MARE AL MATTINO
AUTORE: Margaret Mazzantini
EDITORE: Einaudi
PAGINE: 128
PREZZO: 12,00
"Pensava soltanto a quello. Riportare la sua vita a quel punto. Nel punto dove si era interrotta. Si trattava di unire due lembi di terra, due lembi di tempo. In mezzo c'era il mare. Si metteva i fichi aperti sugli occhi per ricordarsi quel sapore di dolce e di grumi. Vedeva rosso attraverso quei semi. Cercava il cuore del suo mondo lasciato". Farid e Jamila fuggono da una guerra che corre più veloce di loro. Angelina insegna a Vito che ogni patria può essere terra di tempesta, lei che è stata araba fino a undici anni. Sono due figli, due madri, due mondi. A guardarlo dalla riva, il mare che li divide è un tappeto volante, oppure una lastra di cristallo che si richiude sopra le cose. Ma sulla terra resta l'impronta di ogni passaggio, partenza o ritorno che la scrittura, come argilla fresca, conserva e restituisce. Un romanzo di promesse e di abbandoni, forte e luminoso come una favola.
Sensibile, pieno, emotivo: questi sono i tre aggettivi che racchiudono il significato dell'ultimo romanzo pubblicato da Margaret Mazzantini. Con grande sensibilità, sentimento umano e partecipazione, curata introspezione dei personaggi, l'autrice racconta parallelamente la storia passata di due donne, di due mogli e di due madri e dei loro due corrispettivi figli: Jamila è una madre che lascia la propria terra, la propria casa, tutto ciò che le era famigliare e che diventerà distante e sfuocato, perché vuole dare una vita diversa al figlio Farid, una vita lontana dalla guerra, dal sangue che cola per le strade, dai soprusi e dalle violenze, e per questo si avventurerà in un viaggio in mare su una nave per profughi, dove mai allontanerà il corpo del figlio ma lo attaccherà al proprio petto, al proprio seno come faceva quando era piccolo cercando di riscaldarlo, di farlo sentire protetto. Angelina è una donna italiana,una donna che fino a undici anni era araba, una donna che parla, come ci suggerisce il figlio Vito, attraverso biglietti che lascia appesi dove le capita; ma quando le si presenta l'occasione di tornare nella propria terra, decide di partire, sembra una donna viva, sembra voglia spazzare il suo silenzio, il suo "muro emotivo",e porta con sé il figlio e la madre, trovandosi inaspettatamente catapultata all'interno di un mondo diverso da quello che aveva lasciato. Con la delicatezza e la brevità di una favola, Margaret Mazzantini ci racconta la storia di promesse, di speranze che forse verranno inghiottite dal mare o forse resisteranno, della memoria, nostra, di quelli già scomparsi e di quelli che verranno, che noi possiamo custodire, del sogno di tutta quella gente che parte, lascia le proprie radici per andare alla ricerca di una nuova terra, senza armi, senza distruzione, ma che forse il mondo, pesce vorace, inghiottirà nel cuore nero del mare.
Sono sempre i sentimenti a guidare le azioni degli esseri umani: è la possibilità, l'illusione di una vita migliore, il protendersi verso un nuovo inizio, per Jamila e Farid; è il ripiegamento nei confronti del passato, il senso di disagio e inadeguatezza in Angelina.
La Mazzantini, dopo " Venuto al mondo", ci presenta un altro mondo lacerato dai conflitti, un mondo che condizionerà i personaggi, che saranno conquistati e vinti, sopraffatti. Ma forse un barlume di speranza si potrà scorgere alla fine, su quei due lembi di terra divisi dal mare che tutto trascina, e che tutto ridà.
VOTO:
Avete avuto l'opportunità di leggerlo? Che ne pensate?
Ritenete che il romanzo possa essere letto in una classe seconda della secondaria di primo grado? (Età 12-13 anni).
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