NICOLA BRUNIALTI
Ciao
Nicola, grazie per aver accettato di parlare a noi e ai nostri lettori. Ti va
di parlarci un pò di te?
Sono nato a Roma nel
1972.
Ho fatto il
pubblicitario per più di dieci anni nelle più importanti agenzie d’Italia e poi
in un’agenzia tutta mia.
Sono stato autore
della campagna del vigile urbano per Tim, con Christian De Sica, la campagna
per Telecom Alice,
con Abatantuono ed Elena Sofia Ricci, e quella Alitalia, con
Raul Bova.
Da undici anni, insieme a Mauro Mortaroli, sono
anche autore delle avventure di Bonolis e Laurenti nel Paradiso Lavazza.
Nel frattempo mi sono
sempre più appassionato al mondo dei bambini.
Così ho scritto una
ninna-nanna intitolata “Dormono tutti”, che chiude “Presente”, l’ultimo album
di Renato Zero.
E nel 2009, sono stato
fra gli autori della trasmissione “Chi ha incastrato Peter Pan”, condotta da
Paolo Bonolis.
Come mai hai scritto Il mummificatore? A cosa ti sei ispirato?
Una notte, prima di
addormentarmi, mi è venuta l’idea in mente: una seduta spiritica al contrario!
Ci sono moltissimi
libri che parlano di sedute spiritiche, di presenze e spettri che passano dal
mondo dei morti a quello dei vivi.
Nessuno però, aveva
ancora parlato di una seduta spiritica al contrario, una seduta “vivitica”,
come l’ho chiamata io: fantasmi che evocano un vivo nel loro mondo.
Mi è sembrato un
ottimo spunto per costruirci sopra una storia.
Ribaltare le
consuetudini: questo è quello che mi piace di più.
Così come mi piace
immaginare che ci sia qualcosa dopo la morte...
Ti
faccio una domanda che penso interessi molto ai lettori. Perchè dovremmo
acquistarlo e leggerlo? Parlaci del tuo libro.
Potrei rispondere “A
tutti quelli che amano il genere horror!”. Ma non sarebbe sufficiente. Lo
voglio consigliare anche a quelli che non lo amano! Perché secondo me, questa
storia è sì horror ma anche tante altre cose insieme. Per questo sono contento
della definizione di Gian Paolo Serino, quando parla di “surrealismo magico”!
Dentro “Il
Mummificatore” c’è la paura, c’è l’angoscia, c’è la suspense. Ma c’è anche
l’avventura, l’umorismo e i sentimenti. Insomma, un mix davvero micidiale che
può accontentare palati con gusti diversi!
Prima di Il mummificatore hai scritto altri
romanzi o racconti?
Sì, tutti libri per
ragazzi, fra cui tre romanzi, tutti per la casa editrice Lapis.
Il primo è stato
“Pennino Finnegan e la fabbrica di baci”.
Nel 2010 è uscito il
mio secondo romanzo intitolato “Il fantastico viaggio di Willy Morgan”,
l’avventura di un ragazzo nel mondo degli amici immaginari.
E alla fine di
ottobre 2011 è uscito il seguito, “Willy Morgan e l’isola dei cinque anelli”.
Ti sei ispirato a qualche autore per scrivere il
libro? Se sì, a chi?
Per quanto riguarda i
miei autori preferiti, il romanzo della mia vita è certamente “Alice nel paese
delle meraviglie”. Credo che da lì partano tutti i miei viaggi nel mio
personalissimo mondo delle meraviglie.
Che
progetti hai per il futuro?
Scrivere. In fondo è
quello che sognavo di fare da piccolo! E ora che sono riuscito a farlo non
voglio più smettere!
Ho già qualche idea
in testa. Dopo due mesi di riposo è il momento di rimettersi a tavolino e dare
vita a qualche altra storia. Ce ne sono così tante che aspettano solo di essere
raccontate!
Che
genere letterario preferisci?
Mi ritengo un lettore
onnivoro. Leggo di tutto: adoro i romanzi che raccontano l’America del dopo
guerra, e quel periodo in generale; la letteratura sudamericana; e i libri per
ragazzi, quando hanno dentro un’idea forte.
Anche se la cosa che
forse mi piace di più è leggere le biografie dei grandi personaggi, per
immaginarli nella loro vita quotidiana fuori dalla loro straordinarietà.
Abbiamo finito con le domande. Vuoi aggiungere
qualcosa?
Credete sempre nei vostri sogni, perché io sono la prova che
spesso si avverano! Buona lettura a tutti! Anzi, buon terrore!
Un in bocca al lupo da tutti noi a Nicola!! Ma soprattutto lo ringrazio per la disponibilità e la gentilezza!
E voi avete letto il suo libro? Vi è piaciuto?
bella intervista. un libro interessante
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