondere a domande interessanti.
Ciao a tutti! 


UN ULTIMO SALUTO A QUESTO GRANDE SCRITTORE :)
UN ABBRACCIO!
Consiglio a tutti questo primo libro avvincente di una futura completa saga :D






























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