sabato 28 dicembre 2013

Recensione: L'ultimo ballo di Charlot di Fabio Stassi

A Novembre ho letto questo meraviglioso libro, finalista del Premio Campiello. Un libro di Fabio Stassi, edito dalla Sellerio Editore. Avevo incontrato l'autore a scuola e gli avevo rivolto alcune domande (potete leggere l'articolo: qui). Ieri finalmente sono riuscita a scrivere una breve recensione, quindi vi lascio alla lettura.


L'ULTIMO BALLO DI CHARLOT

AUTORE: Fabio Stassi
EDITORE: Sellerio
PAGINE: 279
PREZZO: 16,00


In una sera di Natale la Morte va a trovare Charlie Chaplin nella sua casa in Svizzera. Il grande attore e regista ha passato gli ottant’anni ma ha un figlio ancora piccolo e vorrebbe vederlo crescere accanto a sé. In un lampo di coraggio Chaplin propone un patto alla Vecchia Signora: se riuscirà a farla ridere si sarà guadagnato un anno di vita. Inizia così un singolare balletto con la Morte, e quella notte a salvarlo non sarà la tecnica consumata dell’attore ma la comicità involontaria che deriva dagli impacci dell’età. La questione però è solo rinviata: anno dopo anno, a Natale, la Vecchia tornerà a reclamarlo e bisognerà trovare il modo di suscitarle almeno una risata. Nell’attesa dell’incontro fatale Chaplin scrive una lunga e appassionata lettera al figlio. Vuole raccontargli la storia vera del suo passato, quella che nessuno ha mai ascoltato, ed ecco che dalle sue parole scaturisce l’avventura rocambolesca di una vita e il ritratto di un’epoca rivoluzionaria.



Prima di leggere questo libro non sapevo molto della storia di Charlie Chaplin, e forse proprio per questo ho apprezzato maggiormente il libro di Fabio Stassi. L'ultimo ballo di Charlot è una biografia, in chiave fantastica, del famosissimo comico Charlie Chaplin, l'intera storia è raccontata in prima persona proprio da Charlot, insieme alla sua storia conosceremo la storia del cinema, conosceremo il suo inventore secondo il protagonista.
Durante la sera di Natale del 1971 riceve la visita inaspettata da parte della Morte. Ma lui ha un figlio piccolo, Christopher e non vuole lasciarlo solo, proprio per questo stringe un patto con la Morte: se riuscirà a farla ridere, essa dovrà rimandare la sua morte di un anno. La prima volta, Charlie riesce a far ridere la Morte a causa dei suoi acciacchi da ottantenne e non per le sue famose mosse.
Da questo avvenimento Charlot inizia a studiare di nuovo tutte le sue battute, per far in modo che l'anno dopo riesca a far ridere nuovamente la Morte, anno dopo anno riesce a rimandare. Ma quando capisce che la sua vita è finita e che non farà più ridere la vecchia signora, decide di scrivere una lettera al figlio, nella quale racconta tutta la sua vita, com'è nato il suo personaggio e come si è evoluto negli anni. Raccontando dei suoi viaggi da Londra al nuovo continente, di tutti i lavori che ha svolto prima di trovare il suo "essere". Il lettore inizia così a leggere della storia di Charlot, con gli occhi del figlio, come se quella lettera fosse indirizzata ad ognuno di noi.

"Ma fin dal primo rigo che composi con le mie dita, capii che non si trattava soltanto di leggere e basta. Le parole le stringevo nel pugno, potevo pesarle, misurarle, graffiarmici la pelle: prima di essere qualsiasi altra cosa, per me era piombo, stagno, antimonio."   Estratto del libro
Ho apprezzato tantissimo l'idea molto originale dell'autore, che è riuscito ad inserire in una storia abbastanza “seria” degli elementi fantastici, per farci sorridere come sapeva fare il protagonista del suo libro, quando era
ancora in vita; spesso leggendo ci ritroviamo davanti a scene improbabili che ci faranno ridere, attraverso un filo di comicità sottilissimo, che forse non tutti riusciranno a percepire. La lettura è abbastanza scorrevole, il libro si può leggere in pochi giorni. L'autore ha un modo di scrivere semplice e abbastanza descrittivo, ma assolutamente non rende la lettura noiosa, anzi il lettore man mano che va avanti è incuriosito sempre più dalla storia. Fabio Stassi vi farà avvicinare al personaggio di Charlot, sollecitando la vostra curiosità verso questo personaggio, di cui spesso non si conosce la vita, ma soltanto i suoi film muti.
Non è un caso che questo libro sia arrivato finalista al premio Campiello. A me è piaciuto parecchio, e lo consiglio vivamente a tutti voi lettori, sono sicura che apprezzerete anche voi il modo di scrivere di Fabio.  


VOTO: 








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